di Mauro Giustozzi
Leonardo Severoni che si opera e chiude mestamente la sua stagione. L’Hr Maceratese che prepara il trittico finale contro Chiesanuova e Aurora Treia in trasferta intramezzate dalla gara interna del 10 aprile contro la Palmense, sfide che valgono punti pesanti in chiave playoff. Mentre all’orizzonte si staglia la finale di Coppa Marche contro l’Ancona del 14 aprile per la quale si stanno già mobilitando società e forze dell’ordine con un apparato di sicurezza e di divieti che riporterà lo stadio Helvia Recina ai ‘fasti’ della Lega Pro.
Nel senso che, nonostante si tratti di una semplice partita di Promozione, che sicuramente avrà sì qualche tifoso più dei consueti che domenicalmente sono sui gradoni dello stadio, l’apparato di sicurezza che verrà schierato appare sproporzionato rispetto al valore ed all’importanza della stessa partita. Ma questo è un discorso che ci riporterebbe ai tempi della Lega Pro, quando la carenza di presenze allo stadio in parte era sicuramente ricollegabile proprio alla difficoltà, all’autentica corsa ad ostacoli che ogni tifoso doveva fare per raggiungere l’impianto di via dei Velini. Cosa che invece non si verifica, e l’abbiamo toccato con mano, nella maggioranza degli altri stadi di terza serie. Partiamo proprio dalla sfida con i dorici che andrà in scena domenica 14 alle ore 16 e che mette in palio la Coppa Marche, un trofeo al quale entrambi i club tengono. Per l’occasione il costo del biglietto in tutti i settori sarà di 10 euro, non ci sarà prevendita e sono mille i biglietti assegnati alla tifoseria ospite. Per l’occasione la gradinata che accoglie la tifoseria maceratese sarà chiusa per cui gli sportivi locali potranno sistemarsi solo in tribuna. Piazzale e vie attorno allo stadio saranno off limits per le auto che non potranno essere parcheggiate in queste zone che saranno presidiate dalle forze dell’ordine. Questo sarà il contorno del derby tra Hr Maceratese e Anconitana che assomiglia moltissimo all’ultima sfida giocata tra i due club, però su palcoscenici ben diversi da quelli attuali.
In queste ore, invece, all’ospedale regionale di Torrette Leonardo Severoni finirà sotto i ferri: il centrocampista nell’ultima gara disputata contro il Montecosaro ha riportato nello scontro di gioco con Rapacci, la rottura del pavimento orbita e seno mascellare il che lo costringe ad un’operazione che lo terrà lontano dai campi di calcio per 60 giorni. «Sono in attesa della chiamata, tra oggi e domani (ndr, venerdì) mi opererò – ci dice il centrocampista biancorosso -. Il dolore fisico c’è ma soprattutto il dolore più forte è quello di non poter giocare domenica, non poter disputare i playoff o giocare la finale con l’Ancona e quindi aiutare la squadra in questo finale di stagione. Ho preso una bella botta domenica e certamente anche quello mi ha provocato tanto dolore soprattutto nell’immediato. Se il fallo di Rapacci è stato voluto? No, io credo che sia stato esclusivamente uno scontro di gioco e che non c’era la volontà di farmi male, non l’ha fatto apposta di questo sono sicuro.
A fine partita il giocatore del Montecosaro mi ha chiamato al telefono, poi mi ha scritto un messaggio per sapere le mie condizioni. E’ stato corretto, mi ha chiesto scusa dicendomi che non ha fatto apposta a farmi male. Anche il direttore sportivo del Montecosaro mi ha chiamato per sincerarsi delle mie condizioni e chiedermi come stavo. Direi che sotto questo aspetto non posso dire nulla contro di loro». Resta il fatto che, seppur in un torneo maschio come è quello di Promozione, gli arbitri tollerano eccessivamente il gioco duro e spesso falloso ben oltre le regole che molte squadre attuano godendo poi dell’impunità dei direttori di gara. «Questo è vero –ammette Severoni- io credo che gli arbitri dovrebbero fare più attenzione: anche in questo episodio che mi ha visto coinvolto c’era il guardalinee lì a tre metri che ha visto bene l’azione, l’avversario è stato solo ammonito ma io sono poi dovuto uscire dal campo ed ho chiuso la stagione con quel fallo subito. Anche nei primi dieci minuti della gara col Montecosaro ci sono stati 5/6 falli pesanti, diversi su Ridolfi, che dovevano essere sanzionati ed invece non è accaduto. Episodi che poi incidono sulla partita, sul risultato e sul campionato. Ma io sono molto fiducioso che l’Hr Maceratese possa centrare i suoi obiettivi anche senza di me perché conosco il valore della squadra. Non appena potrò tornerò allo stadio per stare vicino ai compagni in questo finale di stagione, anche se non potrò scendere in campo».
Stagione finita per Severoni. E grossi guai per l’Hr Maceratese che, oltre ad infilare l’ennesimo grave infortunio di una stagione maledetta sotto questo aspetto, perde il giocatore più importante del suo centrocampo, certamente tra i pochi a non avere un’alternativa. Questo nella fase decisiva del campionato. Se a questo si aggiunge che anche Ridolfi ha accusato problemi fisici dopo i ripetuti falli subiti con il Montecosaro il quadro generale sia in chiave campionato che finale di Coppa Marche è davvero complicato per l’Hr Maceratese. Che, anche in virtù di queste assenze, rischia di veder compromessi anche i playoff che sono ancora da conquistare matematicamente. Toccherà a mister Moriconi inventarsi una formazione alternativa in queste battute conclusive che possa ovviare ai problemi di organico accusati con queste pesanti assenze. Ad iniziare domenica da Chiesanuova dove la Maceratese è attesa da un’altra battaglia sportiva. Ma lo stesso tema proporranno le sfide con Palmense e Aurora Treia invischiate nella lotta salvezza. C’è da augurarsi che stavolta a prevalere sul rettangolo di gioco sia il calcio e non…i calci.
Maceratese, stagione finita per Severoni La società: «Chiediamo rispetto»
Maceratese, contro il Montecosaro l’ennesima occasione sprecata
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati