di Laura Boccanera
«Solo il Popolo della famiglia può tutelare quei valori inalienabili che destra e sinistra non considerano, famiglia, vita ed educazione». Torna a Civitanova l’avvocato Gianfranco Amato e il motivo è la campagna elettorale. Il 4 marzo ci sarà anche il partito dell’avvocato antigender che questa sera alle 21 al ristorante Orso presenterà il programma assieme al cantante Povia in un format di infotainment che mischia canzoni e slide. I temi quelli cari al Pdf come famiglia, immigrazione e utero in affitto, ma anche fine vita. Insieme ad Amato i candidati del partito per la provincia di Macerata Ruza Anic di Potenza Picena, Domenico Gallo di Apiro, Maurizio Nardozza di Civitanova Marche, Barbara Archeri di San Ginesio per la Camera e al Senato Vincenzo Alessandro Lippo di Civitanova Marche e Andrea Soverchia di Matelica. «Le donne sono il centro della famiglia – ha spiegato la candidata Ruza Anic – è il nucleo centrale, le madri, le nonne, se va in crisi il modello della famiglia va in crisi la società. L’unico modo per portare a Roma politiche per la famiglia e dettare l’agenda e il sostegno alle famiglie è votare il Pdf». Toccante la testimonianza di una simpatizzante del movimento e ora partito politico Cristiana Di Stefano: «Sono una disabile – ha spiegato – negli ultimi anni sono stati cancellati i contributi di assistenza indiretta. Spesso la famiglia è l’unica a prendersi cura dei disabili, è tutto lasciato alla famiglia, ma un disabile adulto che non ha nessuno è abbandonato. Spesso non abbiamo più neanche un’identità di genere, nei bagni pubblici ci sono uomini, donne e disabili, indistintamente. I disabili vogliono vivere, lo Stato deve garantire i diritti di una vita piena e dignitosa». Soddisfatto della squadra Gianfranco Amato pronto questa sera per lo show che nella locandina promette: “la verità che in tv non dicono”: «C’è una profonda deriva ideologica dello Stato. La famiglia è il luogo in cui ci si prende cura, quindi i nostri principi che regolano l’attività politica sono legati a vita, famiglia ed educazione, sono i punti non negoziabili a nostro avviso. Siamo equidistanti e lontani sia dalla destra che dalla sinistra: in questi anni troppe promesse, ad esempio sul quoziente familiare che invece non è mai diventato legge – e poi sollecitato sui fatti di Macerata aggiunge – strumentalizzazioni sono state fatte sia da destra che dalla sinistra. Se non ci fosse stata la campagna elettorale quei fatti seppur gravi non avrebbero avuto questa risonanza. Nessuno però si interroga sulle cause: dire che Luca Traini è un fascista è stupido perchè non analizza i processi sociologici, ma etichetta e basta e si pensa che sia risolta lì la questione. Ma non è questo il metodo. Sono situazioni che nascono perchè manca un luogo stabile come la famiglia, è un terreno scivoloso, ma come dice Aristotele se cade il nucleo della società che è la famiglia, cade la società».
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Dott Amato sono le stesse cose che sostengo anche io nel mio piccolo. Solo che mi sento sempre più una goccia nell’oceano perché oggi il mondo va un po’ troppo a rovescio
Medioevo?
Liana Paciaroni, non abbatterti. Peggio sarebbe se non ci fosse il Popolo della Famiglia, anti-Gender, in difesa dei nostri figli e nipoti, e con proposte che possono essere comprese dalle persone di buona volontà.
Il Popolo della Famiglia è una luce che si pone tra la Sinistra e la Destra, che ormai vivacchiano su vecchie formule e vecchie parole d’ordine. Questo nuovo partito-movimento si innesta nel vecchiume del tutto e potrebbe diventare una sponda per chi ritiene ancora la Famiglia il fondamento della società, concetto strategico ribadito e difeso. Questo nuovo partito sarà attaccato duramente perché disturba il coro delle vecchie e stantie liturgie politiche che hanno fatto la loro epoca. Adesso vedremo se i cittadini disillusi si sveglieranno. Non potranno più dire che “sono sempre i soliti”, poiché quelli del Popolo della Famiglia sono nuovi di zecca… Che magari abbiamo visto in chiesa alla Messa. ..
E lasciate che dicano “roba da Medioevo”, periodo storico splendente e glorioso in confronto alla morta gora della politica e della società civile attuale.