Giancarlo Giulianelli, noto penalista di Macerata, di recente ha difeso Luca Traini e il senatore Giuliano Pazzaglini
di Luca Patrassi
«Sono Giancarlo Giulianelli, mi candido alle elezioni regionali con la lista Movimento per le Marche, civica di centrodestra in appoggio al candidato governatore delle Marche Francesco Acquaroli». Maceratese di 58 anni, laurea in Giurisprudenza con il massimo dei voti, avvocato con un trentennio di professione alle spalle, Giulianelli, perché la candidatura? «Conosco Francesco Acquaroli da una decina di anni e ho sempre apprezzato il suo modo di fare politica con concretezza e senza urla, l’ho apprezzato come amministratore locale e sono sicuro che farà bene anche come governatore. Quando mi ha chiesto se avevo intenzione di dargli una mano, gli ho ho detto di sì con trasporto e con passione. Mi sono buttato in questa nuova avventura con la voglia di fare bene. Mi sono stancato di lamentarmi della politica e di chi la fa, bisogna impegnarsi e voglio metterci la faccia senza criticare da dietro l’angolo. Certo sarà una tornata elettorale non facile, sono in un girone di ferro con candidati di tutto rispetto, ma quando la lotta si fa dura, i duri entrano in azione. Sarà avvincente la sfida elettorale».
Ha parlato della sua amicizia con Acquaroli, ma pure ha un rapporto con il sindaco Romano Carancini che troverà da avversario nella lista del Pd alle regionali e che ha appena detto che ha chiuso un decennio formidabile per Macerata. «Capisco, nell’Unione Sovietica si usava la disinformazione, sembra un bollettino da ex paese sovietico, con Romano questo discorso l’ho fatto: l’amico resta tale, ma il politico qualche perplessità me la crea. Non lo avverto questa soddisfazione in città, va tutto bene? Io questa sensazione non ce l’ho, non sarà colpa sua ma… Macerata riferimento per il territorio? Civitanova ci sta sorpassando su tutto, la natalità è quello che è, Macerata punto di riferimento per cosa? Non voglio esprimere giudizi negativi ma c’è bisogno di fare cose diverse, alcune cose saranno anche state fatte bene (Sferisterio) ma dal punto di vista culturale la città si è vista sfuggire diverse occasioni iniziando da Popsophia del maceratese Evio Hermas Ercoli. Civitanova ci ha preso tutto, dalla Lube in poi».
Pensa anche lei che la Regione sia a trazione pesarese e anconetana? «Sembriamo figli di un Dio minore in una Regione che guarda al Nord delle Marche e dimentica chi ha fatto la sua storia, dai Piceni in poi. Pesaro è una propaggine meridionale di un’altra regione, anche gli amministratori sono per una spocchiosa prevalenza del nord della regione. E’ giunto il momento di un amministratore che sappia esprimere centralità e equilibrio, parlo di Acquaroli». Sul fronte sanitario? «L’ospedale unico è una struttura importante da portare avanti per dare un profilo di eccellenza ai servizi. Poi, ovviamente, vanno ridisegnati i servizi territoriali e la rete delle strutture ospedaliere. Bisogna certamente tener conto delle risorse disponibili, ma sempre rispettando le esigenze dei territori».
Si vota anche per l’elezione del sindaco a Macerata. «Il candidato sindaco del centrodestra Sandro Parcaroli ha rappresentato un punto di svolta nella ventennale stagnazione del centrodestra: persona brillante, imprenditore capace, non essere un politico di professione è un merito. A Macerata dopo 25 anni di sinistra c’è bisogno di aria nuova, che non è Narciso Ricotta. Ci vogliono visione e strategia, quelle che Parcaroli ha già dimostrato investendo con le sue attività su Macerata e sponsorizzando tante cose, dallo sport alla cultura». Quindi pronto per il 20 settembre, giorno di elezioni? «E’ una data importante per noi, apriremo Palazzo Raffaello. Come avvenne 150 anni fa per Porta Pia. Faremo breccia nel cuore dei maceratese e dei marchigiani. A noi piace il 20 settembre».
Sul fronte delle liste diverse quelle chiuse anche se non ancora ufficializzate. Giovedì prossimo alle 18.15 in piazza Mazzini sarà il leader della Lega Matteo Salvini ad ufficializzare la lista per le elezioni regionali. Sembra oramai assodato che il sestetto maceratese vedrà in campo il sindaco di Castelraimondo Renzo Marinelli, il consigliere regionale uscente Luigi Zura Puntaroni di San Severino, il vicesindaco di Cingoli ed ex parlamentare di Fi eletto in Sardegna Filippo Saltamartini, l’ex sindaco di Macerata Anna Menghi, l’ex assessore alla cultura del Comune di Civitanova Maika Gabellieri e la giornalista portorecanatese Emanuela Addario. Altra lista pronta la civica di centrodestra Movimento per le Marche: i candidati sono Giancarlo Giulianelli, Pietro Siciliano, Giovanni Chiucchi, Romina Leombruni, Benedetta Abbadini e Luduina Cinti.
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Con la metafora di ‘Porta Pia’ molti cattolici storceranno il naso. Macerata è, o così sembra, un’enclave vaticana, ne è prova l’uso dell’espressione ‘maceratesi e marchigiani’, preferita all’espressione (che uno si aspetterebbe) ‘maceratesi e altri marchigiani’.
Giulianelli ma quali figli minori. Da ieri anche i maceratesi sono stati investiti dalla misericordiosa adozione da parte di Salvini che inserisce tra i sessanta milioni di italiani che deve sfamare. Al massimo figli di un “Re Minore ” fuggito dallo Sferisterio.
https://milano.repubblica.it/cronaca/2019/06/06/news/matteo_salvini_beppe_sala_60milionimenouno_60_milioni_di_figli-228103645/