di Maurizio Verdenelli
Il cielo sopra Berlino rifletterà ‘il dramma’ di Macerata. E molti altri cieli, su questo pianeta. Non gli angeli delle poesie di Rainer Maria Rilke, nel film cult di Wim Wenders, ma i trenta colpi sparati da Luca Traini, il 3 febbraio sotto il cielo plumbeo, quel giorno, di Macerata diventato per una mattina quello dell’universo e il piccolo capoluogo nelle Marche, sintesi di una tragedia epocale. Sarà uno scultore-pittore tedesco, con studio nella capitale, a rifletterlo quel dramma. Attraverso il vetro infranto della sede del Pd, presa di mira dal ‘lupo’. L’artista ha scritto alla segreteria maceratese del partito proponendo un preciso progetto: fare di quel vetro un allestimento-simbolo per dire no al razzismo, alla violenza e alla morte. Un tour in tutto il mondo. Un po’ come l’auto, o quello che resta, di Giovanni Falcone a Capaci o il Memorial a Ground Zero e i suoi numerosi monumenti dell’11 Settembre.
«Il vetro pensiamo proprio di darglielo: ci sembra un’ottima idea, molto significativa, importante» dice Stefano Di Pietro, segretario del Pd maceratese. Che la mattina del 10 febbraio – qualche ore prima della marcia antirazzista ed antifascista – con l’avvocato Nicola Perfetti, ha depositato l’atto di querela contro il ‘lupo’ sul quale gravano diciassette parti civili. Il drammatico ‘conto’ è ormai noto: sei feriti con prognosi superiori ai 40 giorni (altre tre scamparono ai colpi) ed alcuni esercizi pubblici, oltre al Pd, in via Spalato ad un centinaio di metri da quel n.124 dove si era consumato a fine gennaio il terribile omicidio di Pamela Mastropietro. Che Traini ha detto di aver voluto con il suo raid, vendicare. «Troppo facile – dice Di Pietro – quella ‘folle’ corsa va fermata anche e soprattutto adesso, dopo l’arresto del responsabile. E’ una questione morale. Lui, tramite il difensore, dichiara di voler risarcire le parti civili pentendosi soltanto d’aver ferito la ragazza. Per noi il discorso resta più ampio. Ci sono motivazioni ideologiche dietro a quel vetro infranto che non si possono cancellare sostituendo il cristallo. Il giovane impiegato che si trovava quel sabato in sede è rimasto tanto scioccato che non voleva più tornare al lavoro. L’avvocato Perfetti ha già spiegato come questo risarcimento vada al di là di una questione da affidare ad un vetraio e basta. Sappiamo che fino a quanto è stato almeno a Montacuto Traini ha goduto della ‘considerazione’ da parte degli altri detenuti, addirittura appellato ‘senatore’ (con riferimento alla sua candidatura alle comunali 2017 di Corridonia, ndr). Senza contare le manifestazioni di ‘vicinanza’, vogliamo chiamarle così? Costituire da missive da Francia ed Usa e dalla disponibilità aperta di alcuni di voler collaborare alle spese di giustizia. Bisogna dire no a questo ‘pensiero’ ed una risposta può venire anche e soprattutto dall’Arte, dalla Cultura ed anche, in questo caso, da un ‘buco’ di proiettile su un vetro da far ‘vedere e toccare con mano al mondo’».
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ci vuole coraggio a paragonare l’auto di falcone che i delinquenti li faceva andare in galera,al vetro del pd che invece li fa scorazzare a Macerata in nome dell’integrazione.
un monumento andrebbe fatto ad ogni italiano che vi ha sputato in faccia alle elezioni,siamo noi a dover chiedere i danni morali per come avete ridotto il paese ad una fogna.
Rude ma condivisibile
Moro è stato commemorato da poco (40 anni dal delitto). Confrontiamo il delitto Moro con l’episodio di cui si parla. Mi chiedo anche: il monumento verrebbe proposto se Traini avesse sparato contro la sede della Lega?
https://www.jw.org/it/pubblicazioni/bibbia/nwt/libri/salmi/46/#v19046009
Volevo fare un commento ma poi Giuliano Principi ha già detto quello che avrei voluto dire io.
