Maceratese, rush finale
Crocioni si appella alla città:
«Chi ama la squadra ci stia vicino»

PROMOZIONE - Biancorossi in campo domenica all'Helvia Recina contro l'Atletico Ascoli, biglietto a 5 euro. Il presidente ci mette la faccia e chiede il sostegno dei tifosi in vista delle ultime sei partite e dell'approdo ai playoff: «Certo non nego che mi aspettavo molto di più da questo campionato, per gli sforzi fatti ed i sacrifici nel portare avanti questa stagione. Non metto scuse: il primo responsabile sono io. Problemi ci sono stati e di varia natura, ma non cerco alibi. Ora cerchiamo di recuperare tutto l’organico, potrebbe essere decisivo in questo finale»

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Il presidente Alberto Crocioni

 

di Mauro Giustozzi

Scende in campo Alberto Crocioni. Alla vigilia della sfida casalinga decisiva per un posto playoff di domenica (ore 15) contro l’Atletico Ascoli il numero uno dell’Hr Maceratese ci mette la faccia chiedendo il sostegno della città in queste ultime sei partite stagionali, si prende le responsabilità per il cammino della squadra che, lui in testa, sperava migliore di quello fatto finora. Respinge alcune critiche feroci che gli sono piovute addosso soprattutto sui social e fa chiarezza anche sulle cordate o presunte tali, che vorrebbero rilevare la Maceratese e portarla l’anno prossimo in serie D. E sui rapporti con l’amministrazione comunale. «Domenica il biglietto d’ingresso allo stadio sarà di 5 euro in tutti i settori e chiediamo ai tifosi di sostenere la squadra perché siamo nei playoff e dipende esclusivamente da noi restarci dentro – esordisce Crocioni – Chiedo a chi ama la Maceratese di starci vicini. Certo non nego che mi aspettavo molto di più da questo campionato, per gli sforzi fatti ed i sacrifici nel portare avanti questa stagione. Non metto scuse: il primo responsabile sono io. Poi c’è l’allenatore, ma Moriconi nel bene o nel male è la nostra guida tecnica. Lui ha vinto in altre piazze e l’ho scelto anche per questo. Problemi ci sono stati e di varia natura, ma non cerco alibi: a sei partite dalla fine questa è la realtà. Ora cerchiamo di recuperare tutto l’organico, anche Falco e Brugiapaglia che potrebbero essere decisivi in questo finale». Giovanni Orlandi degli Amici della Rata dona una sciarpa biancorossa al presidente che la indossa proseguendo l’incontro con stampa e tifoseria «E’ un momento cruciale del campionato e tutti sentiamo la pressione: io per primo, i miei collaboratori, i giocatori –prosegue Crocioni- Proprio per questo chiedo alla città di sostenerci. I processi lasciamoli a fine stagione. Certo è che contro l’Atletico Piceno dobbiamo vincere e per farlo la squadra dovrà giocare in modo completamente diverso rispetto alle ultime due trasferte pareggiate: è vero che veniamo da 8 risultati utili consecutivi, ma sono stati troppi i pareggi inanellati. Abbiamo perso tante occasioni ma ora non si può più sbagliare. In queste ultime sei partite è necessario cambiare marcia per centrare i playoff».

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Il main sponsor della società, Ivano Mattioni affronta ancor prima di Crocioni, il nodo societario. «Qui a Macerata tutti vogliono tanto e subito –afferma- ed io sono al fianco di Alberto Crocioni che è una persona seria, stimata e che non merita questi attacchi sui social. Io da Colfiorito sarei potuto andare a sponsorizzare il Foligno, e credetemi mi hanno cercato a lungo, ma ho creduto in questo progetto e sono qua. Sento sempre parlare di tanti professionisti che vogliono entrare nella Maceratese o rilevarla. Da imprenditore dico che prima si paga poi si prende la squadra. Le chiacchiere stanno a zero». Su questo punto lo stesso Alberto Crocioni dice la sua, esternando quelli che sono stati i contatti avuti negli ultimi mesi. «Contatti ci sono stati, sono aperto a tutti, ho il dovere di ascoltare tutti –prosegue il presidente- Ci mettiamo anche seduti, con progetti portati avanti da professionisti, serie D subito, mi dicono tu devi restare presidente. Quando si arriva al dunque, però, non ci sono né titoli né denaro per entrare o acquistare l’Hr Maceratese. Se ci sono veramente persone serie e soprattutto concrete sappiano che Alberto Crocioni parla con tutti. In realtà sto ancora aspettando le risposte di questi signori che avevano detto di avere contatti e sponsor per portare la Maceratese in serie D. Quello che so è che finora il denaro lo ha messo solo il sottoscritto, che paga regolarmente rimborsi spese di calciatori e collaboratori». Domenica la sfida importantissima con l’Atletico Piceno, poi giovedì 21 sarà decisa data e sede della finale di Coppa Italia contro l’Anconitana che potrebbe essere disputata al Diana di Osimo prima della fine della stagione regolare.

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Mister Francesco Moriconi

La chiusura del patron biancorosso è dedicata a chi accosta l’Hr Maceratese ad essere la squadra del sindaco Romano Carancini. «Anche questa è una falsità bella e buona –sottolinea Alberto Crocioni- la Maceratese ha una sua dirigenza ben distinta e con il Comune i rapporti sono quelli normali che una società sportiva deve avere con un’amministrazione comunale di qualunque colore politico sia. Perché c’è la questione gestione dei campi sportivi ed i rapporti con il sindaco ci sono e sono nella completa normalità. Additare la Maceratese come la squadra di Carancini è una scusa magari per chi non accetta che il calcio in città sia ripartito. E non mi riferisco alla Curva Just che ha avuto una posizione chiara e netta sin dall’inizio e per questo rispetto la scelta che hanno fatto limpidamente a settembre scorso. Non è vero poi che non ci sia un progetto serio di questa nuova società: il progetto Hr Maceratese è quello di partire dal basso, lavorando sodo e puntando sui giovani locali per poter arrivare un giorno magari su palcoscenici più importanti».



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