di Giovanni De Franceschi
Da guerra fredda a guerra sul campo senza esclusione di colpi, ormai il dato è tratto. Diktat, strane mail, candidature, lotte di potere interne e probabilmente anche ripicche personali: c’è tutto questo nello scontro tra Romano Carancini e il Pd. L’ultimo atto si è consumato venerdì notte, quando la commissione di garanzia provinciale ha approvato la delibera e redatto un verbale informale nel quale si è messo nero su bianco che il sindaco di Macerata non è più un iscritto dem. Il partito ha deciso di metterlo alla porta per una questione di regolamento interno, quella del versamento delle quote dovuto da chi ricopre cariche istituzionali. Un contenzioso di poco più di 2mila euro, questa la cifra. Manca l’ufficialità e la situazione è ancora recuperabile (anche perché Carancini potrebbe anche fare ricorso), di certo però la strada sembra segnata. Anche perché la decisione sarebbe dovuta rimanere riservata fino a domani sera, ma evidentemente visto che in guerra tutto è lecito, qualcuno ha pensato di sfruttarla a suo vantaggio a discapito del partito, degli iscritti e dei cittadini del capoluogo di provincia. Andiamo con ordine.
Dal 2015 c’è un contenzioso in atto tra Carancini e il Pd sulle quote da versare al partito in qualità di sindaco. Da regolamento si tratta del 10% dell’indennità netta mensile che ogni iscritto eletto che ricopre cariche istituzionali deve girare al partito. In questi cinque anni il primo cittadino di Macerata ha versato quasi 9mila euro, ritenendo però di dover detrarre dal versamento la cifra dell’assicurazione che ha stipulato proprio per tutelarsi nell’esercizio delle sue funzioni da sindaco, poco più di 2mila euro appunto. E’ proprio qui che si aperta la crepa. Il sindaco è stato invitato a pagare e sono anche state inviate delle diffide. Fino al 6 marzo scorso quando la pratica è finita nelle mani della commissione di garanzia provinciale. A presiederla c’è Caterina Pucci, al suo fianco: Giovanni Piersigilli, Alfredo Maulo, Ferdinando Froldi (dimissionario), Selene Cicconi. Sono stati ascoltati il sindaco, il tesoriere e alcuni membri del direttivo di Macerata. Da una parte la posizione di Carancini, secondo cui quelle somme vanno detratte, dall’altra quella del partito secondo cui invece vanno versate lo stesso. La commissione aveva 30 giorni di tempo per decidere. E così venerdì notte è arrivata la decisione: è stata approvata la delibera con cui si certifica che non è possibile accogliere la tesi del sindaco e che il mancato pagamento di quei 2mila euro che mancano comporta automaticamente la sua esclusione dagli iscritti del partito. E’ stato quindi redatto un verbale informale, che sarebbe diventato ufficiale nel giro di sei giorni, questo il tempo di solito concesso alla commissione. Almeno sarebbe dovuto rimanere riservato fino a domani sera, quando è previsto un direttivo del Pd di Macerata, convocato d’urgenza. Se nel frattempo Carancini avesse pagato, la questione si sarebbe risolta. Invece qualcuno all’interno del partito ha pensato di sfruttare la situazione a suo vantaggio e la bomba è esplosa.
La posizione del Pd è chiara: «Qui nessuno espelle nessuno, casomai ci si autoesclude se non si rispettano le regole. Ma in questo caso ancora non c’è nessuna decisione ufficiale», hanno dichiarato praticamente all’unisono Francesco Vitali e Stefano Di Pietro, rispettivamente segretario provinciale e comunale dei dem. Ma è chiaro che le frasi di circostanza nascondo molto altro. Quella guerra sotterranea tra il partito e il proprio sindaco in atto ormai da 10 anni, che ora è venuta definitivamente alla luce. Innanzitutto andrebbe spiegato come mai – se la decisione non era ancora ufficiale e se nessuno sapeva niente – era già previsto un direttivo d’urgenza per domani sera. Inoltre c’è un altro indizio, mercoledì sono arrivate due mail a Carancini e all’assessore Narciso Ricotta in cui il Pd di Macerata chiedeva alla giunta il blocco dei lavori di riqualificazione di piazza Vittorio Veneto e piazza della Libertà, perché probabilmente non si sarebbe riusciti a completarli in tempo per il 2020. Una sorta di diktat, neanche troppo velato, che non ha coinvolto tutta la giunta, ma solo il sindaco e Ricotta. Considerando che il giorno dopo (cioè giovedì, a 24 ore dalla decisione della commissione) nessuno del direttivo (seppur invitati) ha partecipato alla riunione di maggioranza convocata dal sindaco per fare il punto sul lavoro da fare fino a fine mandato, terzo indizio, sembra proprio che quel diktat faccia il paio con l’altro sulle candidature. E cioè che il partito sarebbe disposto ad appoggiare Ricotta nel 2020 solo se Carancini uscirà definitivamente di scena, anche e soprattutto per le Regionali, quarto indizio. E a questo punto qualcuno potrebbe dire che diversi indizi fanno una prova. Di sicuro ne è convinto Carancini. «Quella delle quote è un pretesto – ha commentato il sindaco – ritorniamo alla guerra nei miei confronti da parte di un determinato blocco politico. Io valuterò il da farsi quando vedrò le carte, ritengo di aver rispettato sempre le regole e di aver pagato quanto dovuto. Il costo dell’assicurazione secondo me va detratto, secondo loro no, ma su questo le norme del partito non sono chiare. Al di là di tutto la sostanza è che c’è un tentativo di eliminare la corsa di un possibile candidato alla Regione, c’è un blocco politico che tende a mettere in difficoltà eventuali candidature, una sorta di tentativo di restaurazione che riporta indietro le lancette al 2010. A questo punto sono loro a dover essere chiari, se non mi vogliano che lo dicano, perché è questo che è emerge. Ed è gravissimo che si tenti addirittura di bloccare l’attività amministrativa, chiedendo la sospensione dei lavori di riqualificazione di piazza della Libertà e piazza Vittorio Veneto».
