di Enrico Maria Scattolini
E’ IL MOMENTO DEGLI SPONSOR, per l’HR Maceratese (+++).
PRESTIGIOSI (+) quelli arrivati ed i nuovi che si profilano all’orizzonte.
DIMOSTRAZIONE DELLA SERIETA’ dei programmi della società (+) di Alberto Crocioni. Che da un lato iniziano a produrre interesse nella tifoseria biancorossa, nonostante alcuni prevedibili, anche se non giustificabili , “distinguo”; dall’altro stanno attirando l’attenzione degli operatori economici della zona evidentemente non insensibili alla resurrezione della Maceratese.
RIGUARDO ALLA PRIMA OSSERVAZIONE, mi ha colpito l’apprezzabile cornice di pubblico che lunedì scorso ha seguito il vernissage stagionale della squadra di Moriconi contro il Montefano.
ED ANCHE QUEL PIZZICO DI TIFO con cui ha festeggiato il doppio recupero della Maceratese (+) contro la formazione di Lattanzi, di categoria superiore per la recente promozione.
SICURAMENTE LA CURIOSITA’ è stato fattore predominante, ma sono convinto (o almeno spero) che abbia contribuito anche il desiderio di rivedere in attività i colori biancorossi dopo le disgrazie degli ultimi anni (-).
CONFERMATO (+) NELL’ …”INCOMPIUTA” di Sarnano con il Perugia.
QUESTO sul campo (+).
ALTRETTANTO IMPORTANTE, per il respiro del club, è la stima che il lavoro di Crocioni e dei suoi collaboratori sta ottenendo nel contesto imprenditoriale (+).
SOLLECITAMENTE ESPRESSA CON I FATTI (+) dalla Fertitecnica Colfiorito, una “eccellenza” del mondo agroalimentare nazionale che darà assoluto prestigio alle casacche maceratesi, e dalla stessa Edilizia Crocioni.
INTERVENTI CHE DOVREBBERO ESSERE SEGUITI A BREVE da un altro di assoluto valore sul territorio(+).
AL QUALE POTREBBE AGGIUNGERSI un ritorno (+) che avrebbe del clamoroso, dal momento che collegherebbe presente e futuro dell’attuale HR Maceratese ai fasti dell’indimenticabile campionato di Bucchi in cui, ormai è storia (+++), i biancorossi sfiorarono la promozione in serie B.
MI RIFERISCO AL MARCHIO “GOBID.IT” appunto già presente (+) sulle maglie della Maceratese di tardelliana memoria, che perse il play off di Pisa contro la squadra di Gattuso. E poi anche su quelle dei ragazzi di Giunti che gloriosamente (+), ma inutilmente, salvarono il titolo professionistico nel successivo torneo.
IL GRUPPO CORIMAC è un vertice (+) nell’attività di acquisizione e gestione di assets industriali a livello internazionale.
FRANCESCO PORCARELLI, il suo mentore (+++), non ha mai dimenticato il feeling con il calcio della nostra città (+). Le cui radici risalgono a quello dilettantistico, per precedenti rapporti diretti con l’Helvia Recina di Alberto Crocioni.
AL PUNTO DA NON PERDERE DI VISTA la recente sequela della vendita del marchio, augurandosi e poi compiacendosi della migliore delle destinazioni concretizzatasi nelle mani dell’associazione “Amici della Rata”.
HO AVUTO MODO D’INCONTRARLO L’ALTRO IERI in riva all’Adriatico, approfittando della pausa feriale.
MI HA CORTESEMENTE (+) DEDICATO IL TEMPO NECESSARIO per confermarmi, in linea di principio, la sua attenzione per quello che sta accadendo dalle nostre parti ed «….il suo interesse per progetti seri».
IO MI SONO PERMESSO DI AVALLARE quello di Crocioni.
IN OGNI CASO siamo solo alle iniziali sensazioni.
“Amici della Rata” acquista i simboli, all’asta anche un altro competitor
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Speriamo che si vero che gl’interessa.
