di Enrico Maria Scattolini
IL “NICOLAI” DI MONTEPRANDONE sembra una vera trappola (-) per le contendenti dell’Atletico Centobuchi, che vi agisce da sempre.
E’ L’IMMEDIATA IMPRESSIONE (-) del tifoso biancorosso all’atto di accedervi per sostenere la Benamata in un match – quello di sabato pomeriggio – che propone una trama scontata per l’abissale gap in classifica fra i padroni di casa e l’HR Maceratese.
CONDIVISA ANCHE DAGLI ADDETTI AI LAVORI (ospiti naturalmente) di fronte ad un terreno dal fondo irregolare per almeno la metà della sua estensione, oltre che al confine delle dimensioni regolari (-).
MA NON PUO’ COSTITUIRE UN ALIBI per la mediocre partita che poi sarebbe stata disputata, e pareggiata, dai biancorossi (-). Assolutamente inguardabile nel primo tempo.
PER TALE SEMPLICE RAGIONE (-): sette avversarie su undici erano riuscite a violare questo campetto nei precedenti incontri. Dovendosi pertanto accontentare, il Centobuchi, soltanto dei residui due successi e altrettanti pareggi.
TANTO DA DOVER SCOPRIRE UN’INSOSPETTATA VOCAZIONE ESTERNA (+) per non essere irrimediabilmente inghiottito dai play out.
SIGNIFICATIVI lo stesso pari ottenuto all’Helvia Recina nel girone di andata ed, ultima conferma, il successo strappato a sul campo del Futura 96 nello scontro diretto di Capodarco. Proprio alla vigilia dell’appuntamento con la Rata.
QUESTI sono fatti!!!(-).
INUTILI LE LAMENTAZIONI (-). Persino dannose (—) , perché sottintendono fragilità. Come il piangersi addosso di Moriconi di fine partita in merito al terreno di gioco.
LA REALTA’ è che, ancora una volta, la Rata ha perduto (—) una sontuosa occasione per consolidare la sua posizione nella fascia alta dei playoff.
CON IL SUCCESSO LARGAMENTE ACCREDITATO DAL PRONOSTICO, avrebbe infatti potuto recuperare punti preziosi all’Atletico Ascoli, clamorosamente inciampato allo “Scarfiotti” di Potenza Picena, ed all’Azzurra Colli, bloccata sul pareggio casalingo dall’Aurora Treia.
MANTENENDO INALTERATO IL VANTAGGIO (-) sulla Civitanovese, con cui è ritornata invece a condividere l’insidioso bilico… condominiale dell’over season.
INFINE CON LA PROSPETTIVA DELLA POSSIBILE REPLICA (+) sabato prossimo a Capodarco, contro l’altra malmessa Futura 96.
PER POI GIOCARSI, a pancia piena (+), le carte dello scontro diretto con l’Atletico Ascoli nel ritorno in …patria, all’Helvia Recina.
SOLITA DELUSIONE, quindi, e SOLITA solfa (-) per quel centinaio di fedeli della Rata che l’hanno seguita al “Nicolai”.
CON UN TIFO SOVERCHIANTE (+) su quello locale; da definire eroico perché non è mancato neanche nei (numerosi) momenti inguardabili dell’incontro.
MA FINO A QUANDO DURERA’ (-) questo endorsement? Avendo l’umana pazienza un limite di sopportazione.
NEI CONFRONTI DI UNA SQUADRA passiva (-) nel primo tempo contro un avversario privo di diversi giocatori importanti, perfino peggio dell’abitualmente incompleta HR Maceratese.
INCAPACE (-) di forzare l’impatto contro il blocco alto a centrocampo degli ascolani. Con la conseguenza di subire la frattura della formazione in due tronconi, non collegati da una manovra troppo lenta nel fraseggio.
INCREDIBILMENTE INGENUA (-) con il suo più anziano giocatore (Capparuccia) nell’azione del fallo da rigore su Liberati.
GENEROSA SI’, ma anche confusionaria (-) nella ripresa in cui, opportunamente (+), Moriconi ha schierato tutto il potenziale offensivo a sua disposizione per risalire la corrente.
IMPRESA RIUSCITA però (-) solo pochi minuti dopo l’espulsione di Rotundo. Ad un quarto d’ora dalla conclusione.
INFINE SFORTUNATA (anche questo va detto) nel recupero per il gol negato dall’incrocio dei pali al perentorio colpo di testa di Capparuccia (+). In perfetta coincidenza, tanto per dire, con il gol del successo della Civitanovese contro il Chiesanuova.
IL BILANCIO DEL MATCH, comunque, toglie indubbiamente parecchio alla Rata per quello fatto, pur se non finalizzato (-), nella ripresa.
NELLA QUALE HO POTUTO FINALMENTE APPREZZARE l’orgoglio, determinazione ed adrenalina agonistica dei biancorossi (+).
INVECE CARENTI (-) nella frazione iniziale della partita.
IL PERCHE’ L’AVREBBE DOVUTO SPIEGARE MORICONI, fra una lacrima e l’altra (-). Sul latte versato. Altrochè i pastori sardi!!!!
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HR E CIVITANOVESE: “UNA POLTRONA PER DUE”?
