di Laura Boccanera (foto Federico De Marco)
Sala piena al Cosmopolitan per Federico Pizzarrotti, «non inseguiamo i populisti, siamo per competenza e ragionamenti complessi». Molti amministratori tra le prime file del convegno regionale di Italia in comune che si è svolto a Civitanova e ha radunato gli esponenti delle sezioni che si stanno costituendo nelle Marche.
Da sinistra Massimo Lambiase presidente IIC Civitanova, Alessia Ribustini (IIC) Francesco Trasatti vicesindaco di Fermo e Stefania Monteverde
A sorpresa spunta il vicesindaco di Macerata Stefania Monteverde indicata per le primarie del centrosinistra alle elezioni amministrative del 2020 a Macerata assieme a Narciso Ricotta, assessore del Pd. «Ho dato la mia disponibilità a collaborare – ha detto – Desidero costruire un laboratorio politico a Macerata che possa riportare questi temi nel dibattito cittadino. E’ una mia scelta personale, la lista Macerata bene comune manterrà il suo impegno nei confronti della vita amministrativa».
A Civitanova invece il coordinamento si è già costituito nei giorni scorsi eleggendo presidente Massimo Lambiase. Presente anche il sindaco di Gradara Filippo Gasperi, tra i primi ad aderire. Tra il pubblico anche numerosi esponenti di altri partiti e liste civiche tra cui Francesco Trasatti vicesindaco di Fermo, Francesco Acquaroli di Morrovalle, Pietro Colonnella presidente della provincia di Ascoli, Natalia Conestà, Francesco Micucci e Stefano Ghio. Ad aprire la convention Mattia Priori, referente per la regione Marche: «Una partecipazione che non è banale e scontata – ha detto – vogliamo creare una squadra, non esistono assoli, siamo partiti dalle competenze e dall’esperienza».
Pizzarotti, accompagnato in tandem con Alessio Pascucci, coordinatore nazionale e sindaco di Cerveteri ha illustrato gli aspetti nuovi di Italia in comune: «E’ un percorso iniziato da circa un anno perché a livello nazionale non avevamo una casa, non ci sentivamo rappresentati e abbiamo votato i meno peggio. Per prima è nata la carta dei valori, che è la cornice entro la quale ci muoviamo, che dice chi siamo e soprattutto chi non siamo, con chi ci possiamo alleare e con chi invece no. E stiamo lavorando al programma, che matura con i nuovi contributi, ma sicuramente al primo posto c’è l’istruzione e la cultura. Noi non vogliamo rispondere ai populisti col populismo, siamo quelli dei ragionamenti complessi, ma per farlo occorre lavorare sull’istruzione, che significa rendere le scuole posti accoglienti, ma anche pagare di più gli insegnanti, altrimenti non si riesce a trasmettere il ragionamento e i populisti avranno vita facile. Si danno risposte semplici a problemi complessi, ma non è questa la soluzione, non vuol dire che siamo barbosi, ma significa valutare cosa ha senso e cosa non lo ha». In programma anche ambiente «che non vuole dire abbracciamo gli alberi – continua Pizzarotti – ma significa ciclo integrato dei rifiuti, vuol dire edilizia per riqualificare e non per continuare a costruire».
Per quanto riguarda le alleanze Italia in comune parla di “geometria variabile” in base ai territori all’interno del perimetro tracciato dalla carta dei valori e durante il dibattito non sono mancate battute sul Partito democratico e frecciate al Movimento 5 stelle: «Ai 5 stelle non perdono l’aver sdoganato l’idea che questo è il Paese della lotteria – dice Pascucci, istrionico coordinatore del partito con accento romano e tempi comici studiati e ponderati – Merito e fatica non valgono più. I cinque stelle ne sono l’esempio: prendi gente che non ha mai fatto nulla nella vita e li metti a fare i deputati. Come quel tale che andava in barca a vela e poi una volta eletto si è dimesso, perchè di andare a Montecitorio a fare le leggi non ne aveva voglia. Noi ormai siamo una generazione che ha fallito e di questo la storia ce ne chiederà conto. Possiamo solo costruire una strada per aiutare quelli più piccoli di noi».
Posso dire che il pizza politicamente mi piace.
Ecco altri fenomeni
Certo che se cerca consensi tra i rimasugli dei post-comunisti maceratesi sta messo male
A Parma ha privatizzato anche la madre.... personaggio dai due volti
Neanche la madre lo vota....
Ma percarita'....
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Aria di elezioni, tutti con tutti,ma senza tutti.Sono contrari al populismo, ma che vuol dire?
Significa che con la ” geometria variabile ” puoi costruire una figura geometrica con tutti il lati che vuoi, lunghi quanto vuoi e all’interno possono trovare posto tutti quelli che pensano di avere ancora qualcosa da dire o che sia originale.Così puoi dire che gli insegnanti vanno pagati meglio e i pizzaioli meno, che in barca a vela è meglio che stare in Parlamento o che è meglio stare in Parlamento piuttosto che su una panchina a grattarti le ” spalle “. L’importante è che anche questa formazione rappresenti il nuovo che avanza e che raccolga a se tutte quelle forze democratiche e liberali che non si riconoscono più nei vecchi partiti. Prerogativa è che si impieghi almeno un anno a trovare casa e un semplice giorno, quello delle elezioni per sparire. Credo che di questi gruppi ne esistano oramai qualche migliaio e ci puoi trovare di tutto non solo l’uovo ma anche la gallina. Questo poi che cerca ragionamenti complessi non va sottovalutato ma completamente ignorato.
https://parma.repubblica.it/cronaca/2018/11/18/news/qualita_della_vita_parma_sesta_in_italia-212022524/
Non è una buona idea rispondere al populismo con un altro populismo. Ricordano il dramma di Luigi Pirandello “Sei personaggi in cerca d’autore” e intanto ci tengono a distinguersi tra loro.
…”il nuovo che avanza”!! Mah, speriamo che non sia l’avanzo, che poi non è nuovo!! gv
Pizzarotti il cavallo di Troia per distruggere il M5S trova affiliati tra chi con ambiguità cavalca la politica del potere e non del servizio, di chi ha usato l’accoglienza di immigrati come slogan per distruggere la società con mafie, violenza, degrado e corruzione. Basta con l’inganno subdolo dei poteri mediatici, finanziari ed economici che si serve di ingannatori dei cittadini.