I rilievi nella vettura di Luca Traini dopo la sua cattura
Luca Traini dovrà rispondere non solo di strage ma anche di tentato omicidio plurimo. La procura di Macerata ha chiuso le indagini e chiesto il giudizio immediato per il 29enne maceratese che il 3 febbraio scorso ha sparato a 6 persone in un raid razzista per le strade del capoluogo. Il processo è stato fissato il 9 maggio al tribunale di Macerata, davanti alla Corte d’assise. Il legale di Traini ha già annunciato che chiederà di fare il processo con rito abbreviato, forse legandolo ad una perizia psichiatrica che dovrebbe essere disposta dal giudice. La procura ha deciso di contestare a Traini sia la strage (non esiste il tentativo di strage perché si tratta di un reato di pericolo e vengono valutate le azioni compiute per mettere in atto l’azione) sia il tentato omicidio plurimo: perché Traini quel giorno sparò e ferì sei persone immigrate mentre stava alla guida della sua auto.
Luca Traini dopo l’arresto
Oltre alle accuse più gravi la procura contesta a Traini, attualmente nel carcere di Marino del Tronto di Ascoli, anche il porto abusivo di armi (la pistola Glock usata per sparare ai sei stranieri) e danneggiamento della sede del Pd (aveva esploso colpi verso l’ufficio di via Spalato) e verso gli esercizi commerciali come il bar Monachesi in corso Cairoli dove un proiettile raggiunse la vetrina e il bar H7 di Pollenza dove alcuni colpi esplosi finirono all’interno del locale. La procura individua parti lese sia i 6 feriti, che il Pd, che i titolari dei locali. La difesa (Traini è assistito dall’avvocato Giancarlo Giulianelli) nelle scorse settimane ha affidato ad un proprio consulente una perizia su Traini. Perizia che è stata depositata in procura dalla difesa. «Cosa è venuto fuori? No comment» dice l’avvocato Giulianelli. Ma da quanto emerge il consulente potrebbe ritenere Traini non capace di intendere e volere al momento del fatto.
(Gian. Gin.)
La sparatoria al bar H7
Strage perché aveva intenzione di uccidere persone innocenti che avevano come unica "colpa" il colore di pelle diverso dal suo. Il fatto che non le abbia uccise è stato solo x puro caso, quindi è un pericolo e va rinchiuso così come vanno rinchiusi quelli che hanno ucciso e fatto a pezzi quella povera ragazza. Chi è un periocolo x gli altri non può girare libero e impunito, va rinchiuso. Entrambi sono dei crimini ed entrambi vanno puniti.
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questo prenderà più dei nigeriani che hanno fatto a pezzi la ragazza.
La giustizia italiana.
Non capisco perché l’accusa di strage che non c’è stata in quanto per quel che ne so per strage si intende l’uccisione di più vittime. E ancora meno non capisco l’accusa di strage perché non esiste il reato tentativo di strage. Non era sufficiente il tentato omicidio plurimo?
Mi sembra che il commento della Sig.ra Martorello esprima in modo semplice e lineare il pensiero di chi vuole effettivamente sostenere la punizione di qualsiasi crimine, senza alcun distinguo, diversamente da tanti estemporanei giuristi che in questi casi, come i milioni di commissari tecnici in periodo di mondiali, spuntano da ogni dove con le loro personali ed infallibili soluzioni dal risultato garantito.
I distinguo non li facevano nel Far West, dove mancando i giudici c’erano gruppi di persone che la gestivano. Inutile dire che le pene comportavano quasi sempre l’impiccagione e non pochi innocenti furono appesi al cappio finché morte non sopravvenisse.
Purtroppo per i puristi della colpa, i vari codici penali nei paesi civili, veramente civili dove una nuvola di illuminismo anche per sbaglio ha solcato i loro cieli, prevedono aggravanti ma anche attenuanti.
Contemplando anche il nostro Codice Penale circostanze aggravanti e circostanze attenuanti abbiamo dunque la fortuna di vivere in un paese veramente civile: soltanto dal dibattimento processuale potrà però emergere la necessità dell’ applicazione delle une o delle altre.
L’acqua calda è già stata scoperta.
Per Micucci. Ritengo che lei si sbagli. Riporto di seguito il link all’art. 422 CP:
https://www.brocardi.it/codice-penale/libro-secondo/titolo-vi/capo-i/art422.html. Il reato di strage non fa riferimento esclusivo ai casi in cui qualcuno viene ucciso.
Per Principi. Quindi tu che pena prevedi nell’uno e nell’altro caso, ammesso che si trovino i colpevoli?
Iacopini nel caso che tu avessi ragione, è sicuramente sbagliato il codice penale. Comunque da ammirare la tua continua ricerca degli errori altrui.
per iacobini
io darei l’ergastolo ai nigeriani e 10 anni a traini.
Per Micucci. Sono contento anche quando qualcuno mi corregge. Non finisco mai di imparare. E guai a tenermi dentro gli errori!
mmm…era un pericolo anche chi ha cercato anni fa’ di sbarazzarsi della moglie gettandola in un cassonetto ed e’ finito in comunita’ solo perche’ non ci era riuscito altrimenti sarebbe stato a piede libero.tentato omicidio ci puo’ stare ma da piu’ parti si comincia ad invocare oltre l’incapacita’ di intendere e volere anche una targa ed una via a suo nome…(p.s. le persone che lo pensano cosi’ a Macerata e dintorni sono veramente una legione compresi operatori di vari enti…)al massimo penso ad un 5 anni con la possibilita’ di uscire per buona condotta.Ai nigeriani ergastolo,lavori forzati e quanto di peggio non previsto dal nostro assurdo codice penale.