Pantana, fuoco amico sul centrodestra:
«Basta logiche a perdere, basta Carancini
E sulle piscine mancano 300mila euro»

MACERATA - La consigliera ex forzista dà battaglia all'amministrazione: «Se non danno spiegazioni sui soldi mancanti denunceremo per danno erariale». E critica il nuovo coordinatore regionale di FI Fiori («La mia bocciofila ha più tesserati») e spara a zero anche sui colleghi di opposizione: «Noi abbiamo individuato un nome nuovo come candidato sindaco e la Lega è d'accordo. Inviterò Salvini a manifestare contro il centro sociale»

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Deborah Pantana e Francesca Ciucci

 

di Federica Nardi (foto di Fabio Falcioni)

Messa ai margini dagli esponenti cittadini del centrodestra, Deborah Pantana ha creato un nuovo movimento che si chiama “Uniti per il centrodestra”. Uniti? Mica tanto. L’ex Forza Italia, candidata sindaco alle comunali del 2015, attacca gli altri consiglieri di minoranza. Ne ha per tutti, da Maurizio Mosca a Riccardo Sacchi. Pantana dice anche di aver individuato un volto nuovo come candidato sindaco che sarebbe gradito alla Lega. Ma accusa i colleghi di centrodestra di aver fatto vincere Carancini. Insomma, “Divisi per il centrodestra”. Tranne che su un punto: il flop dell’amministrazione comunale sulle piscine di Fontescodella, mai realizzate. Bersaglio contro cui ora Pantana prende la mira. «Mancano all’appello 300mila euro di utenze dovute dalla Fontescodella spa al Comune. Se non ci dicono che fine hanno fatto denunceremo per danno erariale». A dirlo la consigliera insieme a Francesca Ciucci, coordinatrice del neonato movimento politico. Oggi hanno messo in fila dieci anni di documenti e di articoli per attaccare le scelte del sindaco Romano Carancini e della giunta sul polo natatorio. Dalle dichiarazioni dell’epoca (vedi “Se non faremo le piscine, mandateci a casa”, detto dal sindaco la scorsa campagna elettorale) fino all’ultimo accordo: 700mila euro dalla Fontescodella al Comune per la mancata realizzazione del progetto. In mezzo le trame di una campagna elettorale che in vista del 2020 comincia già ad accendersi, su tutti i fronti. Prima di tutto quelli interni al centrodestra. Pantana non si candiderà a sindaco, ma punta alle regionali. E non molla la presa sulla “sua” Macerata. Pantana aderirà alla lista “Idea Macerata” presente in Consiglio con il capogruppo e vicepresidente dell’assise Francesco Luciani. «Siamo stanchi di vedere che questa amministrazione continua a vincere grazie al supporto di alcuni personaggi del centrodestra – dice Pantana -, impediremo che ci siano di nuovo logiche a perdere a Macerata». Nel mirino soprattutto Città viva, con i consiglieri Maurizio Mosca e Gabriele Mincio. Ma il fuoco amico si abbatte anche su Riccardo Sacchi di Forza Italia: «Non ho apprezzato il suo lavoro in questi anni». Non mancano gli annunci: «Vogliamo far chiudere il centro sociale, alla prossima manifestazione inviterò anche il ministro Matteo Salvini».

