di Enrico Maria Scattolini
E’ TUTTA UN’ESULTANZA (+++) alla fine del…set.
PARDON, di HR Maceratese-Atletico Ascoli(6-2).
COINVOLTO anche l’avvocato Carancini, che ha seguito con partecipazione (+) la partita seduto davanti alla tribuna stampa, in mezzo alla tifoseria.
LA SUA SODDISFAZIONE E’ TALE (+) da lasciargli perfino sfuggire un inusitato, ma gradito, complimento per il sottoscritto.
…CINICAMENTE gli ricordo però le procelle (-) di qualche tempo fa.
LUI SORVOLA, al pari di me medesimo. Lasciando capire come la cosa più importante sia ora la rinascita (+) della Rata da quelle ceneri.
UNA SQUADRA CHE HA OFFERTO SPETTACOLO (+) contro la seconda forza del girone, scesa all’Helvia Recina con le medesime credenziali della leader Valdichienti (12 vittorie). In più, con un attacco strapotente (45 gol all’attivo) e con frammenti di gloria di valore assoluto per lampi di primato in classifica.
EPPURE TRAVOLTA DAI BIANCOROSSI, sino al confine dell’umiliazione (-).
IMMAGINO PERO’ CHE L’ENTUSIASMO DEL SINDACO, anche per il contributo d’esperienza di ex calciatore di buona fattura (+), trovi un limite nella cognizione della realtà.
LA CUI VALUTAZIONE OGGETTIVA conferma (-) il rischio di accesso ai play-off.
DAL MOMENTO che, nonostante lo splendore tecnico, ancora sei formazioni (-) continuano a disputarsi i quattro posti a disposizione per l’appendice di stagione.
ATLETICO ASCOLI, AZZURRA COLLI, MONTURANO, MACERATESE, CIVITANOVESE E POTENZA PICENA nell’attuale ordine di classifica.
TUTTE RACCHIUSE NEL RESPIRO (O NEL RANTOLO) DEL SINGOLO RISULTATO (-) di ognuno dei cinque incontri che ancora restano della regular season.
IL CUI DIVENIRE non dipenderà soltanto dal merito tecnico, ma anche (soprattutto?) dalla tempra dei giocatori. E dalle loro capacità (+) di adeguarsi alle condizioni ambientali, discrimine per la completa espressione stilistica. Altrimenti vanificata (-).
QUESTA E’ LA RAGIONE per cui il corrente campionato sarà ricordato, dai biancorossi, come quello delle occasioni perdute (—).
APPUNTO PER LA DIFFICOLTA’ (-) di imporre i diritti della classe ad avversari che hanno nell’agonismo la loro arma migliore.
FORSE L’UNICA; pur tuttavia sufficiente (+) a smentire l’accredito di pronostici ritenuti inappellabili. Come accaduto alla Maceratese nel doppio turno esterno – nelle previsioni dal risultato quasi scontato – di Monteprandone (Atletico Centobuchi) e di Capodarco (Futura 96).
SAREBBE QUINDI UN GROSSO ERRORE (-) farsi prendere la mano dall’emotività per la strepitose giocate della Rata contro l’Atletico Ascoli.
LA STRADA PER I PLAY OFF passa attraverso Porto San Giorgio (dove non giocheranno per squalifica Ridolfi e Severoni), ma soprattutto i due derbies di Treia: con il Chiesanuova e l’Aurora.
DOVE LA RATA DOVRA’ NECESSARIAMENTE TRASFORMARSI da squadra timida, come sinora più volte apparsa su campi di “battaglia”, in adrenalinica. Consapevole del suo presente.
CHE E’ QUELLO DI UNA SOCIETA’ SERIA (+), con i conti a posto, con un presidente stimato e coraggioso per aver accettato la pesante eredità della Maceratese di passata memoria e con un prestigioso main sponsor (la “Fertitecnica” di Colfiorito) il cui amministratore è legato da antichi vincoli di amicizia a Crocioni.
CON ORGOGLIO (+), nella conferenza stampa di venerdì scorso, ambedue hanno ricordato che la domenica successiva, contemporaneamente ai titolari, avrebbero giocato altre sedici formazioni dell’Hr Maceratese in giro per le Marche. Concretezza di un vivaio di oltre trecento ragazzi.
PROBABILMENTE INDOSSARE LA CORAZZA (+) negli ultimi impegni agonistici potrebbe essere più difficile che battere l’Atletico Ascoli.
PER CHI E’ ABITUATO più al fioretto che alla spada.
NON ESISTONO però alternative!
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Speriamo che c’entriamo l’unico traguardo disponibile cioe’: i playoff.
