di Mauro Giustozzi
(foto di Fabio Falcioni)
Una vera Caporetto, un tracollo che non ha eguali nella storia della Maceratese quello contro il Monturano Campiglione che umilia i biancorossi all’Helvia Recina e apre la crisi della squadra biancorossa ultima in classifica e alla seconda sconfitta consecutiva con il misero bottino di due sole reti fatte e ben 7 incassate.
Urgono provvedimenti immediati, un’inversione di rotta fulminea per salvare una stagione iniziata malissimo e che rischia di proseguire peggio per i biancorossi. E’ vero che si è dovuta inventare una difesa ex novo per le numerose assenze accusate, ma resta il deprimente spettacolo di una partita iniziata nel migliore dei modi e che poi ha visto l’undici biancorosso liquefarsi alle prime difficoltà. Anche per una lettura poca puntuale del tecnico Moriconi, che viste le condizioni e le assenze della sua squadra forse avrebbe dovuto schierare una formazione più attenta anche alla fase difensiva visto l’obbligato inedito assetto. E’ stata la giornata delle doppiette per Cerquozzi e Ulivello, ma il vero ispiratore della manovra è stato Bracalente, uomo squadra, migliore in campo, perno dei monturanesi. Nelle file della Rata da salvare unicamente il portiere Tomba autore di pregevoli interventi.
C’è un buon pubblico (in tribuna anche l’ex diesse Giulio Spadoni e l’assessore allo Sport Alferio Canesin) per la prima dell’HR Maceratese in casa: aperta anche la gradinata dello stadio. E’ una Maceratese che tra infortuni e squalifiche è priva di sei giocatori quella che fa il suo esordio casalingo. Squadre in campo con modulo speculare: Moriconi fa esordire uno degli ultimi acquisti, Severoni e schiera come under Piccioni e Girotti. Avvio fulmineo dei padrini di casa finalmente in casacca biancorossa. Mongiello furoreggia sulla sinistra effettua un cross in area sul quale irrompe La Cava che di esterno deposita la sfera in fondo al sacco. Siamo al 6’ e la Rata è già in vantaggio con il secondo gol stagione all’Helvia Recina del bomber umbro dopo quello segnato al Camerino. Al 12 i padroni di casa potrebbero subito raddoppiare con un’azione fotocopia a quella del gol, propiziata da Mongiello assist per La Cava che stavolta non inquadra la porta. Dopo un buon avvio però la squadra di Moriconi si spegne e sale il Monturano Campiglione. Bracalente, tra i migliori dei suoi, effettua un traversone al bacio per Ulivello che manca però l’impatto di testa con la sfera. La squadra di mister Viti (anch’egli un ex). Le trame più pericolose le innesta sempre Bracalente come l’azione che porta al pareggio dei fermani: un suo tiro è rimpallato in angolo sugli sviluppi del quale Ulivello di testa costringe Tomba alla respinta sulla quale il più lesto ad arrivare è capitan Cerquozzi che firma l’1-1.
Biancorossi in grandi difficoltà sui calci piazzati degli avversari: così al 34’ in occasione del terzo corner degli ospiti calciato dal solito Bracalente, colpo di testa di Moretti che diventa un assist per il solito liberissimo capitan Cerquozzi che con un perfetto tap-in rovescia il punteggio a favore degli ospiti. La Rata accusa il colpo e fatica a riversarsi nella metà campo avversaria. I pericoli vengono esclusivamente sulla fascia sinistra dell’attacco ospite cui la panchina biancorossa non pone rimedio. Così al 39’, inevitabilmente, arriva anche la terza rete monturanese: Bracalente rimette in area, controcross di Smerilli per Ulivello che solo davanti a Tomba non fallisce e porta sul 3-1 la sua squadra. Primo tempo che si chiude tra la delusione dei tifosi di casa che non hanno neppure la forza di contestare. L’avvio di ripresa è ancora più da incubo per la squadra di Moriconi che perde l’infortunato Foglia: gli ospiti ne approfittano subito e si portano 4-1 grazie ad un’azione manovrata dal solito Bracalente che innesca Ulivello in area, assist per Moretti che con una rasoiata supera ancora Tomba. Dalla tribuna alcuni tifosi di casa iniziano a sfollare. La squadra di Moriconi, senza più difesa, molla gli ormeggi e per gli attaccanti azzurri è gioco facile entrare come un coltello nel burro della difesa di casa e al 17’ Ulivello con un pallonetto fa cinquina. Monturano Campiglione si ferma, la Maceratese non ha nemmeno la forza di una reazione di orgoglio e trova solo nei minuti finali uno sprazzo con una bella conclusione dalla distanza dell’argentino Ceijas che porta il punteggio sul 5-2 per il Monturano. Una rete spettacolare ma che però non lenisce la delusione e la rabbia della tifoseria biancorossa.
