«Sei persone hanno riportato lesioni dopo essere state portate in questura, persone cui non viene contestato niente, che non sono state denunciate per resistenza né per nessun altro reato». Così l’avvocato Marco Giancaspro che assiste, insieme al legale Michele Andreano, Mirco Ottaviani, l’esponente di Forza Nuova che è stato arrestato lo scorso giovedì per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni a un ispettore di polizia. I due legali spiegano che quel giorno si doveva tenere un comizio e che erano state inviate 3 pec per comunicare la cosa, sia a Comune (due pec) che a questura (3), nei giorni precedenti (tra il 5 e l’8 febbraio). «E’ stato comunicato che ci sarebbe stato un comizio, ma nessuno ha mai risposto – dice l’avvocato Giancaspro –. Né è stato comunicato di non presentarci. Tra l’altro siamo sotto elezioni e non occorrono autorizzazioni per fare un comizio». Questa la prima cosa che lamentano i legali che oggi erano al tribunale per la prosecuzione della direttissima in seguito all’arresto di Ottaviani (candidato alla Camera per Forza Nuova), udienza poi rinviata al 20 febbraio. I legali oggi avevano proprio chiesto al giudice Chiara Minerva di fare il processo con rito abbreviato condizionato all’ascolto di alcune delle persone che, dicono, sarebbero state ferite dopo essere state portate in questura. Il giudice ha respinto la richiesta e ha rinviato di 7 giorni l’udienza per consentire ai legali di valutare una formula diversa nella richiesta di abbreviato. «Secondo me è determinante il contributo delle forze dell’ordine – dice l’avvocato Andreano –, se c’è qualcuno che ha esagerato, e sottolineo se, è giusto andare fino in fondo per fare emergere la verità su quello che è successo dentro la questura».
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