Civita Park, il centrodestra chiede la presenza dei tecnici in Consiglio

CIVITANOVA - L'opposizione chiede la partecipazione all'Assise dei revisori dei conti, dirigenti dell'urbanistica, dei lavori pubblici e del commercio

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federazione centrodestra

di Laura Boccanera

“A pochi giorni dalla prima inaugurazione di una parte del complesso commerciale della Civita Park, negli atti da approvare in Consiglio comunale non c’è nulla”. La Federazione del centrodestra, compatta, si dice preoccupata per la legalità della procedura. “Nei documenti che ci sono stati forniti non c’è niente di rilevante – dice Massimo Mobili -, se non il fatto che il Comune dovrà pagare. Avevano detto che il palas non ci sarebbe costato nulla invece intanto c’è un milione di euro con l’iva da versare, e poi secondo la convenzione una quota di 70mila euro annui come contributo per la gestione per i prossimi 30 anni. In più il comune deve fornire garanzie su un mutuo che prende un privato”. “Non siamo ad oggi nelle condizioni di poter svolgere il nostro ruolo di opposizione – aggiunge Fabrizio Ciarapica – Vorremmo evitare che il Comune si ritrovi con una botta sui denti per i prossimi 30 anni”. Ad essere contestato in particolare è il fatto che tra i documenti da votare nel prossimo consiglio comunale del 25 marzo c’è solo lo schema di contratto e di capitolato. “Avremmo voluto che fosse già definito il contratto ed il capitolato senza possibilità di cambiamenti, inoltre anche la decisione di stabilire a 30 anni la gestione sarebbe dovuto essere di competenza del consiglio e non della giunta – sostiene Corallini – in questo modo ci si chiede di approvare il palas senza neanche avere il contratto della Lube firmato. Andare in Consiglio comunale è come se ci si chiedesse chiudete gli occhi e votate”. Per tutti questi motivi la Federazione del centrodestra ha richiesto che nel prossimo consiglio siano presenti anche i revisori dei conti, i dirigenti dell’urbanistica, dei lavori pubblici e del commercio: “Ci sono collaudo e agibilità per i centri commerciali? – chiede Ciarapica – senza questi requisiti non si può aprire. In funzione delle risposte che ci verranno fornite – conclude – ci muoveremo con il garante degli appalti regionale per verificare le procedure”.

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