di Filippo Ciccarelli
Arriva in uno dei momenti più concitati del percorso amministrativo la verifica interna ai partiti che guidano la maggioranza di governo a Civitanova. La riunione non è stata decisa in fretta e furia dopo il voto in Consiglio che ha respinto il riconoscimento di alcuni debiti fuori bilancio (leggi l’articolo), perché già in calendario. Ma è chiaro che a tenere banco sia stato l’esito della prima seduta consiliare del 2014, quella che ha sancito una divisione marcata tra la Giunta e i consiglieri che dovrebbero sostenerla. Passata la bufera, la parola d’ordine in maggioranza è quella di tenere duro e ricompattarsi. In un clima teso e nel quale non si è tuttavia arrivati a decisioni clamorose, né è stato deciso alcun rimpasto, il sindaco Corvatta ribadisce l’unità della sua squadra. «Al temine della seduta si ribadisce la piena compattezza della coalizione e si considera l’episodio di venerdì sera in Consiglio comunale come accidentale e dovuto all’incompleta informazione su di un argomento con delicati risvolti amministrativi e contabili» ha detto il primo cittadino. «Nessun componente della coalizione esprime un dissenso, né sulla linea di fondo né sul merito dei punti all’ordine del giorno – prosegue Corvatta -, le sbavature amministrative accadute non sono ammissibili,
ma comunque possibili, e non debbono rimanere senza individuare le responsabilità sia tecniche che politiche. La riunione è stata inoltre l’occasione per approfondire le questioni amministrative aperte e per tracciare un bilancio di questo primo anno e mezzo di esperienza amministrativa con le grandi difficoltà finanziarie presenti. La maggioranza si è lasciata dandosi una settimana di tempo per rielaborare punti programmatici, modalità e responsabilità per giungere ad una piena condivisione, che possa ridare slancio e incisività all’azione amministrativa. Il confronto è stato costruttivo ed approfondito, in un clima di positiva franchezza» ha concluso Corvatta.
E se il sindaco, pur condannando le “non ammissibili sbavature amministrative”, minimizza la conseguenza politica di quanto avvenuto per mano dei consiglieri al momento della votazione, il centrodestra torna alla carica e chiede le dimissioni di tutta la Giunta. L’opposizione parla di uno “scollamento evidente” tra la squadra di Corvatta e la maggioranza.
«Devono dimettersi tutti» è il coro unanime dei consiglieri Corallini, Mobili, Ciarapica, Marzetti e Marinelli. «Quello che è successo ieri è chiaro. E’ come se il sindaco avesse detto di avere speso 21mila euro, e la sua maggioranza non ha votato. Micucci ha detto di assumersi le sue responsabilità – ha detto Mobili – ma in un anno e mezzo non ha fatto niente per l’urbanistica, se non far scadere la variante Sabatucci». Secondo Marzetti «Corvatta è stato sfiduciato. Con i problemi derivanti dalla crisi, dalla disoccupazione e le montagne di tasse che vessano i cittadini, si permettono il lusso di far scadere la lottizzazione Sabatucci.
L’Amministrazione deve riflettere, in 18 anni di governo noi non abbiamo mai fatto scadere né votato contro una delibera portata in Consiglio». Marinelli invita il sindaco a «tirare fuori gli attributi. Non si è accorto che ogni assessore lavora per conto proprio e che il segretario non dà garanzie; Corvatta dovrebbe coordinare il tutto ma non riesce a farlo, e a rimetterci è Civitanova. Molti consiglieri di maggioranza, infatti, cominciano a smarcarsi da questa Amministrazione». Per Ciarapica, che mostra un calendario ironizzando sul fraintendimento dei 180 giorni/6 mesi di limite massimo per approvare la lottizzazione Sabatucci, «se la maggioranza si divide su 21mila euro di debiti per lavori eseguiti e che hanno deciso loro, non è in grado di affrontare grandi questioni come Civita Park, area Ceccotti e regolamento edilizio, per cui questa Amministrazione dovrebbe dimettersi prima di fare altri danni».
E’ solo l’assessore all’urbanistica Micucci a finire nel mirino del Movimento 5 Stelle, che chiede le sue dimissioni: «L’assessore all’urbanistica ormai da più di un anno e mezzo, che è stato in passato per più di 10 anni consigliere comunale di opposizione e che nell’ultimo quinquennio è stato pure il capogruppo dei consiglieri Pd, deve sapere la differenza tra un termine di 180 giorni ed un termine di 6 mesi in una questione urbanistica. Soprattutto se pensiamo alla marea di cementificazioni approvate negli ultimi anni dal centrodestra, spesso col voto contrario dello stesso Pd. A questo punto dovrebbe solo dimettersi perché come lui stesso ha dichiarato in aula, è stato “un errore del quale mi assumo tutte le responsabilità”. Se poi come si sussurra in giro ci sono altre situazioni da coprire sarebbe ancora peggio. Seguirà la giusta coerenza? Cosa farà a questo punto il Sindaco se l’assessore non si dimetterà? Finirà ancora una volta come accade per la questione Civita Park : non vedo, non sento, non parlo?».
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10 MINUTI
Per fare le cose fatte bene ci vogliono 10 minuti. Come esempio porto non il migliore dei Consigli Comunali, ma porto ciò che è successo nel Consiglio Comunale di ieri sera.
Approvazione della convenzione con le ferrovie per l’abbattimento delle barriere architettoniche per rendere facile l’accesso e l’utilizzo della stazione ai disabili. L’intervento non sarà marginale, ci saranno anche degli ascensori. Tempo di approvazione 10 minuti all’unanimità
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Approvazione della mozione per gli orti urbani. Inizialmente presentata dal MoVimento 5 Stelle, dopo le dichiarazioni polemiche e sballate di qualche soggetto, il solito, si apre una parentesi con considerazioni verosimili da parte della Iezzi. Prende poi la parola la capogruppo del PD Mirella Franco, ci dice che loro sono disposti ad approvarla con qualche modifica, tanto è vero che ce l’hanno anche in programma. Parole Sante! La Emiliozzi chiaramente accetta. La Franco aveva già scritto le modifiche, 5 minuti di colloquio. La mozione viene emendata e fatta propria da tutto il consiglio. Approvata in 5 minuti. Voto a favore anche del Centro-Destra.
La stessa collaborazione con la Mirella Franco si era avuta per l’approvazione del nuovo regolamento dei Comitati di Quartiere, quello che permetteva l’elezione diretta da parte dei cittadini (prima erano nominati dal Consiglio Comunale). Il Centro-Sinistra in quella circostanza ci permetteva di collaborare accettando 5 nostri emendamenti. I Consigli di Quertiere sono stati eletti dai cittadini. (Cittadini che in realtà visto il potente mezzo democratico messo a disposizione avrebbero anche potuto partecipare di più, la colpa non è sempre dell’ amministrazione, a volte anche nostra…… in alcuni quartieri si è raggiunto a stento il numero minimo per eleggere il consiglio. Se non si partecipa poi non ci si può neanche lamentare.)
Il tutto per dire che le cose limpide e palesemente utili si votano. Di tutt’altra entità sono invece provvedimenti come l’adesione al consorzio ATA, le Varianti Urbanistiche, debiti fuori bilancio o i comportamenti omissivi da parte dell’Amministrazione come ad esempio nel cantiere CivitaPark………..questi provvedimenti il MoVimento 5 Stelle NON ve li voterà MAI!!!!!
Il resto, tutto quello fatto bene, lo possiamo fare in 10 minuti!!!!
Potente mezzo democratico… una truffa bella e buona… organismi inutili e giustamente snobbati…
@Iacopini.Per fare le cose giuste e bene ci vogliono dieci minuti il problema è che Il Sindaco,Il Vice Sindaco e il Presidente del Consiglio Comunale che sono l’architrave della maggioranza hanno solo l’interesse di restare,non verificarsi,non affrontare il mare aperto della verifica di quanto e come hanno governato.Ma cosa devono fare di peggio oltre la Civita Park e le altre vicende urbanistiche ? Pensate veramente che queste siano il frutto di un assessore come Micucci che si giustifica ammettendo errori che nemmeno a Pitì farebbero?Il Vice Sindaco dopo le batoste delle elezioni provinciali perse e perse le primarie per Sindaco ha fatto di Civitanova il buon ritiro politico e del Palazo Sforza una sorta di trincea dove sopravvivere agli eventi compresi quelli nazionali del PD che lo hanno escluso dai giochi.Il Sindaco si barcamena ,fa gaffe,errori e non ha assolutamente la stoffa di un uomo di governo. Resta Ivo Costamagna che nella logica di questa alleanza ha commesso un grave errore politico restando fuori dalla Giunta. Di fatto è fuori e ha le mani legate non può concretizzare ” crisi e ripartenze al volo i” ma al massimo governare qualche sostituzione di assessore di cui potrebbe avere solo una fedeltà condizionata. Per farla corta questa giunta traballante traballerà sempre e stante la legge ce la dobbiamo tenere. Questo il Centro Destra lo sa bene e tesorizza la situazione.
UNICO POLITICO DI QUESTA MAGGIORANZA E’ IVO COSTAMAGNA, MESSO IN DISPARTE CON UNA CARICA SVUOTATA DI OGNI SIGNIFICATO ESSENDO STATO SVUOTATO DI OGNI VALORE IL CONSIGLIO COMUNALE.
CHI DIRIGE L’ORCHESTRA E’ IL MEGATROMBATO GIULIO, BOCCIATO IN TUTTE LE COMPETIZIONI POLITICHE.
PER NON SFIGURARE IL GIULIETTO HA MESSO NEI VARI ASSESSORATI GENTE DI “ALTISSIMO” LIVELLO TANTO DA AFFONDARE LA CITTA’ DI CIVITANOVA.
A GIULIO NON INTERESSA QUELLO CHE SUCCEDE L’IMPORTANTE E’ AVERE UNA CARICA, UN POSTO IN PRIMA FILA.
GLI ALTRI COMPONENTI DELLA MAGGIORANZA NON HANNO ANCORA CAPITO CHE SE AFFONDANO A CIVITANOVA SONO FINITI MA CHE COMUNQUE GIULIO TROVERA’ UN POSTICINO DOVE RICICLARSI.
QUESTA MAGGIORANZA SI PUO’ SALVARE IN UN SOLO MODO.
IVO !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! VICESINDACO !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!