Tocca citare il noto film di John Landis per prospettare ciò che potrebbe accadere nel finale di campionato di Promozione. Nel girone A sembra tutto deciso: Ancona promossa e Senigallia che accede, dato il grande vantaggio sulla terza, alla finale playoff. Il girone B, invece, è più combattuto, con Valdichienti che (consumato il vantaggio iniziale) ha ripreso a marciare e Atletico Ascoli (dopo aver pagato pegno con l’ammazzagrandi Potenza Picena) dovrebbero giocarsi la vittoria finale. Più complicato il discorso playoff che dovrebbe interessare l’Azzurra Colli (solo 2 sconfitte) con una gara da recuperare e Monturano, con in rosa elementi di spessore: il bomber Ulivello, il regista Bracalente (rispetto all’HR Ridolfi sembra Platini!). Per la “poltrona” restante lotta tra le due squadre più blasonate della Provincia: HR e Civitanovese. Sembra un destino ma le due compagini (con percorsi differenti) hanno marciato a braccetto per gran parte del torneo. L’HR mantenedo il tecnico Moriconi, che non ha garantito un gioco convincente, e cambiando poco l’organico. La Civitanovese sostituendo 3 allenatori e più di metà dei giocatori. Non è chiaro chi abbia il finale di stagione migliore: se i rossoblu con 4 scontri diretti ( che spesso e volentieri terminano in parità) o i biancorossi con uno soltanto ma devono affrontare squadre “pericolanti” (con l’obbligo di vincere!). Nell’ultimo turno l’HR ha portato a casa un punticino da Centobuchi (stesso risultato dell’andata), pareggiando nel finale in superiorità numerica. Dopo essere andata sotto nel primo tempo su rigore (inutile spintone di Capparuccia in un’azione destinata a spegnersi). Soltanto il telecronista Angeletti (bontà sua) non ha visto il fallo, valutando il penalty una “invenzione dell’arbitro”. Il Centobuchi, come ricorda giustamente il “pubblicista pistacoppo” (autore di una nota stavolta condivisibile) era falcidiato dalle assenze, a memoria: Carminucci, Porfiri, Coccia, Diop. Al termine della gara mister Moriconi, ha invitato i suoi a concentrarsi sul match infrasettinale di Coppa con l’Atletico Ascoli (sarà contenta la Futura 96, prossima avversaria!). Sul fronte rossoblu, il ritorno di De Filippis ha coinciso con diverse modifiche tattiche. Le pricipali: capitan Miramontes regista basso e Rodriguez unico trequartista non hanno dato i risultati sperati. La punta Falkenstein, impiegato dall’inizio, non regge i 90′. Meglio i sostituti: l’esterno d’attacco Galdenzi (autore del gol-partita) e il mediano Veccia (pericoloso con tiri da lontano). Come col Montecosaro, rossoblu in svantaggio per una “svista difensiva”, pari su rigore (Ribichini, al 9° centro) in un episodio da raccontare. Capitan De Santis, valutando una punizione a favore, prende la palla con le mani nella sua area: l’arbitro fischia rigore! Prossimo impegno rossoblu nella “tana” del Monturano, stop ad esperimenti, mister De Filippis valuti e pro e i contro dell’ultima gara. A Macerata, inguaribili “romantici”, viste le difficoltà in Promozione sognano la Serie D con l’impegno dell’ex DG Porto Recanati, e titolo sportivo della Sangiustese. Ma sembra che l’ostacolo principale sia l’Ing. Crocioni…
Simpatici questi allenatori che quando non vincono si appellano a fattori esterni tipo : Il terreno di gioco . Bisogna far notare loro che squadre meno blasonate della Maceratese su quel terreno di gioco ci hanno vinto ….Quindi basta con queste ridicolaggini !!
Secondo me, sono lacrime di ” coccodrillo” xche’ non sa’ gestire uno spogliatoio xche’ ci sono troppe “donne” sulla squadra.
Dare le colpe, per gli scarsi risultati, a fattori esterni è sempre (o quasi sempre) sbagliato.
Quasi sempre, perchè è anche vero che, specie nei campionati minori, ci sono squadre che puntano molto, per raggiungere i propri obiettivi, pure sulle dimensioni e sulla “gibbosità” del proprio campo di gioco.
Per quanto riguarda l’allenatore della HR Maceratese, la mia già l’ho detta, il cambio di panchina potrebbe avere un senso se visto come ultimo tentativo per dare un’ulteriore scossa alla squadra dopo gli innesti di gennaio.
Anche in questo caso però, c’è un però (appunto).
E se poi succede come alla Civitanovese?
Tre cambi, fallimentari, per ritornare all’origine, l’allenatore che aveva lasciato il cuore a Civitanova, e a sentire voci malevoli, anche qualche stipendio.
Ritorno che a sentire i miei amici di Chiesanuova (ovviamente di parte), domenica avrebbe avuto effetto positivo più sull’arbitro che sulla squadra.
A proposito, non so se è solo una mia percezione sbagliata, ma da tempo a questa parte, ogni lunedì mi ritrovo a leggere di polemiche, nel caso della HR Maceratese, di rigori concessi all’avversario di turno, in quello della Civitanovese, di quelli concessi a suo favore (derby compreso), sarà il fato!
Per quanto riguarda la serie D, l’Ing. Crocioni, come lo chiama Aldo, non rappresenta e non potrebbe rappresentare alcun ostacolo nei confronti di soggetti che avessero la capacità economica e organizzativa, di formare una società ed una squadra in grado di iniziare la propria vita calcistica a Macerata dalla serie D.
La verità è che questi soggetti ancora non sono nati e Crocioni attualmente, volenti o nolenti, rappresenta l’unica speranza per il calcio cittadino di poter un giorno calcare campi più grandi e meno gibbosi di quello, ad esempio, di Monteprandone.
Forza HR Maceratese, Forza Prescia