L’HR MACERATESE E LA “FRAGILITA’ SOCIETARIA”
In verità, presidente Crocioni a parte, poco si sa di come sia organizzata (disorganizzata?) l’HR Maceratese. Non esistono figure essenziali in società calcistiche, quali il direttore generale e il direttore sportivo. Scendendo all’area tecnica non compare il preparatore atletico (esiste, come un tempo, il massaggiatore). Tornando alla società, alla conferenza stampa dei giorni scorsi, su cui ci soffermeremo per i suoi tratti “originali”, era presente Cappelletti, per comunicare che non ricopre il ruolo di Direttore Sportivo (è tesserato con la Junior, realtà societaria diversa). Mentre lo stesso era stato presentato ad inizio stagione (si era occupato del mercato) proprio come DS. Cappelletti era anche intervenuto nel post-gara (esistono registrazioni), in luogo di mister Moriconi, della debacle interna con il Monturano (2-5). Alla conferenza stampa precedente la gara con l’Atletico Ascoli, ha partecipato (comportamento “anomalo” nelle società di calcio) il co-sponsor di Colfiorito. Il quale, a fianco del presidente e ancora prima di lui, ha dissertato a tutto campo: aspetti societari, rapporti con i tifosi e la critica. Per la verità non è la prima volta: alla vigilia del derby con la Civitanovese, il co-sponsor era intervenuto sugli stessi temi. Tra gli argomenti “cult”, quello che Crocioni è una persona “stimata”, ma in sede calcistica interessa che egli sia un valido dirigente! Un aspetto va chiarito: se lo sponsor di Colfiorito ha ambizioni dirigenziali entri nell’HR, altrimenti si limiti al proprio ruolo. Fa sapere di essere molto richiesto dal Foligno, ma dubitiamo che quella società gli conceda tanta “libertà” come all’HR. Al consumato “pubblicista pistacoppo”, impegnato a cercare le cause di un torneo “altalenante”, le carenze societarie sono sfuggite o ha voluto sorvolarle, per non squalificare la sua adesione incondizionata al “progetto HR”. Se la squadra è mal costruita (mancano ruoli fondamentali, mentre in altri abbondano i doppioni), è perchè mancano dirigenti preparati sotto tale profilo. Il presidente Crocioni, e “l’amico della Rata”, lodano il settore giovanile: 16 formazioni, ma bisogna vedere quali sono i risultati. La formazione principale (Under 19) nell’ultimo turno è stata battuta nel derby, allo stadio “Della Vittoria” (Della Sconfitta?) dai cugini della Civitanovese. I quali, allenati da Andrea Diamanti, guidano il campionato con 9 punti di vantaggio (a 3 turni dal termine) sul Valdichienti. Se non si è verificato il passaggio da Helvia Recina a Maceratese, è perchè non si è costruita una società solida con all’interno dirigenti esperti, in grado di programmare il futuro.
Sulle carenze della struttura societaria sono perfettamente d’accordo con Caporaletti, se ti devi interfacciare con i tifosi e con una realtà limitata ad un quartiere, con tutto il rispetto, può bastare una società “patriarcale” basata su legami sostanzialmente familiari e di amicizia, diversamente se ti devi interfacciare con i tifosi e con una realtà più ampia come quella di un’intera città, all’interno della società, specie nei ruoli più tecnici, occorrono anche figure un po più esperte e professionali.
Molto, secondo me, è dovuto al fatto che il passaggio da HR a HR Maceratese è stato fatto, giocoforza, in maniera repentina e a stagione avanzata con poco tempo disponibile per rafforzare degnamente società e squadra.
Comunque vada (finchè c’è vita c’è speranza) quest’anno sarà utile come anno di rodaggio per capire le lacune e cercare di colmarle per il prossimo anno, magari con l’arrivo di qualche mecenate serio.
Non sono invece d’accordo con Caporaletti circa il settore giovanile, uno perchè il risultato non può e non deve essere un metro di giudizio quando si parla di ragazzi e ragazzini, tanto che in molte categorie non c’è neanche la classifica, due perchè l’under 19 della HR Maceratese, ormai dall’inizio dell’anno, causa infortuni e vicissitudini varie, ha ceduto stabilmente alla prima squadra molti dei suoi effettivi più validi.
Concludo dicendo che domenica allo stadio in tribuna si è vissuta una bella giornata di sport e goliardia.
Forza HR Maceratese, Forza Prescia e da oggi anche Forza Moro!!
Preoccupato,mi accorgo che l’ossessione giornalistica sta togliendo il sonno a Caporaletti.
Che stavolta digita la sua abituale condanna dell’ “HR Maceratese” a notte fonda,con l’autorevolezza dell’editorialista che non teme di ricorrere all’uso del pluralis maiestatis(quel “….su cui ci sorferemo..” non è certo linguaggio da opinionista) per dare tono ai suoi giudizi.Alcuni dei quali,lo ammetto,condivisibili.
Per uscire dalle angustie, perchè non prova a diventare almeno pubblicista?
Non occorrono mica le scuole alte.