Un momento della cena: Fabrizio Ciarapica con alcuni imprenditori come Germano Ercoli e Umberto Antonelli. L’evento si è tenuto ieri sera a villa Gigli, residenza di Mattei, ancora addobbata a Natale
di Matteo Zallocco
Una telefonata che sa di investitura. Matteo Salvini ieri sera ha voluto portare il suo saluto alla cena a sostegno della possibile candidatura di Fabrizio Ciarapica a Governatore delle Marche. Il leader della Lega era a Monte San Pietro (Bologna) quando in vivavoce si è rivolto ai commensali presenti all’evento organizzato a Villa Gigli, la residenza di Paolo Mattei tra Porto Recanati e Loreto.
“Dopo l’Emilia Romagna, da febbraio sarò spesso nelle Marche perché insieme a voi voglio cambiare questa regione che è stata mal governata dalla sinistra e che merita un cambiamento”, questo il succo delle parole di Salvini raccontate da alcuni presenti a un raduno che doveva restare segreto. Pur non parlando di candidature, il numero uno del Carroccio durante la sua breve telefonata (durata un paio di minuti) ha confermato così la sua vicinanza a Ciarapica e al suo gruppo dopo aver già incontrato a Roma il sindaco di Civitanova. La Lega – come è noto – non ha mai dato l’ok alla candidatura di Francesco Acquaroli lanciata prima di Natale da Giorgia Meloni. Quella di Fdi è stata considerata dal Carroccio una fuga in avanti. E’ arrivato il “sì” a Fitto in Puglia, ma nessun segnale su Acquaroli. Salvini dopo la sfida in Emilia Romagna vorrebbe una regione più facile da conquistare. Soprattutto dopo il no dei 5 Stelle a un’alleanza con il Pd che aumenta le chance di vittoria del centrodestra considerando anche che si vota con il sistema maggioritario e quindi non ci sarà il ballottaggio. Salvini vuole dunque le Marche, magari dando a Fdi un’altra regione (l’impervia Toscana?) e rivendicando qualcosa in più in base al suo peso elettorale.
Alla cena, preparata dallo chef stellato Moreno Cedroni, erano presenti molti amministratori vicini al Partito Civico di Paolo Mattei. A Villa Gigli c’erano Antonio Pettinari, presidente della Provincia di Macerata e diversi sindaci: Paolo Calcinaro (Fermo), Giuseppe Pezzanesi (Tolentino), Roberto Mozzicafreddo (Porto Recanati), Stefano Montemarani (Morrovalle), Silvia Pinzi (Serrapetrona), Ivano Bascioni (Belmonte Piceno), Paolo Nicoletti (Loreto), Stefano Burocchi (Penna San Giovanni), Flavio Zura (vice sindaco Mogliano), Carlo Diotallevi (vice sindaco Marotta), Giancarlo Danna (ex consigliere regionale, di Fano) e Dino Latini (ex sindaco di Osimo). Presenti anche diversi imprenditori come Germano Ercoli, Danilo Zampaloni, Sandro Paniccia, Mario Doria, Umberto Antonelli, oltre all’avvocato Gianvittorio Galeota e a Lodovico Doglioni, coordinatore provinciale della Lega di Pesaro. Non era presente alla cena il patron della Lube Fabio Giulianelli che però risulta essere uno degli sponsor principali di Ciarapica e probabilmente quello che ha più peso politico avendo un filo diretto con Giancarlo Giorgetti, numero due della Lega.
Diversi amministratori intervenuti hanno parlato della grande occasione che il centrodestra ha nelle Marche spendendo anche parole di stima per Francesco Acquaroli che come deputato viene considerato un importante anello di congiunzione con Roma, anche per gli stretti rapporti con Giorgia Meloni. Ma sulla candidatura a Governatore il coro di voci è unanime: “Lo decida la Lega, non possiamo sprecare questa opportunità. Noi siamo qui perché pensiamo che Fabrizio Ciarapica sia il profilo giusto, uomo di centrodestra vicino a Salvini capace di coinvolgere civici e imprenditori, ed è il sindaco di una delle città più in crescita delle Marche”.
Tutti gli uomini di Treia, il potere di una piccola città sulle sorti di Macerata e provincia
«Tradito da Ceriscioli, ora punto su Ciarapica governatore: stiamo creando il “Partito civico”»
Salvini e l’incontro con Ciarapica C’è un asse con Udc e Forza Italia
Grandi manovre!!
Le Marche hanno bisogno di gente capace come voi!
Al primo posto sempre i cittadini quindi... Povere Marche
No spe... fatemelo capire una cosa.... Sindaci...per lo più di zona rossa che vanno ad una cena di lusso per una civica regionale invece che rimettere l'incarico come protesta per la mancata ricostruzione...che invece di stare sotto il pazzo della politica a fare protesta... Invece che pensare... Mi fermo
Si salvi chi può, arriva la bestia!
