di Salvatore Mastropietro
Un inizio in salita per l’HR Maceratese, uscita sconfitta per 2-0 sul campo dell’Atletica Azzurra Colli nella prima partita del campionato di Promozione (leggi la cronaca). Una prestazione negativa condizionata pesantemente dalle decisioni dell’arbitro Serenellini, che ha espulso nella prima frazione i biancorossi Arcolai e Capparuccia. Nell’analisi a fine gara mister Francesco Moriconi ha evidenziato alcune difficoltà incontrate dalla sua squadra, dicendo la propria anche sui due episodi sopracitati: «Avevo già messo in conto qualche difficoltà, dato che le condizioni climatiche e del campo non ci permettevano di sfruttare caratteristiche come la velocità e l’ampiezza. Ci siamo fatti sfuggire qualche situazione, pensavo di riuscire a portare il risultato sullo 0-0 all’intervallo per poi attuare qualche accorgimento. Purtroppo, però, l’arbitro alla prima partita di Promozione ci ha messo un po’ del suo. Personalmente – ha dichiarato il tecnico portorecanatese – credo non ci fossero le due espulsioni. Il secondo rosso ci ha dato la mazzata definitiva, poi nel secondo tempo in nove i ragazzi ci hanno messo tanto impegno ed abbiamo evitato di subire altre reti. Vorrei ricordare che sull’1-0 abbiamo avuto l’occasione per pareggiarla con Campana che ha colpito il palo. Sempre Campana, tra l’altro, credo si sia rotto tibia e perone. Un altro elemento per poter dire che questo campionato inizia in salita viste le tante assenze».
Moriconi ha posto poi l’accento sulla questione tifosi e ha ammesso di non aver gradito qualche “mugugno” di troppo dagli spalti: «Vorrei ricordare ancora una volta il fatto che abbiamo bisogno del sostegno dei nostri tifosi per risalire subito. La maggior parte ci ha incitato sempre, ma sono stato deluso da qualche mugugno anche alla prima difficoltà. Questo è un campionato difficile, lo conosco più delle mie tasche, e bisogna ripartire tutti insieme per riportare questa squadra in alto. Ci sono ragazzi giovani e qualche insulto di troppo dagli spalti potrebbe mandarli in confusione. Chiedo scusa se ho risposto anche a qualcuno, ma non è il caso di alzare i toni dopo soltanto la prima gara».
Di diverso avviso, per quanto riguarda gli episodi arbitrali, il tecnico dei padroni di casa Daniele Fanì: «Sono state due ingenuità dei loro due giocatori più esperti, credo abbiano sbagliato entrambi. Specialmente quella di Capparuccia penso fosse evidente. I miei ragazzi, invece, non hanno detto una parola con l’arbitro e hanno pensato solo a giocare. Questo deve essere lo spirito. Sono contentissimo della prestazione, abbiamo corso insieme e siamo stati vicini nei reparti come una vera squadra».
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il problema è che se ti prendi una piazza come Macerata e sei la prima società della città devi avere i soldi per farla salire fino alla C, altrimenti lascia stare e chiamati Helvia Recina no Macerata
Egreg. Sig. Moriconi, per giustificare la sconfitta è troppo facile mettere in discussione l’operato dell’arbitro.Mi permetto di spiegarle il perché.
1- l’impatto con la partita è stato negativo fin da subito, sembrava che la nostra squadra si trovava li per caso.E’bastata la buona volontà di due elementi avversari per mettere al sicuro il risultato.
2- nel secondo tempo,ha creduto opportuno difendere…..lo svantaggio aspettando gli avversari (che palleggiavano nella loro metà campo)con il solo Bomber-totem in avanti
3- Le espulsioni dei due elementi più esperti è stato molto grave a livello di immagine. Specie il secondo, Capparuccia già ammonito è stato una “comica”
4- Altra “comica” il suo colloquio con un tifoso a partita in corso e il goffo tentativo a fine partita di stringere la mano allo stesso tifoso.
5- Poi la ciliegina sulla torta: ha permesso ad un suo giocatore, a fine gara, di avvicinarsi alla rete di protezione e di colloquiare con altri tifosi.
Reputo il punto 5 una mancanza di carattere e di polso da parte sua, posso immaginare che “ambientino” ha nello spogliatoio.
Cordiali saluti
Che commenti penosi.. alla prima partita.