HR MACERATESE – MONTURANO CAMPIGLIONE 2-5
HR MACERATESE (4-3-3): Tomba; Piccioni, Argalia, Foglia (dal 1’ s.t. Milanesi), Bigoni; Severoni, Moriconi, Girotti (dal 40’ s.t. Massini); Agostinelli, La Cava, Mongiello (dal 15’ s.t. Ceijas). (Fabbroni, Gentilucci, Cervigni, Stura, Andreucci, Ghannoui). All. Moriconi.
MONTURANO CAMPIGLIONE (4-3-3): Isidori; Adami, Cerquozzi, Finucci (26’ s.t. Tidiane), Viti; Cozzi (dal 41’ s.t. Santini), Smerilli, Bracalente (dal 31’ s.t. Fares); Malaspina (dal 23’ s.t Santarelli), Ulivello, Moretti (dal 37’ s.t. Cardena). (Sbattella, Morelli, Caporaletti). All. Viti.
ARBITRO: Traini di San Benedetto.
RETI: La Cava (Mc) al 6’ p.t., Cerquozzi (Mo) al 23’ e 35’p.t., Ulivello (Mo) al 39’ p.t.; Moretti (Mo) al 10’ s.t., Ulivello (Mo) al 17’ s.t., Ceijas (Mc) al 42’ s.t.
NOTE: spettatori 400 circa. Ammoniti Cerquozzi, Ulivello, Viti, Mongiello, Piccioni. Angoli 2-4.
Disfatta Hr Maceratese, Cappelletti: «Siamo tutti in discussione»
State già coprendo di vergogna i colori biancorossi. A coscienza vostra.
Vergognosi, toglietevi la gloriosa casacca biancorossa
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Chiudete lo stadio….risparmiate
.Fateli giocare jo la villa e togliete quelle maglie!!!
LE “INEFFABILI” PREVISIONI CALCISTICHE DI SCATTOLINI
“Pur tuttavia l’onore biancorosso è salvo. A Colli del Tronto i giocatori della Rata hanno infatti indossato le seconde maglie, quelle scure. Il ritorno alle amatissime verticali, con i colori della città, è rimandato ad una occasione migliore. L’unica consolazione per quel centinaio di tifosi che hanno affrontato i complessivi 200 chilometri della trasferta ascolana per festeggiare la rinascita della beneamata”
(Enrico M. Scattolini, Somma Algebrica, 25/09/2018).
L’occasione per reindossare le maglie biancorosse c’è stata, con il ritorno all’Helvia Recina per disputare una gara di campionato. Nell’ultima precedente, prima dell’anno sabbatico, la Rata aveva battuto 2-0 il Venezia, ora in cadetteria. Stavolta, invece, i biancorossi avevano di fronte il Campiglione-Monturano, sconfitto in casa (0-2) nella prima stagionale dal Futura ’96 di Capodarco di Fermo. E’ finita con i calzaturieri che, nella logica, hanno “fatto le scarpe” ai pistacoppi, calando il pokerissimo: 2-5. Con Bracalente padrone assoluto del’Helvia Recina e doppiette dei top-player: Cerquozzi e Ulivello. Un risultato per le cui proporzioni, tra le mura amiche, occorre scomodare gli annuari del calcio. L’HR Rata registrava le defezioni maggiori, tra infortuni e squalifiche, in difesa (Brugiapaglia, Ascenzi, Tartari, Arcolai e Capparuccia), ma in settimana sono arrivati un mediano e una punta! I risultati si sono visti, difesa biancorossa tagliata come il burro, calci piazzati da incubo, da parte dello “squadrone” del Campiglione-Monturano. Nel mondo del calcio esiste la superstizione e qualcuno può pensare che la storica “voce della Rata” stavolta l’abbia cercata. Come fece la scorsa stagione, quando pronosticò “luminose fortune” a tecnici ex Rata, tutti “all’altezza delle rispettive categorie”: Bucchi, Giunti e Magi. Furono, come noto, tutti e tre esonerati – ancor prima della fine del girone d’andata – dalle rispettive società: Sassuolo, Perugia e Bassano. Può accadere che le “mascottes” non rispondano al loro specifico ruolo. Allora si può provare ad “escluderli dal contesto”, nella speranza che la squadra possa riprendersi. L’HR Rata ora langue sola soletta (2 reti fatte e 7 subite) nel fondo classifica della Promozione (e pensare che se si fosse unita alla Sangiustese – come sembrava fatto sotto Natale – ora sarebbe prima in Serie D!). Le criticità della rosa biancorossa sono arcinote (Severoni e Ceijas non ne capovolgeranno le sorti), un tentativo “ad excludendum” potrebbe essere compiuto. Chissà che, a partire dalla trasferta di Montalto (reduce dal prezioso pari di Camerino), non funzioni!