Veramente un foro di un proiettile su una vetrata ha un valore monumentale e simbolico proprio minimo e infantile, l’arte dovrebbe far lavorare la mente, toccare e muovere le profondità dell’anima attraverso metafore alte e sottili: di fronte alle infinite e atroci tragedie della storia e della quotidianità la stretta di cu.lo di un impiegato del pd è ben poca cosa. Evidentemente per la casta, per i privilegiati anche uno sparo a vuoto, una padella, una cilecca contro il pd è sono sacrilegio epocale che segna la storia dell’umanità, la cui memoria deve essere tramandata ai posteri accanto alla shoah e ai martiri del
risorgimento.
Molto più commovente sarebbe usare come monumento contro il razzismo questa foto qui:http://www.repubblica.it/politica/2015/07/16/foto/renzi_in_kenia_con_il_giubbotto_antiproiettile-119241160/1/#1
Giustamente l’Avv. Giulianelli ha proposto il risarcimento del solo vetro infranto in quanto ulteriori danni il proiettile non avrebbe potuto fare neanche se per puro caso avesse di rimbalzo colpito alla testa un esponente PD perché notoriamente le hanno di granito!!!
condivido le parole del Signor Giuliano Principi.
Sono convinto che l’idea del monumento (sic!) sia venuta a colui che ha visto per la prima volta, come tutti noi, la Renault 4 nella quale fu fatto ritrovare il corpo dello statista Aldo Moro. Ma stiamo parlando di due realtà assolutamente non confrontabili tra loro.
Io dal segretario del PD Stefano di Pietro, il quale afferma che la vetrata potrebbe essere trasformata in una scultura/monumento suggerirei di inviargli anche le inferiate che cingono gli uffici Comunali in Viale Trieste dove ancora oggi si vedono chiaramente i segni lasciati dalle schegge del bombardamento del ’44 ad opera della Royal Air Force!
http://www.provincia.mc.it/curiosita-cms/viaggio-nella-storia-il-bombardamento-di-macerata/
Mi chiedo: chi rappresenta il segretario, a parte sé stesso?
Penso che 1 ora sia il tempo che durera’ quel vetro qualora fosse trasformato in monumento. Inoltre consiglio un buon dottore a chi ha avuto l’idea.
Chi si accontenta gode…..
Chi rompe paga e i cocci sono i suoi
Faccio un appello:
C’è qualche altro artista che vorrebbe fare un’ altra installazione -sempre proveniente da Macerata e sempre con vetro rotto ,ma a sassate, quello alla sede del Gus- da intitolare ” Monumento ai disoccupati italiani”?
Questi mesi, questi giorni rappresentano un buon tempo di passione (p minuscola, proto) per ‘volere la pelle nera’ come indicava una celebre canzone e pure Luigi Rocchi, da Tolentino.
Soprattutto per essere dalla parte di chi senza colpa e’ discriminato pure dal razzismo in salsa perbenista: l’ultima, subdola insidia che minaccia le nostre oppresse comunità civili.
Che l’artista germanico abbia letto un mio precedente commento sul buco destinato a diventare famoso in tutto il mondo? Ne incollo una parte ritenendomi lusingato se l’ideona fosse partita proprio dalla proposta che avevo scritto. […] Comunque io quel buco sul vetro non solo lo lascerei ma metterei una bella lapide in cartongesso per ricordare a tutti quelli che forse un giorno torneranno a Macerata, il perché di quel buco e tutto quello che hanno portato un uomo a cercare a modo suo di spiegare che il mondo così com’era per lui non andava bene […] Caro Pd, se vogliamo farci quattro risate va bene, però non parliamo,anzi non parlate di moralità che è una cosa seria anche per chi non ce l’ha.
Peraltro l’Arte e la Cultura potrebbero anche chiedersi perché Pamela è stata uccisa dai neri dal momento che era per loro una perfetta sconosciuta, mai vista prima o per essere più chiari l’Arte e la Cultura potrebbero chiedersi: se Pamela fosse stata nera sarebbe stata ammazzata e fatta a pezzi così?
