di Luca Patrassi
Il primo simbolo – partendo dall’alto e da sinistra, sia detto solo a titolo di orientamento per la visualizzazione – del manifesto elettorale è quello di Fratelli d’Italia “Giorgia Meloni per Acquaroli. Poi Lega “Salvini Marche”, Forza Italia “Berlusconi presidente” w Popolari Marche Unione di Centro. Seconda fila, da sinistra: “Noi con l’Italia”, Civici per il territorio con Francesco Acquaroli”, Movimento per le Marche e Partito repubblicano italiano.
Dunque la notizia è che a sostegno del candidato governatore del centrodestra Francesco Acquaroli sono annunciate otto liste, cinque di partito e tre civiche. Restano da definire i contenuti delle liste, ma si tratta di una questione a breve termine visto che appunto incalzano anche i termini ultimi per la presentazione. Per Fratelli d’Italia sicura la conferma dell’uscente Elena Leonardi mentre il terzetto maschile è formato per ora da Pierpaolo Borroni, Simone Livi e Francesco Colosi. Si parla anche del treiese Andrea Mozzoni qualora ci dovessero essere dei ripensamenti. Una delle due civiche vede la presenza, tra gli altri, degli avvocati Giancarlo Giulianelli e Pietro Siciliano. L’altra dovrebbe essere guidata dal sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi. Forza Italia si affida al sindaco di Civitanova Fabrizio Ciarapica per riuscire ad ottenere, nel Maceratese, un consigliere regionale. Diverse, e più consistenti le aspettative della Lega dove si gioca ancora a carte molto coperte. Sicura la conferma di Luigi Zura Puntaroni mentre a Castelraimondo si parla del sindaco Renzo Marinelli e dell’imprenditrice Barbara Cacciolari ed evidentemente c’è spazio, forse, per uno solo. A Civitanova si continua a parlare della ex assessore alla cultura Maika Gabellieri e a Macerata di Anna Menghi. Il commissario regionale Riccardo Marchetti aspetta ancora per ufficializzare la lista, possibile anche che ci siano ritorni di fiamma nell’entroterra.
Tempo di formazione di liste nel centrodestra, polemiche al vetriolo nel centrosinistra, con il candidato consigliere regionale dem e sindaco di Fiastra Sauro Scaficchia che ha risposto con una lettera, garbata ma di fuoco, alla sortita di un consigliere comunale dem di Loro Piceno Alfio Verdicchio. Verdicchio ha pubblicato i cv di Leonardo Catena (laureato) e di Scaficchia (diplomato) per poi scrivere che nel Pd non regnerebbe la meritocrazia. Scaficchia ha scritto una lunga lettera nella quale ricorda al “Signore” (Verdicchio, ndr) che «se alla fine è stata condivisa a larga maggioranza, la scelta sulla mia persona è caduta anche per qualche mio merito e non in contrapposizione al sindaco Leonardo Catena. La montagna, è inutile nasconderlo, da sempre è stata poco considerata perché con una popolazione minima e in costante diminuzione, il bacino di voti non interessa a nessun partito.. Comprendo la delusione personale ma non accetto la contrapposizione personale che si vuol fare tra Catena e me. Vede caro Signore (riferito a Verdicchio, ndr), a me quell’attestato lo ha dato il percorso della vita fin qui vissuta. Ho sempre detto di essere figlio di una guerra voluta da una parte politica che ancora oggi inneggia al fascismo. Nato in un paese di montagna, ho imparato da piccolo a conoscere i sacrifici di quanti vi abitavano, dove spesso non si metteva insieme il pranzo con la cena, dove l’inverno durava tre mesi di più rispetto alla costa, dove anche per frequentare le elementari ti dovevi svegliare alle sei e tornare alle 16 con grandi sacrifici anche economici della famiglia, dove l’unico pallone era custodito come un cimelio dal messo del Comune o dal parroco. A 17 anni con la valigia in mano sono partito verso Firenze per il mio primo lavoro in una grande azienda pubblica, poi ho girato l’Italia del Sud sempre per lavoro, ho fatto il militare a Torino e a Bolzano con i carabinieri, infine ho lavorato per l’Enel. Durante questi anni ho partecipato con impegno alla vita sociale». Una ventina di anni della vita di Scaficchia sono passati anche con ruoli politici e amministrativi in Enti locali del territorio e c’è un particolare che non traspare dal curriculum di Scaficchia, come scriveva lo scrittore maceratese Remo Pagnanelli “chi fa beneficenza non lo ostenta”: «Anni di amministrazione a costo zero, il totale della mia indennità è sempre stato devoluto al settore Servizi sociali». «Questo per ricordare al signor Alfio la persona che sono e non ha trovato scritto sul mio curriculum – ha aggiunto Scaficchia – Da sempre mi sono messo al servizio di un territorio che ha bisogno del sostegno delle istituzioni. Da subito sono pronto non a uno ma a centro passi indietro se questo serve a riappacificare le anime del partito, il bene del Pd vale più di una sterile polemica».
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bisogna essere pazzi per votare questa accozzaglia
Non ho mai avuto tanta simpatia PD. Forse avrei cambiato idea con Catena candidato regionale se ad essere escluso non fosse stato lui ma un altro che ha amministrato per anni la città.