signor Caporaletti…. se Sparta piange, Atene non ride…. non è che in riva al mare i risultati siano così brillanti visto che la truppa sudamericanospagnola ha perso contro l’altetico piceno…. e considerate anche le aspettative di inizio stagione, forse sarebbe il caso di approfondire anche il discorso per quanto riguarda i suoi beneamati piuttosto che focalizzarsi con tanta costanza sui nostri biancorossoarancioni….. o forse in fondo in fondo la sua è la “sindrome di Stoccolma” che le fa amare la Rata?
HR RATA E LA MANITA IN CASA DOPO MEZZO SECOLO
Si incontra sempre qualche “sprovveduto” (in senso calcistico) in rete che sostiene cause indifendibili. Un Don Chisciotte “pistacoppo”, in questo caso, che avanza confronti improponibili. Con i cugini rossoblu, la cui squadra, a causa della sequela di trasfert in arrivo, è ancora un “oggetto misterioso”. Dopo un brillante pre-campionato, ancora non è scesa in campo la formazione base. E’ diverso, per giunta, subire una autorete al 94′, dopo una gara dominata, che essere umiliati in casa, “perdere la faccia”, come è accaduto alla HR Rata. I biancorossi hanno ricevuto una “manita sul muso” (dal Campiglione Monturano!), come non accadeva all’Helvia Racina da quasi 60 anni (ad opera dell’Empoli, allora). La realtà a Macerata è quella che è: si è fatta un’operazione di puro “maquillage”, sponsorizzata dal Sindaco, attribuendo all’Helvia Recina del rione Villa Potenza il nome della Rata. La società è la stessa che non ha conquistato i play-off la scorsa stagione (con qualche illustre abbandono), squadra non di grosso profilo (frutto di un calcio-mercato “vuota ospizi”) e senza il calore del pubblico. Il “buongiorno” lo si è visto nel pre-campionato, dove i biancorossi hanno pareggiato con Casette Verdini e perso con Virtus Castelfidardo e Atletico Macerata. Dolorosa la sconfitta nel derby con i concittadini dell’Atletico (squadra di terza categoria). Altra dimostrazione della “consistenza” dell’HR Rata, anche come tenuta mentale, la sconfitta di Colli del Tronto. Giocatori “navigati” che sono “naufragati”, facendosi espellere per ingenuità da ragazzini, tecnico che bisticcia con il pubblico e nella ripresa, sotto di due gol, tiene la squadra in difesa per mantenere il risultato. Si potrebbe continuare, il nostro pugnace interlocutore si “mantiene alto”, parla di “Sindrome di Stoccolma”. Qui, invece, si dovrebbe dissertare di “Sindrome da Foro Boario”, con i tifosi “pistacoppi” che chiedono la rinuncia alle maglie biancorosse, indossate indegnamente! I sensi del pudore e della vergogna, quando lo si posseggono, dovrebbero indurre in tali casi al silenzio, invece di postare assurdità.
Ma nella vita, pensionato o no, non ha nulla di meglio da fare che scrivere poemi sul nulla calcistico??? O il campionato di promozione stimola quasi come fosse una serie A ???