Non sarebbe neanche male che l’Arte e la Cultura per amor di verità dessero uno sguardo a quel che sta succedendo in Sudafrica: ” In Sudafrica gli agricoltori bianchi vengono uccisi al ritmo di più di uno alla settimana in media. Solo lo scorso anno sono stati settanta gli agricoltori bianchi ammazzati in 345 assalti alle fattorie. Tutto ciò nel silenzio generale, tranne quando a essere colpiti sono contadini bianchi non sudafricani, come è accaduto a una coppia di inglesi. In quel caso i media ne hanno dato conto.
Il nuovo presidente sudafricano, Cyril Ramaphosa sta portando avanti cambiamenti legali per consentire l‘esproprio dei terreni agricoli dei bianchi senza compenso per la ridistribuzione ai neri sudafricani”.
Mi associo all’appello di Tamara Moroni per un “monumento ai disoccupati Italiani”, alquanto trascurati dalla sinistra politica a favore invece degli immigrati attraverso le pseudo onlus con bilanci milionari, però, dato che l’arte moderna lo prevede, farei un’istallazione unica con una struttura complessa di una combinazione di diversi elementi: oltre alla vetrata della sede PD sforacchiata da Traini, la vetrata del GUS presa a mattonate dal disoccupato inca.zzato, con un video dell’intervista concessa dal presidente del GUS Bernabucci: “vorrei incontrare e parlare con chi ha lanciato i mattoni, gli faccio tanti auguri, da parte nostra non c’è alcuna intenzione di infierire nei suoi confronti per quanto fatto!”; un’altro video con la risposta del consigliere Maurizio Mosca: “Lasci stare, lei (Bernabucci ndr) non è un angelo redentore di anime smarrite! Venga piuttosto a parlare in Consiglio Comunale e ci spieghi bene come spende questi 30 milioni di euro pubblici, che criteri utilizza per l’assunzione dei suoi oltre 400 dipendenti e che fine fanno gli immigrati che mollate per strada! Resto in attesa, con simpatia.”; aggiungerei anche la foto di Matteo Renzi con il giubbotto anti proiettile indossato durante la visita in Kenia (link postato da Franco Pavoni al n.6) perchè “non si sa mai con questi neri…!” mentre lui in Italia organizza la raccolta di firme e marce antirazziste, ed infine un video sonoro (come la sconfitta sonora anch’essa), uno dei tanti, dell’ex (per fortuna) presidentA della Camera dei Deputati Laura Boldrini: “…dobbiamo dare l’esempio concreto di una cultura dell’accoglienza…..loro sono l’avanguardia di quello stile di vita che presto sarà il nostro!!” Infatti lo stiamo vedendo come hanno ridotto, certe teste, la nostra provincia e l’Italia con un’ipocrita, fasulla “accoglienza”!!!
Concordo in pieno con la sig Moroni; per quanto riguarda il povero vetro,che potrebbe diventare un visitatissimo monumento , al PD, cambiatevelo, e non rompete con proposte assurde o fatti che non stanno né in cielo né in terra.
Pensate ai terremotati e ai disoccupati ,manica di beoti.
C’è chi si arrampica sugli specchi, i più sfigati si arrampicano sui vetri!
Mi auguro che lo stile di vita africano che entusiasmò la Boldrini non sia già arrivato, anche perché potrebbe essere necessario scomodare le nostre forze dell’ordine (polizia e carabinieri), già impegnate per faccende serie legate agli Italiani.
Vedere anche: https://www.youtube.com/watch?v=bGbYhITYK9s, eloquente.
Hanno già commentato in tanti dicendo un po’ tutto. Aggiungo solo una chiosa in risposta alla geniale idea del vetro del PD eletto a monumento ed associato a parole come “arte” e “cultura”:
MA ANDATE A C****
E un’altra chiosa al PD: pensavo aveste toccato il fondo, invece vi siete messi a scavare. Allora fate l’unica cosa saggia, buttatevici nella fossa scavata, tanto vi siete già uccisi da soli da tempo e con queste uscite geniali sui giornali vi state autodando delle sonore pedate per spingervi ancora più sottoterra.
Per Angelelli. In effetti guarda caso il morgone, etimologicamente parlando, è una (grossa) ‘morgue’, un obitorio. Chiamiamolo pure, per non turbare i superstiziosi ed i delicati, il ‘nulla’ oppure il ‘nirvana’.