Ceccotti in svendita
Oltre 20mila metri quadri
costano come una villetta

CIVITANOVA - Il lotto 3 comprensivo di capannone, area urbana e corte esclusiva in saldo a poco più di 400mila euro. Ma 4 mesi fa la Corte di appello di Ancona aveva stimato due particelle di quel lotto pari a 3630mq circa un milione e mezzo di euro. Il proprietario prepara un esposto e minaccia una diffida al Comune

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incontro area ceccotti (1)

La piantina dell’area Ceccotti

di Laura Boccanera

Quattrocento metri quadri di capannone, 11.552 metri quadrati di area urbana e una corte di 5.900 metri quadri al costo di 402mila euro a due passi dal centro. Un vero affare. A Civitanova allo stesso prezzo si compra al massimo un attico in piazza o una villetta in collina. L’affare d’oro però lo farà chi acquisterà il lotto 3 della zona Ceccotti, stimato appunto 402.200 euro, sebbene una sentenza della Corte di appello di 4 mesi fa valuti un terzo dell’area, in particolare la particella 1333 e1334 quasi un milione e mezzo di euro. E se lotti e particelle possono sembrare aspetti tecnici complessi da capire, basti pensare che il curatore fallimentare stima 402mila euro una serie di beni anche se solo un terzo degli stessi vale almeno tre volte tanto.

La stazione vista dall'area Ceccotti

La stazione vista dall’area Ceccotti

In parole semplici il tribunale di Roma che sta mettendo all’asta tutta l’area Ceccotti dopo il fallimento della Prica sta svendendo il patrimonio (leggi l’articolo). Succede quindi che la base d’asta per un capannone di 477 metri quadri più corte di 5.900 metri quadri e tutta l’area urbana destinata a parcheggio e strade per oltre un ettaro viene valutata 402.200 euro. Di tutto questo vasto complesso fanno parte anche due particelle di area urbana, espropriate a suo tempo e sulle quali insistono diversi ricorsi, di 1270 e 2360 metri quadri, le famose particelle di cui si parlava sopra e che la corte di appello di Ancona ha stimato di un valore pari appunto a quasi 1,5 milioni di euro.
Qualcosa dunque non torna e il privato, proprietario delle due particelle ha presentato un esposto ed è in fase di preparazione anche una diffida verso il Comune e un esposto alla Corte dei Conti dal momento che l’Ente pubblico non ha attualmente incassato le fideiussioni datate 2005 dalla Terzo millennio a garanzia delle opere pubbliche che il privato doveva eseguire quali oneri di urbanizzazione primaria e secondaria. Fideiussioni che ammontano a 2.181.380 euro e rilasciate da Banca Marche. Una svendita che desta numerosi interrogativi vista la stima al ribasso del famoso lotto 3, quello che appunto è più appetibile, rispetto alle parti già edificate. E perplessità emergono soprattutto se si considera che una parte dell’area doveva tornare di proprietà pubblica in mano al Comune sotto forma di opere compensative (era previsto un parcheggio multipiano) e che invece attualmente di fatto è in vendita al miglior offerente.

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