Francesco Acquaroli
«I dati dei primi mesi del 2020 descrivono uno scenario gravemente compromesso per l’economia delle Marche. I numeri riportati dal Sole24Ore, che cita il Monitor Congiuntura Marche, confermano la profonda crisi della nostra regione e delle nostre imprese, che non hanno affatto ricevuto sostegni adeguati e incisivi dalle istituzioni regionali». A dirlo Francesco Acquaroli, candidato del centrodestra alle regionali.
Acquaroli illustra i dati: «Il 75% delle imprese arretra, la metà delle quali ha più che dimezzato il fatturato. Crolla l’export, calato del 9,5% (a fronte del dato medio italiano, -1,9%), mentre il 72% delle imprese ha richiesto la cassa integrazione. Due imprenditori marchigiani su cinque temono seri rischi operativi e di sostenibilità per la propria attività. Servono misure immediate e concrete per evitare il tracollo di un intero tessuto economico che oggi registra, in molti settori, dati molto più negativi rispetto alla media nazionale. Un tema su cui ci batteremo sarà necessariamente quello del Recovery Fund, ma i fondi non arriveranno prima del secondo semestre 2021. Le nostre imprese hanno bisogno di risposte oggi per programmare il domani e superare i prossimi mesi. Chi oggi propone di finanziare le infrastrutture della nostra regione utilizzando il Recovery Fund ci trova d’accordo, ma sancisce inequivocabilmente che ad oggi nulla c’è di concreto e che nulla è stato fatto in tutti questi anni».
Sono anni che le marche sono in crisi profonda, da regione industriosa e' diventata un deserto, e ho I miei dubbi che chiunqe la governera' in seguito fara' qualcosa!
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L’ottanta per cento del bilancio della Regione è impegnato dalla sanità; l’andamento dell’economia regionale dipende poco dalle scelte della Regione, anche se i Presidenti di Regione si spacciano pomposamente per “governatori” non siamo né negli Stati Uniti, né in Germania o in Svizzera.
Il candidato della destra, da quello che dice, sembrerebbe non essere mai stato in una manovia, ne sembrerebbe mai essersi spocato le mani di mastice, ne sembrerebbe essere mai stato dentro un commerciale (di una qusiasi ditta) ad affrontare i problemi delle vendite.
Cioè sembrerebbe, lui da tanti anni in politica, che parli di cose di cui ha solo vaghezza, perché altrimenti dovrebbe essere a conoscenza che la crisi economica che ha fatto saltare il comparto manufatturiero, tessile e calzaturiero delle Marche ha radici lontane (e globali) e la Regione può (e poteva) farci ben poco.
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Quello che sorprende è che, proveniendo da Potenza Picena (dove il calzaturiero era un cardine economico cittadino) avrebbe invece dovuto saperlo perché tanti calzaturifici hanno chiuso e tanti operai si sono dovuti reinventare un lavoro, dopo una vita passata a cardare le tomaie o a mastricciare.
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Forse sarebbe il caso, a destra come nel centrosinistra, che si eviti di avere dei “politici di professione” che sono poi completamente avulsi al tessuto sociale e produttivo della Regione o della Nazione
L’Italia è morta, ammazzata dall’analfabetismo che ha avallato, per decenni, scelte scellerate.