Di bene in meglio
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L’AFFARE S’INGROSSA. CENE, INVESTITURE, ORACLI CHE “IN VIVA VOCE” “INVESTONO” E AL SOLITO LA PIAZZA POI FARA’ DA CONTORNO.
QUESTA E’ LA CONSIDERAZIONE E LA TRASPARENZA. IL MIO DISAPPUNTO VALE MENO DI ZERO. E QUANDO VERRA’ CHIESTO AL POPOLO DI AVALLARE LA NOMINA DEL “PRINCIPE” NESSUNO POTRA’ CONTESTARE QUALI SIANO LE FANTASTICHE CAPACITA’ DI GOVERNO DEL “NOSTRO”. E MI DOMANDO PURE AL SERVIZIO DI “CHI?”.
ORA SICCOME AMO LA NOSTRA CITTA’ TORNO A DOMANDARMI: CHI SARA’ COLUI/COLEI CHE SIEDERA’ SU QUELLO SCRANNO?? E QUALI SARANNO LE SUE ILLUMINATE CAPACITA’ DI GOVERNO?.. SEMPRE PIU’: POVERI NOI!!
PS= INVIEREI I MIEI CURRUCULA A QUALCUNO DI QUESTI. CHISSA’.. SAREBBE UN SUCCESSO
Così si incontrano le sardine di Salvini?
Non posso pensare ….che persone che sono state capaci di creare certe aziende, farle crescere, sostengono Salvini….. per me non è questione di partito…. la persona.
Questi industriali non assumerebbero mai un Salvini nelle loro aziende….dopo una settimana a costo di pagare tutte le penali lo licienzerebbero in tronco……
Se viene preparato un buffet gratuito probabilmente arriva anche prima di febbraio. Vi ricordate come aveva spazzolato bene le fette di ciauscolo a Visso mentre tra una masticata e l’altra diceva che con lui la ricostruzione partiva subito e avevano le soluzioni in mano? Vi ricordate poi come nei 14 mesi di governo non s’è visto più? Forse è colpa di noi terremotati, dovevamo tagliare più fette di ciauscolo.
Attilio, prima da assessore dove da denunciatore di crimini commessi da Silenzi e Corvatta se non prendeva al volo la prescrizione che da uomo tutto di un pezzo avrebbe rifiutato, almeno fino a che non gli è stata offerta e subito immagazzinata avrebbe fatto la figura del cacciatore impallinato dal primo storno che passava. Poi da sindaco, sono due anni che lo fa, i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Non si vedono? Ma no basta cercare e qualcosa verrà fuori o meglio spunterà come un fiore che si allunga una volta fatte le fondamenta… pardon piantate le radici. Comunque i suoi progetti sono tutti in divenire e finché non trova gli accordi giusti con i suoi consiglieri, il suo sogno di vendere Civitanova agli abruzzesi non gli riuscirà. Nessun sindaco aveva mai osato e preteso tanto e non credo solo da queste parti. Almeno credo..di tipi strani in giro ce ne sono. Ho sentito dire che Salvini sia stato simpaticamente ispirato nello scegliere Ciarapica perché ha fatto chiudere i due negozi di cannabis light e voglio vedere come avrebbe fatto a dire di no al Questore Pignataro dopo che gli aveva liberato Civitanova dai venditori abusivi e come tutti ben sappiamo sono state scelte del Questore. Insomma il curriculum è questo, più Villa Eugenia, lo spostamento del campetto da basket per non turbare l’amico, l’aumento delle bollette dell’ acqua il disinteresse per la sanità a parte un paio di proclami annuali, nessuna rilevanza se verrà costruita una stazione al Palas che pure gli sta portando vari attestati di simpatia. Vari, insomma almeno due Ercoli e Giulianelli che avvinti a Silenzi si sono separati da lui e hanno preso Ciarapica sotto la loro intercessione verso la conquista leghista ( Ciarapica nato e vissuto con Alleanza nazionale probabilmente si trova coinvolto in un dramma psicopolitico di facilissima risoluzione seppur condizionata dall’aria che tira) . Ci sono alti imprenditori a Villa Gigli, certo non più leggendaria come quando fu fatta costruire dal grande tenore ma se l’arredamento non è stato cambiato più la presenza di uno chef conosciuto, val bene una partecipazione. Va beh Attilio, detto tutto sulla figura amministrativa che sembrerebbe finora ben poca cosa per due anni, non va dimenticato che se dovesse diventare Governatore è però, teoricamente grazie a questo curriculum. Ai politici fatta eccezione per Pettinari che vaga con il suo Udc a tessera probabilmente unica o giù di lì spostandosi da destra a sinistra confermando quella coerenza politica che ancora lo tiene legato alla poltrona di presidente della provincia che non dovrebbe esistere più ma che stravolta in un connubio di sindaci dà modo di scambiarsi idee tra i soggetti che dovrebbero pensarla e che già poco non è ,sulla stessa linea fatta naturalmente come già detto eccezione sull’annusatore Pettinari. La faccenda Mattei è già chiara di per se (ma ci sono ancora dei mesi che Salvini passerà nelle Marche dopo la presunta conquista dell’Emilia Romagna che avrebbe dovuto salvarci dalla sua persistente campagna elettorale che poi si scontrerebbe con la Meloni.. ) con i diecimila voti che porterà a Ciarapica come li aveva portati a Ceriscioli che il giorno dopo gli ha detto grazie e fatto accompagnare l’idea alla porta probabilmente dalla sicurezza. Da non dimenticare che Ciarapica gode anche della simpatia di certo Giuseppe Vallesi che ogni volta che commenta, un centinaio di voti glieli strappa di sicuro.