LA STORIA DELLA RATA TRA REALTA’ E FANTASIA
Inconcepibile ma vero, così scrive Scattolini: “i fasti dell’incredibile campionato di Bucchi, in cui ormai è storia (sic!), i biancorossi sfiorarono la promozione in serie B”. Considerazioni prodotte da un cronista che si permette di liquidare i commenti altrui come frutto di posizioni preconcette “anti Rata”. La sua, invece, cosa sarebbe: posizione essenzialmente “filo Rata”? Per fortuna la storia – come la matematica – non è una opinione e possiamo ricostruire come si sono svolti realmente i fatti. La Rata si qualificò ai play-off di Lega Pro, stagione 2015/2016, quale ultima delle terze classificate (posizione del ranking 6, sulle 8 squadre partecipanti agli spareggi). La Rata venne eliminata al turno preliminare dal Pisa (seconda classificata nel girone B)col risultato di 3-1 e terminò a quel punto la sua avventura nei play-off. Si disputarono poi le semifinali, cui ebbero accesso: Pisa, Foggia, Pordenone e Lecce. In ultimo si giocò la finale, in doppia partita, aggiudicatasi dal Pisa nei confronti del Foggia (4-2 e 1-1). Il Pisa fu promosso in serie B, insieme alle vincenti dei tre gironi: Cittadella, Spal e Benevento. Perciò ci si chiede: basta aver messo piede nel turno preliminare dei play-off di Lega Pro per affermare, come fa Scattolini: “ormai è storia, i biancorossi sfiorarono la promozione in serie B”? Si, la storia di Scattolini, che ci dispiace per lui non corrisponde alla realtà dei fatti. Siccome è ora tarda, il buon Scattolini starà sognando, continui a farlo in “biancorosso”, sapendo che la storia ha scritto pagine diverse da quelle che egli immagina e propone su CM!
In realtà quello fu un campionato che rimarrà negli annali della storia biancorossa come uno dei più esaltanti. La Maceratese non sfiorò la serie B ma partecipò ai play-off e li perse contro una formazione che poi guadagnò la serie cadetta, allenata da Gennaro Gattuso, attualmente tecnico di una delle squadre più blasonate al mondo. Contro quel Pisa la Rata ottenne un buon pareggio in trasferta ed un altro pareggio in casa, in una delle ultime gare di campionato, nella quale lo stesso Gattuso impostò un catenaccio inguardabile per strappare un punticino all’Helvia Recina. Più in generale, quello fu un campionato in cui la Maceratese recitò un ruolo da assoluta protagonista: memorabili furono le due vittorie contro la Spal in casa (1-0) ed in trasferta (1-4), formazione che attualmente, con non molti rinforzi, milita nella massima serie. Di fronte a fatti incontrovertibili e dotati di evidenza apodittica, si possono fare due letture: una bizantina come quella di Caporaletti, l’altra – magari leggermente poetica – come quella di Scattolini. In ogni caso fu una stagione in cui la Rata toccò la serie B davvero molto da vicino.
SAVI, TRA POLEMICHE E PROSSIMI IMPEGNI COMUNI
Arriva alle ore 3 di notte il “soccorso biancorosso” del tardelliano doc, Savi. Si è speso per l’ex presidente della Rata (lui che si definisce “comunista”) anche politicamente, pensando potesse diventare sindaca di Macerata. Salvo dover poi constatare un risultato elettorale da prefisso telefonico. Tanto per cominciare, Savi deve mettersi d’accordo con se stesso, avendo vergato in due passaggi del post concetti diametralmente opposti: “la Maceratese non sfiorò la serie B” e “la Rata toccò la serie B davvero molto da vicino”. Anche se a notte fonda è difficile mantenere la lucidità, seppur per un breve scritto. Savi mi rimprovera di fare del “bizantinismo”, difficile da dimostrare avendo riportato dati inconfutabili (questi si – nella logica aristotelica – “apodittici”) sulla fugace apparizione della Rata nei play-off di Lega Pro. Sul “sesso degli angeli” in realtà disserta Savi, costretto ad “arrampicarsi sugli specchi”, nel tentativo di dimostrare le virtù calcistiche della Rata nel torneo dei play-off. Di spareggi promozione infatti si parla, che nel regolamento della Lega Pro consentono l’accesso supplementare alla serie B. Insieme alle vincitrici dei tre gironi di cui è composta la categoria. Savi per dimostrare le sue tesi è costretto a citare Gattuso (al tempo allenatore del Pisa), quale attuale “tecnico di una delle squadre più blasonate al mondo”. Non pago, aggiunde che la Spal – in quella stagione vincitrice del girone B – “milita nella massima serie”. Riuscendo a dimostrare in senso “apodittico” (il concetto vale anche il contrario) un “fico secco”! Conforta il fatto che prossimamente – come può facilmente verificare – con Savi saremo legati da un comune impegno. In quel contesto, vedremo se egli si “dimostrerà un uomo”, ripetendo in mia presenza le pesanti offese rivoltemi in precedenti post su CM. Chi mi conosce, sa che per carattere “non porto rancore, ma non dimentico”! Per il resto vedremo cosà saprà fare, in una situazione difficile, in cui c’è da molto ricostruire sul territorio, dopo anni di imperdonabili errori. Saluti