Pd-Carancini, è guerra fredda: appoggio a Ricotta? Se il sindaco esce di scena
Le hanno dato il benservito!
A caccia' la breccia glio' chienti!
Ecco il tentativo del sindaco di staccarsi da un partito politicamente finito......ci riuscirà? .......chi vivrà vedrà
Questa vicenda mi ricorda quella di un certo Ignazio Marino.... certo che il PD è finito, se non impara nemmeno dai propri errori!!!
Fosse solo con Ignazio. Ogni volta che vogliono togliere punti a qualcuno aprono il salvadanaio per vedere se possono s********e qualcuno per poi accorgersi che non fanno altro che s**********i da soli.
mi piacerebbe sapere quanti tra gli amministratori vecchi e nuovi siano stati o stiano in regola con i versamenti. ... è che proprio vogliono stendere un tappeto rosso alla destra... come se ce ne fosse bisogno! ... Un buon motivo per votare PD, almeno uno datemene e prometto che ci rifletterò seriamente.
Da ex ormai pd comiche farsa. Commedia
Ha vinto la Mussolini !!!Il PD “ha dato retta” alla Mussolini ..
W Alessandra Mussolini!!!!!!!!
Brutta cosa non essere voluti neanche dai propri "compagni"
Sarebbe una cosa magnifica
Eccellente strategia "tafazziana" per far perdere al partito ancora più consensi.
Chissene. Intanto con o senza di lui il pd avrà sempre una disfatta clamorosa.
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….. non so se è vero, ma ha fatto benissimo….. erano comunque soldi buttati via !!!!!!!! mi sa che questo simbilo e nome PD…. ormai da buttare via…. cambiare…. almeno qualche voto per errore lo recuperate.
Avevo già letto stamattina sul quotidiano locale C.A. la notizia ed ho trovato strano il ritardo di C.M. on line che avrebbe dovuto anticipare già da ieri dato il vantaggio che ha rispetto alla carta stampata….ma comunque le stranezze non finiscono qua: da lettore attento, anche se non maceratese, e critico dell’amministrazione Carancini per tutto quello che è successo sul tema immigrazione principalmente, stavolta penso che Carancini abbia ragione nell’affermare che la sua cancellazione dagli iscritti del PD sia un pretesto per farlo fuori politicamente e per scaricare tutte le responsabilità della peggiore amministrazione che Macerata ricordi su una sola persona e non sull’intero partito. Anche se non conosco il regolamento interno dei rimborsi delle quote, secondo logica Carancini ha ragione anche nell’escludere il costo della polizza assicurativa che lo copre dai rischi di eventuali danni commessi nell’espletare le funzioni di sindaco. Altra stranezza che tale disputa permane dal 2015….
Doveva farlo durante i tragici fatti successi l’anno scorso ma non adesso, se succedera’ ben venga.
