«Il centrodestra unito era pronto
ma Arrigoni lo ha fermato»

MACERATA 2020 - L'avvocato Stefano Migliorelli, ex coordinatore cittadino della Lega, svela un comunicato preparato con tanto di foto che certificava l'intesa raggiunta in città in vista delle prossime elezioni amministrative. Iniziativa che a suo dire è stata stoppata dal supercommissario del Carroccio, poco prima dell'azzeramento di tutte le cariche in provincia. «Un commissariamento volto a cancellare tutto il lavoro fatto».

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La foto del centrodestra unito a corredo del comunicato fantasma. Da sinistra in alto, Pier Luigi Bianchini, Giuseppe Cognigni, Riccardo Sacchi, Mattia Orioli, Paolo Renna, Francesco Luciani, Simone Livi. Seduti, Maria Letizia Marino e Francesca D’Alessandro, con al centro Maurizio Mosca

 

di Giovanni De Franceschi

«Un commissariamento volto ad azzerare tutto il lavoro fatto». L’ex coordinatore della Lega a Macerata Stefano Migliorelli definisce così l’entrata a gamba a tesa del supercommissario Paolo Arrigoni nel partito provinciale, con l’azzeramento di tutte le cariche. Migliorelli torna a parlare dopo le critiche alla governance del partito e lo scivolamento verso posizioni considerate troppo clericali,  e svela un comunicato preparato con tanto di foto che certificava l’unità raggiunta dal centrodestra in città in vista delle elezioni del 2020, che sarebbe stato misteriosamente bloccato.

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Stefano Migliorelli

Innanzitutto Migliorelli parte dal retroscena che abbiamo raccontato ieri sulle elezioni provinciali, il casus belli che avrebbe poi di fatto portato al siluramento dell’ex segretaria provinciale Maria Letizia Marino.  «Costituisce un argomento noto a molti da tempo – spiega Migliorelli – Io, ad esempio, ne sono venuto a conoscenza parlando con un consigliere comunale di Corridonia che volentieri avrebbe votato la Dignani ma che a causa di esplicita richiesta di un avvocato della Lega vicinissimo a Patassini di votare altro soggetto della lista “Pettinari” (Rosella Ruani, poi effettivamente eletta, ndr), preferì non votare alcuna delle due signore. Successivamente venni a sapere che la signora in questione pur candidata sulla lista Pettinari era iscritta alla Lega e molto vicina all’onorevole Patassini. Ritengo doveroso precisare che queste notizie non mi sono state comunicate dalla ex segretaria provinciale». Ed è a questo punto che Migliorelli svela il caso del comunicato stampa fantasma. A quella riunione parteciparono, secondo Migliorelli, Letizia Marino (ex segretaria provinciale) e Giuseppe Cognigni (ex commissario del capoluogo) per la Lega, Riccardo Sacchi, Francesco Luciani e Pier Luigi Bianchini per Forza Italia, Paolo Renna per Fratelli d’Italia, Maurizio Mosca per Città Viva, Francesca D’Alessandro per Macerata Nel Cuore, Simone Livi per Azione In Movimento, e Mattia Orioli per la Lista Frazione Centro-Cdu. E da quell’incontro sarebbe dovuto scaturire un comunicato in vista delle elezioni amministrative del 2020. «Con grande armonia – era scritto nel comunicato – questa intesa sta lavorando sulla stesura del programma, sull’individuazione dei candidati, in special modo del candidato sindaco. Rispetto a precedenti elezioni amministrative, partendo da un notevole lavoro di rinnovamento, svolto in questi anni, dalle varie formazioni politiche, si è giunti ad un’intesa, caratterizzata da  forte coesione, sintonia, convergenza per conseguire importanti risultati».

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Il senatore Paolo Arrigoni

Secondo Migliorelli l’iniziativa venne bloccata e la sera stessa Arrigoni fece piazza pulita di tutte le cariche in provincia.  «Si trattava – continua Migliorelli – di un comunicato appagante per tutti i maceratesi che confidano in una affermazione del centrodestra a Macerata. Chi me li ha fatto pervenire mi ha anche assicurato che tutti avevano espresso la volontà di riconoscere potere decisionale in proporzione del peso politico dei singoli partiti o movimenti. Come a dire che alla Marino ed a Cognigni era stato assicurato il rispetto del peso politico raggiunto in città dalla Lega.  Quindi, sbandierare la necessità di un “cambio di passo” in previsioni delle elezioni costituisce un “eufemismo” con resipiscenze da prima Repubblica. Peraltro, voglio sottolineare come articolo e foto riguardassero i migliori soggetti politici dell’intera compagine del centrodestra maceratese e che, nonostante ciò, ogni decisione circa la individuazione del candidato sindaco venisse rimessa a future convergenze che non escludevano l’indicazione di un volto nuovo. Se ne inferisce – a mio parere – che si sia trattato di un indulto all’indirizzo che costantemente lo stesso Salvini impartisce per le elezioni territoriali: egli non manca mai di ricordare che la politica sul territorio deve essere svolta, forgiata ed espressa da chi in quel territorio vive e non da dictat o inficiazioni di yesman provenienti dall’alto». E per concludere Migliorelli ribadisce la sua contrarietà alla convocazione dell’assemblea provinciale alla Domus San Giuliano, peraltro subito dopo l’appuntamento sull’immigrazione organizzato dalla Caritas. Già sold-out con circa 200 persone la cena tra simpatizzanti e militanti. «Nulla di più sbagliato nel convocare la Lega alla Domus San Giuliano – conclude l’ex coordinatore cittadino – persino in costanza di manifestazione clericale con la quale si cerca di convincere i maceratesi che la loro percezione di insostenibilità dell’accoglienza praticata in questi anni sia sbagliata. Come se la Dia che indica Macerata come una delle 9 città italiane in cui si è radicata la mafia nigeriana sostenga delle falsità. Lo ripeto, il clero a Macerata non può essere un partner politico della Lega e insistere sul punto è un errore da emendare immediatamente».

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