di Enrico Maria Scattolini
COME VOLEVASI DIMOSTRARE…ma soprattutto come si temeva (-).
L’HR MACERATESE ha perduto l’occasione favorevole per mettere un punto fermo sulle sue ambizioni di campionato (-); e per l’ennesima volta ci è riuscita contro una modesta contendente di medio/bassa classifica.
IL MONTECOSARO DI CANTATORE, ma anche degli ex Benfatto e Pietrella. Sinceramente preferisco quest’ultima identificazione (+), in ispecie con l’ex capitano maceratese. Per i ricordi di tante battaglie condivise sui campi di serie D; e per l’antica amicizia con i suoi genitori, cementata nei pomeriggi domenicali di tifo da loro vissuti (e sofferti) all’Helvia Recina e negli stadi di mezz’Italia. Immacabilmente al seguito del figliolo.
AMPIAMENTE MERITATO (+++) L’APPREZZAMENTO che, ante match, gli è stato offerto da Crocioni a nome della società e della tifoseria.
A CUI SI SONO AGGIUNTI, da parte mia, prima il rimpianto e poi il fastidio (-) di non vederlo, poco dopo, nei ranghi biancorossi a squadre schierate, ma dalla parte opposta. Lui, l’attuale avvocato Mattia Benfatto, che per undici anni ha indossato la maglia della Rata in oltre duecento partite.
PERSONALMENTE L’AVREI GRADITO, al posto di qualche altro senatore d’identica nobiltà ma d’incerto rendimento (-).
COMUNQUE SIA, IL MONTECOSARO dell’allenatore Cantatore e/o dei suoi giocatori più rappresentativi ha meritato il risultato (+).
CERTO NON PROPRIAMENTE LIMPIDO nell’origine dell’arruffato gol del pari di Albanesi, propiziato dal solito crack difensivo della Maceratese (-); mediocre nei contenuti tecnici e spettacolari; sicuramente non destinato a passare a futura memoria.
CONSEGUENZA INVECE della giudiziosa scelta tattica (+) di prudenza azzeccata da Cantatore su un terreno – l’Helvia Recina – dove un paio di settimane prima l’Atletico Ascoli, secondo valore del girone, aveva subito l’umiliazione della trasformazione di una partita di calcio in uno schiacciante set tennistico.
SEI RETI, con l’aggiunta delle altre quattro segnate dalla Rata la domenica successiva a Porto San Giorgio (+).
ERA INFATTI COMPITO DELLA RATA fare l’incontro, incardinandolo sulla perentorietà del successo in una partita chiave, a quattro turni dallo spirare della regular season. Perché incisiva (+) nella selezione dei quattro posti di play off; se non altro per i riflessi psicologici nelle due restanti, pericolose trasferte sui terreni minati di Chiesanuova e di Treia (Aurora).
INVECE ECCO UN ALTRO FLOP (—), che conferma l’inattitudine psicologica della Rata a questo tipo di partite di sofferenza, e quindi di sacrificio, in cui gli avversari abitualmente si difendono all’Helvia Recina o aggrediscono nel loro habitat naturale.
STAVOLTA E’ ANCHE MANCATO il consueto quid di superiorità tecnica biancorosso (-).
PROBABILMENTE A CAUSA DEL PRIMO CALDO PRIMAVERILE, che ha probabilmente appannato il tono atletico (-).
NON SOSPETTO INVECE MANCANZA D’IMPEGNO, pur se il sollecito gol di Mongiello ai più potrebbe forse aver fatto ritenere già acquisito il bottino pieno di classifica (-).
A DISCAPITO DELLA CONCENTRAZIONE (-), qualità fondamentale in questi incontri di pressione psicofisica.
STA DI FATTO CHE LO STRIMINZITO PAREGGIO ha ridotto al minimo (-) il beneficio della capitalizzazione per le concomitanti sconfitte dell’Atletico Ascoli, dell’Azzurra Colli e del Monturano.
NELLA STESSA MISURA DELL’…INCONTRARIO (-): il recupero di terreno da parte della brillante Civitanovese e dell’impertinente (giovane) Potenza Picena.
LA PREOCCUPAZIONE STA SFIORANDO PERFINO MORICONI/ALLENATORE (+). Al punto da indurlo a riflessioni sulle cause delle ripetute difficoltà dell’attacco della Rata nel confronto con robusti bunker difensivi avversari.
HA DICHIARATO INFATTI NEL DOPO GARA. «Abbiamo pagato la mancanza di un centravanti puro». Considerazione apprezzabile soprattutto (-) per la sua tempestività!!!
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Credo che domenica alla HR Maceratese non sia mancato un vero centravanti, quello che è mancato è la capacità di interpretare la partita e di applicare uno di più elementari concetti calcistici.
Quando hai di fronte una squadra lenta e fisicamente imponente, in alcuni elementi decisamente troppo, soprattutto in un campo come quello dell’Helvia Recina, non devi giocare con i lanci lunghi e centrali e, soprattutto, se non lo capisci e ci giochi ugualmente, non puoi togliere dal campo l’unico fisicamente potente che hai e mettere a centravanti il più basso della squadra.
Con un colpo solo Ti sei precluso, per la felicità degli avversari, la possibilità di attaccare palla a terra, togliendo dalla zona nevralgica del campo Ridolfi, il migliore costruttore di gioco che hai, e la possibilità di attaccare per vie aeree con un minimo di efficacia togliendo dal campo Suwareh.
Insomma poche idee ma ben confuse.
Speriamo meglio per la prossima.
Forza HR Maceratese, Forza Prescia e Forza Moro.