Occhio Romano. E poi coo sto nome…. Ci mancava solo che ti chiamavi pure Cesare che del resto un Cesare lo sei sempre stato, e il gioco è fatto. Sta attento, questa non è una cospirazione velata ma una congiura di vecchia memoria. E’ vero si, la Storia si ripete sempre perché gli uomini non cambiano mai. Quando sali gli scalini del Comune stai guardingo che potrebbero tramutarsi pari e quali a quelli del Senato di Roma di cui sembra che si stia respirando la stessa aria del 44 avanti cristo e precisamente quelle delle Idi di Marzo. L’infausto giorno 15 è già passato ma ogni mese ha la sua idi ( per praticità te lo appunto: il 15 in marzo, maggio, luglio e ottobre, il 13 negli altri mesi). Sorvoliamo sul fatto che “ cesaricidio” e tutti sappiamo che cosa significhi, si pronuncia bene ,” scoore “come se dice a Roma e doverlo cambiare in Caranciccidio e cocco, presenterebbe non poche complicazioni letterali, grammaticali e senza considerare il dover correggere ogni vocabolario oppure la difficoltà di accomunare in tutte le enciclopedie i due eventi così simili che sarebbe impossibile non menzionarli contemporaneamente. Pensa verrebbe fuori, studiando la tua storia politica immessa nella normale corrente della storia moderna che durante la idi X coprendoti con il braccio ammantato dalla giacchetta, prima di chinare il busto e rivolto al congiurato che aveva organizzato l’agguato gli proferisti con gli occhi umidi, colmi di tenerezza le seguenti amabili e al tempo stesso temibili parole: “ Proprio tu mi colpisci, Formaggio andato a male!!”. Eppure Ce..Romano, tu hai ben governato, nessuno della tua falange si è mai lamentato, quindi fino ammò avete fatto cocunella assieme e quindi perché solo adesso cercano di colpirti. Il tuo omonimo fu resettato ( per i più giovani ) perché temevano volesse diventare il re, il padrone di Roma, ma tu, tu sei sempre stato l’incontrastabile Reuccio di Macerata come Claudio Villa lo fu della capitale. Sì, Claudio cantava, a te invece vogliono suonarti, ma perché Vida Cruel!! Il mondo non può rimanere insensibile a questa grande ingiustizia dopo che hai trasformato Macerata a tua immagine e rassomiglianza, cambiandogli completamente volto e dandogli il tuo, sempre sorridente, a volte rabbuiato quando quegli sfacciati della plebe minoritaria mettevano in discussione le tue leggi di cui di alcune ancora se ne parla come la desertificazione ( sono tutti bravi a rendere fertile il deserto) della città, il miracolo economico dovuto alla vendita del ParKsì che era già appartenente alla comunità pero tu lo hai riacquistato per poi rivenderlo per acquistarlo…scusa sto facendo un po’ di confusione ma io non sono un Cesare pardon un Romano ma però ti sei distinto in ben altre opere grandiose , costruttive e chiare sotto ogni punto di vista meno il mio perché, ti chiedo perdono ma sarà la fame ma in questo momento non me ne viene una, ma le hai fatte e pure grosse e questo i cittadini se lo ricordano e ti perdonano però , se ti perdonano, qualcosa nel racconto non mi dovrebbe convincere. Senti Romano, sei stato un grande condottiero la tua legione prima di tradirti ha assecondato ogni tua scelta, quindi adesso perché alza la cresta. Io fossi in te armerei qualche lista civica e partirei alla conquista di Ancona e una volta occupata la Regione dall’alto del Passetto o forse dalla Cattedrale di San Cirillo darei un breve sguardo all’Italia vista dall’alto e dal giorno dopo uno scontro faccia a faccia con Salvini, lì proprio sul Rubicone che se a Cesare non ha alfine portato fortuna per lui sarà la sconfitta e rinchiuso dentro un gabbione per gorilla lo farai sfilare per Via dei Fori Imperiali. Ti saluto Romano Maceratese, Re d’Italia.
Poi fanno la morale ai 5stelle??
Non meravigliatevi , penso che in pochi sanno la verità,
il pd in queste epurazioni superano il KGB, non posso giudicare l’ operato di Carancini
perché non lo conosco..senza sapere i retroscena ci troviamo
davanti ad un duplice delitto,
Carancini epurato e pugnalato…
se è veramente pulito deve rendere pubblico il suo processo, deve parlare, i soliti noti in parte hanno messo la regione in mano alle destre….
e sono anche fortunati della
confusione che è anche lì. sennò era cappotto.
ormai siamo al cannibalismo interno di un Partito che sta per essere “smaterializzato”, come lo furono i bolscevichi, i fascisti, i nazisti, i maoisti, Pol Pot, eccetera.
Il PD ha distrutto il loro passato, ora tocca a voi, anzi è toccato a voi, fatela finita la domenica occupare i marciapiedi con i vostri gazebi e sporcare con i vostri volantini.
I nodi vengono al pettine. Si cerca all’ultima ora la discontinuità del PD con il sindaco Carancini e la sua politica del degrado della città. Forse la situazione può arrivare anche ad una vera e propria sfiducia in Consiglio Comunale magari fra qualche mese. Ormai il re è nudo e non trova più chi possa sostenere un probabile perdente nelle prossime elezioni sia comunali che regionali. La stessa maggioranza si defila per rimanere ancorata al carro del PD nelle prossime elezioni.
Siamo forse all’atto finale per Carancini della sua stella politica. Forse potrà cercare nuove collocazioni politiche con Pizzaratti, come ha già fatto la Monteverde sua fedelissima compagna di viaggio. Siamo comunque davanti ad una possibile fine ingloriosa, trascinato in questo dal suo ego e mancata riconoscenza verso chi lo ha aiutato politicamente. Lo stesso Narciso Ricotta, accreditato dal PD su un possibile cambio di passo, non mi pare più disponibile a sostenere il sindaco, anche per le passate divergenze e per opportunità politica.