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“Sull’espulsione di Capparuccia, credo che se uno butta diciamo in quel modo a 50 metri la palla lontano dalla porta, davanti all’arbitro, il minimo che può capitargli è l’ammonizione. Era già stato ammonito e quindi è evidente l’espulsione. Al di là di questo, io credo che per essere forte la squadra deve correre, giocare bene, essere compatta, equilibrata, ma deve soprattutto rispettare le regole. Se giocatori di una certa età pensano di poter arbitrare anche le partite, questo putroppo a loro danno, visto che sono i due giocatori di maggiore esperienza (Arcolai e Capparuccia, ndr), comincia a diventare complicato. Da noi i ragazzi sono stati concentrati, non hanno parlato mai con l’arbitro, hanno pensato solo a giocare. Abbiamo preso delle ammonizioni giuste, per falli di gioco. Quindi questo deve essere lo spirito, questo deve essere il cammino. Poi ci saranno giornate più felici, giornate meno felici, ma noi dobbiamo essere bravi a compattarci, a correre, a farlo soprattutto in silenzio (grande allenatore, l’Azzurra Colli, ndr)”.
(Daniele Fanì, tecnico Azzurra Colli, 22/09/2018)
Non l’ho vista,premetto..
scrissi in un commento tempo fa in questa rubrica che e’ difficile giocare con Capparuccia che visto in diverse partite,non fa altro che picchiare , litigare e correre poco.. mettici a lato un’altro di 38 anni,capite che non e’ da dormire sereni…
prima partita ed eccoci qua..
poi I mister che si portano I figli dietro…
mi immagino come lo vedono nello spogliatoio chi gioca nello stesso ruolo che rimane fuori
Mi sono accorto dopo…
che Fani’ sia un grande allenatore,
anzi sul fatto che sia un allenatore ,nutro dei forti dubbi…
Cominciamo bene !!!! ………Subito lamentele sugli arbitri ……Mea culpa nooo???
Se ti prendi una piazza come Macerata e sei la prima società della città devi avere i soldi per farla arrivare in serie c?
E perchè?
Dove sta scritto?
Prima della Tardella erano 40 anni che la Maceratese non disputava un campionato di serie c (tra l’altro la storia ha dimostrato che i soldi non li aveva o non li voleva spendere neanche lei), e in questi 40 anni è fallita tre volte.
Gli imprenditori e i tifosi di Macerata hanno già dimostrato e stanno dimostrando di non essere in grado neanche di farla ripartire dalla terza categoria, figuriamoci arrivare in serie c.
L’anno scorso la Maceratese è esistita solamente nelle aule dei tribunali e nei siti nostalgici della così detta tifoseria organizzata (di quale squadra non si sa ancora).
Con queste evidenze ci vuole un bel coraggio per sputare su una società che, più nolente che volente, ha accettato l’onore e soprattutto l’onere di far rileggere il nome Maceratese, anche se preceduto da HR, in qualche locandina per la città.
Questo è il primo anno, diamogli tempo di migliorare nell’organizzazione e nelle scelte, del resto non mi risulta che ad oggi ci sia un’alternativa e, dall’aria che tira, non ci sarà neanche in futuro.
Per quanto riguarda la partita persa, condivido il fatto che i giocatori esperti devono aiutare a trovare la soluzione dei problemi, non diventare il problema loro stessi.
L’allenatore papà, a prescindere dal valore del figlio, andava evitata.
Comunque era solo la prima partita, c’è tempo per migliorare, se non sbaglio anche la super favorita multietnica civitanovese ha pareggiato in casa.
Diamo tempo al tempo e ricordiamoci che “se di meglio non c’è si va a letto con la moglie”
Concordo con il Sig. Ponzelli. La piazza di Macerata sarebbe da serie C? Ma se contro il Parma si è superato a malapena i 1000 spettatori e mediamente neanche quelli, che pretendiamo? Ricordo che quest’anno in serie D (non serie C!) ci sono città quali Bari (322.000 abitanti), Messina (233.000), Taranto (198.000), Prato (193.000), Modena (185.000), Sassari (126.000), Latina (126.000), Trento (118.000), Forlì 117.000), Andria (100.000), solo per citare quelle oltre i 100.000 abitanti, oltre ad altre molto vicino a quella cifra come Cesena e Como con ben altra tradizione calcistica, per cui, come primo traguardo, anche raggiungere tale categoria sarebbe già di buon auspicio. Ma con quali forze? Quelle di chi, a parole e solamente a parole, promette cordate pronte a portare la squadra tra i professionisti? La realtà è che nessuno ha la voglia di tirare fuori i propri soldi per tale impresa. Quindi cerchiamo di ringraziare chi, con i propri mezzi e con l’aiuto di qualche sponsor locale o provinciale sta cercando di risollevare le sorti del calcio bianco-rosso. Certo, forse avrà sbagliato in qualcosa come tutti, ma il campionato è appena iniziato e diamogli il tempo per rivedere magari qualche scelta e mettere in atto i giusti correttivi perché si possa disputare un bel campionato. Ricordo infine che i veri tifosi sono quelli che incoraggiano la propria squadra quando si perde e non (sarebbe troppo facile) quando si vince. Concludo con sempre Forza Rata!!!!!