Seduta di Consiglio senza Civita Park

CIVITANOVA - Il Movimento 5 stelle contesta l'assenza dall'ordine del giorno della proroga da concedere alla società dietro presentazione di fidejussioni slittata dallo scorso consiglio comunale

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consiglio comunale civitanova

Torna a riunirsi domani sera a partire dalle 21 il consiglio comunale di Civitanova con all’ordine del giorno 14 interrogazioni presentate dalla minoranza e due dai consiglieri di maggioranza Yuri Rosati (sui rapporti con le cooperative sociali) e Mirella Franco (sulla pubblicità in merito alla situazione patrimoniale degli amministratori e consiglieri comunali). Numerose anche le mozioni (nove) e riguardanti orti urbani (mozione del m5s), destinazione dei locali di via Parini (presentata dalla federazione del centrodestra) e altre inerenti la destinazione della palazzina tecnologica, utilizzo dei locali del tribunale e l’impegno a destinare una percentuale di fondi per i lavori pubblici a Civitanova alta (m5s). Quattro invece i punti che vanno a votazione tra cui la sostituzione di un componente del cda del Paolo Ricci, una modifica al regolamento edilizio, il regolamento per la pubblicità della situazione patrimoniale dei titolari di cariche elettive e del personale dirigente e il riconoscimento di debiti fuori bilancio pregressi. Ma polemici sull’ordine del giorno del consiglio comunale sono i consiglieri del M5s che sottolineano l’assenza dalla discussione di domani sera del punto slittato in occasione dell’ultimo consiglio in merito alla proroga da concedere alla Civita park. La questione infatti venne spostata al consiglio successivo, poi emerse l’esito dell’indagine della Guardia di Finanza. “Ora scopriamo che a differenza di quanto detto giorni fa durante la conferenza dei capigruppo la questione non é più nell’ordine del giorno del consiglio comunale di domani – scrivono i grillini – e così di fatto son passate altre 3 settimane di proroga concessa di fatto come se niente fosse e ci chiediamo quante ne passeranno ancora? Ad oggi 3 giugno 2013 non ci sono fidejussioni, nemmeno l’ombra, per i 16 milioni di opere pubbliche previste e sottoscritte consapevolmente e liberamente dalla ditta in sede di convenzione. Non esiste neanche la fidejussione imposta dal TAR per concedere alla società la sospensione del pagamento dei 900.00 € di oneri di costruzione contestati”.

(l. b.)



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