Non vedo alcuna novità nel modo di fare della destra-centro..
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Si riuniscono, i soliti noti, per poi ufficializzare il nome da dare in pasto al popolino.
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Mai una scelta condivisa con i propri elettori, mai assemblee pubbliche, mai un confronto con chi li vota (evidentemente ritengono i loro elettori acefali, solo buoni per votare ma non decidere, insomma il solito popolo bue).
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Questo vizietto di scegliere in pochi, ed imporre alla massa, è nel DNA di questa destra-centro.
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Ma evidentemente i capibastone e federali vari sanno che i loro elettori preferiscono subire una scelta imposta dall’alto senza confronto
A destra come a manca si pensa che gli Italiani sono, come diceva Marco Pannella, un ‘popolo bue’. Ma non è così.
Siamo una generazione privilegiata.
Possiamo, infatti, testimoniare il definitivo disfacimento delle menzogne del 1789.
La democrazia liberale, la trimurti dell’uguaglianza, libertà, fraternità, come sempre e più di sempre, nascondono le élite che realmente decidono e che sempre hanno deciso.
Dal 1789, tali élite sono nascoste da una “tenda” di camerieri da esse prescelti e che vengono proposti alle persone come eleggibili e sedicenti responsabili.
E le persone, votanti, si accalcano nei ludi cartacei credendo di poter decidere qualcosa, di contare qualcosa, di poter influenzare qualcosa mentre, invece, sono povere vittime di un teatro che apprezzano e che li fa partecipare convinti.
Quando comprenderemo – o, magari, una minoranza comprenderà – che esistono solamente due partiti, quello che serve (praticamente nessuno) e quello che si serve (praticamente tutti), che non contiamo nulla e che la soluzione non è mettere un foglio di carta scritto a matita dentro ad una scatola di cartone, allora, forse, potremo cominciare a risalire la china del rispetto della dignità umana.
Se spendono elogi per Acquaroli, perché il profilo di Ciarapica viene giudicato,anzi pensato, neanche certo, ideale per fare il governatore? Di quali caratteristiche superiori a quelle di Acquaroli sarebbe posseduto? E’forse perché sarebbe vicino a Salvini? Vicino quanto? Sono anni che si conoscono, si frequentano e si stimano? Vale più Salvini della Meloni? Perché nelle Marche come adesso sta facendo in Emilia Romagna sarebbe Salvini a fare il porta a porta visto che Ciarapica è pressoché sconosciuto se non per cognome tra gli abitanti del maceratese e probabilmente neanche mai sentito nelle altre provincie? Ercoli dice che Ciarapica è onesto e gli altri che cosa dicono? Acquaroli è un disonesto? La Meloni non sarebbe così accattivante presso i marchigiani come potrebbe esserlo Salvini?Il centrodestra sarebbe più rappresentato se fosse Ciarapica l’unto e non Acquaroli? Mi piacerebbe saper che cosa ne pensano Acquaroli e la Meloni. Vedi mai che sono d’accordo anche loro anche se La Toscana sarebbe osso piuttosto indigesto e le Marche distrutte da Ceriscioli, chiaramente più alla mercé di chiunque e non necessariamente di centro destra ma anche per un buon candidato da sinistra che almeno tre buoni nomi già li ha e due verrebbero dalla società civile e l’altro da una forte capacità amministrativa e di carattere già mostrato e non un nome che pare quasi sorteggiato dal cappello come quello di Ciarapica. E questo pure non lo capisco in quanto gli altri politici che sono lì non sono benedetti o non sarebbero piacevolmente favorevoli alla loro candidatura?
Scusate ma, personaggi come il Gianfranco Cerasi, sa come funzionano le primarie del pd? O fa finta di non saperlo? Così, tanto per………..! O anche la piattaforma rousseau
Anche industriali conosciuti come sostenitori di Renzi…..non posso crederci ancora…ma quando è venuto Renzi all’ orso erano in prima fila anche con foto ricordo….voglio sperare che era a cena per essere insieme agli amici …..