Sign. Caporaletti
storicamente lei omette anche che il Pisa sali’ di categoria per meriti e per il palazzo,visto che una squadra con una dirigenza allo sfascio e senza una lira,DOVEVA essere penalizzata con punti persi e di fatto modificare l’accoppiamento dei play off che avrebbero potuto avere chissa’ quale esito. Detto questo la pregherei di avere piu’ attenzione per le vicende Civitanovesi dove che con un ex presidente incarcerato e un’altro che con le sue mirabolanti campagne acquisti meriterebbe un filo di attenzione da chi dovrebbe controllare …
ma si sa,chi deve controllare ,controlla solo se la sedia che occupa la ritrova il mattino dopo…
L’IMPARI CONFRONTO HR MACERATESE-CIVITANOVESE
Qui parliamo di storia, che come noto non si fa “con i se e con i ma”, perciò è inutile addentrarsi nelle astruse congetture del lettore. Curioso, invece il suggerimento a concentrare l’interesse sulla Civitanovese. La società rossoblù – vincitrice del torneo di prima categoria – ha dato vita una campagna acquisti “sontuosa”, con l’intento di vincere il campionato di Promozione. Arrivati 20 nuovi giocatori (molti di assoluto rilievo), tutti i ruoli coperti, con la necessità di sfoltire una rosa troppo nutrita. Sul fronte dell’ex Helvia Recina, che con una operazione di puro marketing è stata denominata “HR Maceratese”, i probemi esistono e non basta un post per riportarli. La società è la stessa del passato, con qualche “passo indietro” come quello del vice-presidente Chiaraluce (Scattolini dopo averlo “esaltato” non ne riferisce l’attuale posizione). L’organico allestito, non di primo livello, presenta in ruoli chiave giocatori quasi quarantenni (Arcolai, Capparuccia, La Cava). Inoltre è per buona parte composto da ex del retrocesso Loreto, compresi l’allenatore Moriconi e suo figlio. Per completare la rosa, mancava un centrocampista, dopo lunga ricerca si è scelto il terzino civitanovese Bigoni (di cui nel comunicato si omette l’origine). La “nuova Helvia Recina” dovrà fare a meno del grosso dei tifosi (Scattolini lo definisce “distinguo”, sic!): la Curva Just. Quest’ultima, in una nota definisce “il progetto non in linea con la storia biancorossa” e “senza programmazione per il futuro”. Tante le cose da riferire su una società che non dispone nemmeno del marchio storico della Maceratese, nella proprietà di Patrizia Casalini (compagna dell’imprenditore bresciano Ruggeri, che in passato e di recente ha ipotizzato l’ingresso nella Rata). Lo sta a dimostrare una visura effettuata e pubblicata da un sito del calcio maceratese (ma Scattolini continua a dare il marchio acquisito dagli “Amici della Rata”). Dopo l’anno sabbatico, ritorna una “parvenza di calcio maceratese”, ma alla luce dei riferiti eventi, nell’imminente torneo di Promozione, “non c’è semente per pistacoppi”!
Sarà sicuramente un bel campionato per l’ HR Maceratese!
Lo garantiscono le critiche di Caporaletti-che saluto al suo rientro nella compagine degli opinionisti-come al solito devastante su tutto ciò che è biancorosso ed al contrario elogiativa sulla campagna acquisti della Civitanovese e quindi sul suo futuro.Le funeree previsioni di Caporaletti portarono bene alla Maceratese di Bucchi….quindi ci sono buone ragioni perchè la situazione si riproduca con la squadra di Moriconi.
Nel dettaglio,invito il gentile interlocutore a leggere meglio la visura camerale relativa al marchio storico della Maceratese.
Certe cose non si vedono solo se non si vogliono vedere…
per la straripante campagna acquisti,ho visto l’amichevole con il S.Giusto e di valido tolto l’ex Ancona,per il resto nulla di che…
Beh, con tre quarantenni e una squadra tutta nuova, si può dire che la Maceratese sta vivendo una nuova giovinezza?
Però aggiungere il morfema “acca” alla Maceratese è stata un’idea troppo ingenua e irresponsabile, fatta apposta per andarsi a cercare gli sfottò più volgari e pesanti delle tifoserie avversarie. E se un giorno capitasse di dover andare a giocare in Toscana?
Torno a rileggere con piacere anche Sauro Micucci.
C’è un interessante settore alle spalle dei senatori:importanti investimenti sullo stesso livello della formazione titolare ,300 ragazzi, venti allenatori.
Poi se parliamo di squadra nuova,mi stupisce che la sorpresa provenga proprio da Civitanova.L’Onu del girone.Saluti.