L’uscita di Traini dal tribunale
di Gianluca Ginella
(foto di Fabio Falcioni e Federico De Marco)
Tre ore è durato questa mattina il processo per il raid razzista compiuto da Luca Traini il 3 febbraio scorso. Il 29enne è arrivato in tribunale alle 9 del mattino ed è entrato dal retro del palazzo di giustizia di Macerata. Il legale ha chiesto di fare il processo con rito abbreviato «secco», depositando la propria perizia medico legale (in cui si dice che la capacità di volere di Traini era “grandemente scemata”). La procura a quel punto ha chiesto di fare una propria perizia su Traini. I giudici hanno deciso due cose: la prima di fare il processo con rito abbreviato. La seconda di riservarsi una settimana per decidere se ammettere la richiesta della procura. Altro punto la richiesta di sequestro conservativo dei beni di Luca Traini avanzata dall’avvocato Raffaele Delle Fave che assiste una delle parti civili (Jennifer Otiotio) e che chiede un risarcimento di 750mila euro. Anche su questo punto i giudici risponderanno la prossima settimana, il 16 maggio, giorno della prossima udienza.
Il procuratore Giovanni Giorgio e l’avvocato Giancarlo Giulianelli
La Corte d’assise ha deciso subito su di un altro aspetto: la richiesta di costituzione di parte civile del Pd nazionale non ritenendo avesse diritto a costituirsi (questione che è stata sollevata in aula dal legale di Traini, Giancarlo Giulianelli). Discorso diverso per il Pd locale la cui costituzione è stata ammessa. Bocciata anche la richiesta di costituirsi al processo per l’Acsim. In tutto sono 13 le parti civili accolte al processo.
Questa mattina la prima ad arrivare è stata la professoressa delle medie di Luca Traini che ha spiegato di essere arrivata «non per solidarietà ma perché è un caso umano. Ritengo che sia un ragazzo in gamba che ha sbroccato. Fermo restando però la mia condanna al gesto che ha compiuto» ha detto Patrizia Meloni. Il processo in Corte d’assise per Luca Traini, che deve rispondere di strage, tentato omicidio plurimo con l’aggravante razziale, danneggiamento, porto abusivo di arma, si è aperto con una ventina di minuti di ritardo perché un giudice popolare non poteva essere presente questa mattina ed è stato sostituito. Poi il giudice Claudio Bonifazi (presidente della Corte d’assise), il giudice Enrico Pannaggi e i giudici popolari sono entrati in aula per il processo.
L’aula uno del tribunale di Macerata completamente aperta questa mattina, tolta la paratia che di solito divide l’aula da un atrio che si trova subito dopo l’ingresso. L’aula si è subito riempita di avvocati che assistono le parti civili, carabinieri e poliziotti, per garantire la sicurezza del processo, qualche curioso (tra loro parecchi legali che hanno deciso di assistere ad una udienza storica per il tribunale di Macerata). In aula c’erano anche cinque dei sei feriti (assente Jennifer Otiotio). Traini è entrato in aula alle 9,30 dalla porta dove vengono fatti passare i detenuti. Pochi passi, senza voltarsi verso i presenti, poi si è seduto di fianco al suo legale, l’avvocato Giancarlo Giulianelli. Nello sguardo con i feriti. Dopo le questioni preliminari, ci sono state le richieste di costituzione di parte civile. L’avvocato Paolo Cognini per tre dei feriti: Kofi Wilson, Omagbon Festus, Omar Fadera. L’avvocato Marco Romagnoli per Innocent Ayemere sfiorato da un colpo di pistola esploso da Traini mentre si trovava ai Giardini Diaz.
Gad Lerner con gli avvocati Giancarlo Giulianelli e Gianfranco Borgani
Altre due parti civili sono assistite dall’avvocato Gianfranco Borgani si tratta di Muhammad Toure, che era il ferito più grave e Diabj Makan, che invece è scampato agli spari. L’avvocato Raffaele Delle Fave per Jennifer Otiotio. L’avvocato Nicola Perfetti si è costituito per il Pd locale mentre l’avvocato Lorenzo Pellegrini ha chiesto si costituirsi per il Partito democratico nazionale (richiesta poi respinta dai giudici). L’avvocato Carlo Buongarzone si è invece costituito parte civile per il comune di Macerata (presente il sindaco Romano Carancini), l’avvocato Bruno Mandrelli ha chiesto di costituirsi per l’Acsim (richiesta respinta), il legale Luca Froldi per Marco Cecchetti (per il Terminal), l’avvocato Francesca Marchesini per Massimo Cervigni (discoteca Babau), l’avvocato Marco Fabiani per Pina Antonia Marycris Geronimo, contro la cui auto Traini ha esploso un colpo di pistola, l’avvocato Ilenia Catalini per un altro dei feriti, Gideon Azeke.
Primo step dell’udienza è stato quello di decidere sulle costituzioni. Tutte accolte ad eccezione di quella del Pd nazionale e dell’Acsim. Stabilito questo il legale di Traini ha chiarito che intende fare il processo con rito abbreviato. Nessuna di richiesta di perizia anche perché il legale ha detto che una perizia, quella di Giovanni Battista Camerini, fatta svolgere dalla difesa, è già depositata agli atti. L’accusa, sostenuta dal procuratore Giovanni Giorgio e dal pm Stefania Ciccioli, ha chiesto ai giudici di fare una propria perizia alla luce delle richieste della difesa. Altro punto la richiesta del legale di Jennifer Otiotio del sequestro conservativo dei beni di Traini. La richiesta di risarcimento del legale è di 750mila euro.
L’avvocato Nicola Perfetti
I giudici, dopo aver fatto uscire tutte le persone dall’aula dopo la richiesta di fare il processo con rito abbreviato, sentite le varie parti hanno poi deciso di rinviare l’udienza al 16 marzo per decidere sia sulla richiesta avanzata dalla procura di svolgere una perizia di parte, sia sulla richiesta di sequestro dei beni avanzata dal legale di Otiotio.
Tra i giornalisti presenti in udienza anche Gad Lerner, che in molti hanno avvicinato per conoscerlo, che dedicherà una parte della vicenda di Traini e a Macerata per la sua trasmissione “La difesa della razza”. La puntata andrà in onda a fine maggio su Raitre.
Al via il processo Traini, l’ex insegnante: «Luca è un caso umano» (Foto/Video)
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