La Maceratese ritrova il Camerino
22 anni dopo il gol di De Amicis

PROMOZIONE - La sfida di Coppa, in programma domani alle 16 all'Helvia Recina, segna il primo impegno ufficiale della squadra del presidente Crocioni. Le due squadre tornano ad affrontarsi dopo la vittoria della formazione guidata da Giovanni Pagliari il 28 aprile 1996, che valse la promozione in C2

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di Mauro Giustozzi

HR Maceratese-Camerino di sabato prossimo all’Helvia Recina segna il ritorno ufficiale del calcio biancorosso in città. E’ vero che si tratta di una partita di Coppa Italia, che parliamo semplicemente di un torneo di Promozione, che magari questa sfida non accende i cuori e gli entusiasmi della tifoseria. Tutto vero. Solo che, l’incrocio con il club camerte, avviene a 22 anni dall’ultima volta. Che, questo invece tutti i tifosi lo ricorderanno benissimo perché è scolpito nella loro mente, quel Camerino-Maceratese 0-1 del 28 aprile 1996 disputato sul campo neutro di San Severino segnò il ritorno in serie C2 della Rata allenata da Giovannino Pagliari e che aveva al vertice una società fatta esclusivamente di maceratesi purosangue: dal presidente Giuseppe Pietroni all’azionista di maggioranza Maurizio Mosca. Assieme ad altri dirigenti locali.

maceratese-camerino-promozione-c2-5-325x183Un incrocio forse non casuale che la prima gara della rinascita del calcio cittadino dopo l’anno sabbatico passi proprio attraverso questa sfida che oggi vale solo un primo turno di Coppa Italia dilettanti: ma che, invece, 22 anni fa, segnò un passaggio storico del calcio biancorosso. La vittoria del campionato di serie D, dopo l’amarissima retrocessione l’anno precedente nella fatal Cecina, con il ritorno tra i professionisti dopo una sola stagione di purgatorio. Preludio ad un successivo torneo nel campionato successivo che portò la Maceratese a sfiorare la promozione in C1 persa nello spareggio playoff di Reggio Emilia contro il Livorno. Ma questa è un’altra storia. Tornando a quella sfida col Camerino, fissata guarda caso all’ultima giornata, come non ricordare tutto quello che precedette e accompagnò quella partita.

maceratese-camerino-promozione-c2-4-325x183Innanzitutto il campionato. In un girone con marchigiane, abruzzesi, laziale ed umbre. Un torneo tosto nel quale figuravano nobili decadute come Samb, Civitavecchia e Civitanovese: ma non furono loro le avversarie principali della Rata in quella stagioni. Bensì fu quella Narnese che diede filo da torcere fino all’ultimo alla squadra dei Pagliari. Sì, perché oltre a Giovanni in panchina quella Maceratese aveva come direttore sportivo Silvio e come preparatore atletico Ivo. Ebbene chi non ricorderà chi era il presidente della Lnd in quel periodo? Un certo Elio Giulivi, peraltro scomparso pochi mesi fa, originario proprio di Narni ed ex dirigente sportivo di un club della sua città. Una presenza sicuramente ingombrante in un duello punto a punto con il sodalizio umbro per la vittoria del campionato di serie D. Quella però era una Maceratese d’acciaio, costruita sull’esperienza di elementi del calibro di Sergio Spuri, Stefano Colantuono, Giuseppe De Amicis, Luca Leone, Roberto Chiodi, Guglielmo De Feis e su giovani promettenti come Danilo Stefani, Fabrizio Re, Stefano Marcucci, Marco Cento. Che non si faceva impaurire ne dentro ne fuori dal campo.

maceratese-camerino-promozione-c2-1-325x183Il testa a testa con gli umbri fu entusiasmante, con le due squadre divise da un solo punto nella lunga volata finale del campionato. La Maceratese in testa e la Narnese che restava attaccata alle calcagna dei biancorossi. Fino all’ultima giornata che viene preceduta da un fuoco incrociato di polemiche. Al punto che fino alla metà della settimana che porta all’ultimo e decisivo impegno di campionato non si sa ancora dove si giocherà Camerino-Maceratese. Infatti l’impianto del club ducale non ha la capienza adeguata per poter ospitare la marea umana di tifosi biancorossi che vogliono assolutamente assistere alla partita. Non ci sono le condizioni di sicurezza. Così, dopo lunghe trattative con prefettura, questura e Lega Dilettanti viene individuato in San Severino lo stadio dove si potrà giocare la partita. In contemporanea la Narnese è di scena a Penne, squadra penultima in classifica e già matematicamente retrocessa. Quello del popolo biancorosso è un autentico esodo biblico: la strada 361 Septempedana si tinge di biancorosso, visto anche il gemellaggio con la tifoseria locale di San Severino, e l’impianto della cittadina è già colmo di tifosi un’ora prima del fischio d’inizio.

maceratese-camerino-promozione-c2-3-325x183Il Camerino non ha granchè da chiedere al suo campionato ma non vuole passare per essere la vittima sacrificale. Anche alla luce delle polemiche e dei sospetti rilanciati dalla sponda umbra nella settimana precedente a questo derby provinciale proiettato sulla serie D. La partita non sarà ricordata per la sua bellezza, anzi è forse una delle più brutte della stagione: ma la posta in palio è altissima per la Pagliari-band. Il primo tempo si chiude sullo 0-0 mentre da Penne arriva via radio la notizia di una Narnese che sta già vincendo. Dopo 45 minuti umbri in C2 e Rata sorpassata in classifica. La pressione sulla Maceratese sale: serve la vittoria, serve un gol per mantenere il primato e festeggiare la C2. Nella ripresa inizia anche a piovere a dirotto, campo che si appesantisce aumentando le difficoltà per chi deve attaccare per segnare. Ed a timbrare la rete che fa volare tra i prof la Rata è il granitico stopper De Amicis in una confusa mischia nell’area camerte. Quello che basta per far esplodere i tifosi sugli spalti e dare il via al carosello di auto al rientro nel capoluogo. Se questo è l’epilogo va detto che Maceratese-Camerino dell’andata, finita 3-1 per i biancorossi, aveva anche segnato l’inizio della fuga solitaria in vetta alla classifica della serie D della squadra di Pagliari. Un Camerino nei destini della Rata. Anche sabato, giorno della prima gara ufficiale di una nuova storia biancorossa tutta da riscrivere.

 

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