DeborahPantana_FF-4-325x246PISCINE – La denuncia di Pantana e Ciucci parte dall’accordo di 10 anni fa tra Comune e Fontescodella: «Nel 2009 la piscina di viale Don Bosco viene data in gestione a Fontescodella spa e il Comune dal 2010 si impegnava a dare 90mila euro all’anno per cinque anni per ristrutturazione della piscina. Mentre Fontescodella spa si impegnava a pagare le utenze. Le utenze non pagate fino al 2014 arrivavano a quasi 900mila euro, né sono state pagate alla scadenza del contratto. Quindi nel 2014 l’amministrazione comunale ha fatto una transazione con la società, che avrebbe dovuto risarcire il Comune di 300mila euro. Oggi si è fatta un’altra transazione per 700mila euro, a copertura dell’opera mai realizzata. E dove sono finiti i 300mila euro? Le utenze le ha pagate il comune? Fontescodella dovrebbe così al Comune un milione di euro, dove sono finiti? Se non ce lo spiegano in Consiglio comunale denunceremo per danno erariale. Dall’accesso agli atti non viene fuori nulla». Ciucci rincara la dose, tirando in ballo anche l’università di Macerata, che si è tirata fuori dall’accordo sulle piscine tempo fa: «Nel 2014 il Comune aveva pagato già 1,3 millioni di interessi alla cassa depositi e prestiti. Mi auguro che i maceratesi si sveglino e chiedano quanti soldi abbiamo pagato per una piscina inesistente. E il mutuo che doveva pagare l’università che fine ha fatto? Questi 380mila euro Unimc li ha mai pagati?»

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Un abbraccio tra Maurizio Mosca e Tullio Patassini fuori dal Consiglio comunale di Macerata dopo le politiche

VERSO IL VOTO – Il bilancio a cinque anni dal ballottaggio che decretò la vittoria di Carancini è amaro. «Basta ricordarsi chi si astenne durante la prima votazione delle linee programmatiche – dice Pantana -. Ricordo sicuramente Gabriele Mincio e Maurizio Mosca. In ogni caso devono dire che sono convintamente di centrodestra. Non voglio più avere a che fare con chi ha sempre fatto perdere Macerata». Il colpo è assestato, ma subito ritrattato. «Parlo di atteggiamenti, non la metto sul personale – specifica Pantana -. E ringrazio la Lega perché è arrivato il momento di fare una sana ricostruzione del tessuto sociale». Per Forza Italia, partito in cui Pantana militava prima della recente uscita, parole dure: «Da quando è arrivato Marcello Fiori come coordinatore regionale la situazione  è avvilente. La mia bocciofila ha più tessere di Forza Italia». La parola chiave per il prossimo anno e mezzo, in ogni caso, è «basta accordi a perdere». E si pensa già al candidato: «Noi vogliamo un solo nome – dice Pantana -. Porteremo un nostro candidato, una faccia nuova. Una brava persona che voglia bene a Macerata». E se non fosse gradito alla Lega? «La Lega non ce lo boccia – assicura la consigliera -. Lo faremo insieme a loro. Ci sono accordi con Lega e Fratelli d’Italia».

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Uno dei dissesti documentati in via Verga

I NODI DI MACERATA – Da qui al 2020 si tratta insomma di «ritirare fuori i problemi che denunciavamo già cinque anni fa e a lavorare per la città. Torneremo nei quartieri – spiega Pantana -, il primo tema è la sicurezza». Quindi non solo piscine, ma anche questioni annose che non trovano risposte. Dall’accoglienza fino alla tenuta geologica del territorio. Ciucci, abitante di Collevario, ricorda una lunga serie di studi annunciati sul quartiere che ora potrebbe trovarsi a dover fronteggiare un movimento franoso in via Verga. «Ogni volta che costruivano una casa, come scavavano, uscivano fuori fiotti d’acqua. Ogni palazzina costruita ha deviato le acque sotterranee. Collevario è stato usato come bacino per introiti urbanistici e hanno sempre negato che ci fosse un dissesto. E’ un quartiere abbandonato a se stesso». Sul tavolo delle rivendicazioni anche l’immagine di Macerata, passata per “città razzista” dopo l’attentato, razzista, di Luca Traini. «Macerata chiede che le persone vengano accolte – sottolinea Ciucci -, e che venga fatto un percorso di integrazione. Dopo dieci anni che un immigrato fa corsi si suppone che sappia l’italiano e che abbia appreso un mestiere. Ci sono bravissime persone integrate e sono anche loro arrabbiati per quello che succede a Macerata».

 

Il tormentone delle piscine nuove e vecchie

Piscine mai realizzate a Macerata, 704mila euro di risarcimento al Comune



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