«Piazza Li Madou, verremo incontro
alle richieste del comitato.
Conclusi i lavori in vicolo dell’Abbondanza»

MACERATA - L’assessore all’Urbanistica, Silvano Iommi, ha ricevuto una delegazione dei promotori della raccolta di firme. Sull'opera in centro storico: «Non solo rende fruibile un suggestivo e antico percorso ma restituisce un pezzo di memoria storica»

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QUANTI NOMI PER UNO SPAZIO – Il Giardino Mazzini detto anche Largo Donatori del Sangue, antica piazza delle Erbe, ora si chiamerà Largo Li Madou – padre Matteo Ricci

di Mauro Giustozzi

Nuova piazza Li Madou, summit tra Comune e comitato che ha raccolto le firme per la modifica del progetto. Si va verso un aggiustamento del progetto esecutivo che raccoglie alcune istanze proposte dai cittadini ma non verrà stravolto il piano di recupero del Largo Donatori di sangue che si trova in prossimità di via Don Minzoni. Lavori che partiranno a giugno per la sistemazione dell’intera area.

L’assessore all’Urbanistica, Silvano Iommi, ha ricevuto una delegazione dei promotori della raccolta di firme in città, poco meno di 500, per una discussione aperta, franca, attenta anche alle istanze che sono giunte da parte di maceratesi preoccupati che quell’unico spazio verde nel centro storico venisse cancellato. A rappresentare il comitato in questo summit con l’amministrazione comunale sono stati l’architetto Camilla Murrey che ha lavorato alle proposte alternative messe in campo, Piergiorgio Ciarlantini, dottore forestale di Macerata e Francesca Tesei.

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L’assessore Silvano Iommi

«Avevo chiesto espressamente al comitato di presentare queste integrazioni al progetto presentato per il recupero e la rigenerazione di quella che sarà la piazza Li Madou – afferma l’assessore Silvano Iommi – e da quello che ho avuto modo di constatare in fondo non si differenzia molto dalla idea messa in campo dall’amministrazione, se non per un aumento delle superficie delle aiuole. Semmai la differenza maggiore riguarda un leccio cresciuto in modo esagerato che è molto inclinato verso via Don Minzoni che, a nostro avviso, è da estirpare e semmai successivamente ripiantare in una posizione più indietro rispetto a quella attuale.

Salvo alcune parziali aggiustamenti la sostanza dell’intervento previsto e quello da loro proposto con integrazioni se non nella necessità di rendere più permeabile la pavimentazione della nuova piazza. Il che può avvenire con varie tecniche, non lasciando la ghiaia come c’è adesso ma magari sgranando la superficie mantenendo permeabile il terreno per garantire l’invarianza idraulica che consenta lo scambio di ossigeno tra le radici delle piante e il terreno può avvenire con tecniche come fori drenanti sotterranei o altre tecniche. C’è stato ascolto da parte mia delle istanze sollevate e si cercherà di venire incontro alle loro richieste».

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La mappa storica del percorso

Anche se il progetto di piazza Li Madou rimarrà quello di fatto già esecutivo approvato dal Comune, con qualche integrazione tra quelle suggerite dal comitato dei cittadini che ha effettuato la raccolto di firme. «Salvaguardia del verde e delle piante va bene senza però che sia tradito il concetto originale di un recupero di un’antica piazzetta – sottolinea ancora Silvano Iommi – non però il recupero di un giardino/orto che in realtà in largo Donatori di sangue mai c’è stato nell’antichità.

Solo nella seconda metà del Novecento ha assunto la conformazione di giardino: per cui l’obiettivo che ci siamo posti è quello di recuperare una piazzetta che venga rifinita con zone di verde ornamentale e floreale. Il progetto è stato elaborato dall’ufficio tecnico comunale, sulla base di un mio concept e di una direttiva sulla massima conservazione possibile sia delle alberature che della superfice verde. È evidente che è necessaria la ricostruzione del muro perimetrale che potrebbe essere stato compromesso dall’apparato radicale delle alberature sul lato di vicolo Buonaccorsi. Tuttavia i servizi tecnici comunali sanno che la priorità è, oltre alla sicurezza di cose e persone, l’eventuale reimpianto di giovani e sane essenze autoctone. I lavori partiranno entro il prossimo mese di giugno».

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Vicolo dell’Abbondanza

Intanto si sono conclusi i lavori che hanno interessato vicolo dell’Abbondanza, un passaggio molto importante di un percorso che adesso, partendo da piazza Mazzini si collega sino piaggia Floriani, attraverso vicolo Cassini e appunto vicolo dell’Abbondanza che è stato riaperto dopo circa un secolo.

«La recente riapertura di vicolo dell’Abbondanza (ndr. già detto nel corso del XVIII sec. dell’Annona e poi di Chiappini), – ricorda l’assessore Iommi – non solo rende fruibile un suggestivo e antico percorso ma restituisce un pezzo di memoria storica sullo sviluppo del centro storico. Si tratta del “passaggio di ronda” sulla sommità delle mura duecentesche, il cui tratto sud-ovest iniziava dall’odierno vicolo Cassini con Porta S. Maria (ipotizzata all’incrocio con piaggia della Torre), e terminava con “Porta Montis” (ipotizzata all’incrocio con piaggia Floriani).

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Palazzo Chiappini, oggi sede Unimc

Un passaggio destinato anche a valorizzare gli accessi agli spazi presenti nei sotterranei della Collegiata di San Giovanni di cui uno, storicamente molto importante, è costituito dalla splendida cappella degli artisti, spazi utilizzati fino al 1773 come depositi annonari. Altrettanto suggestivi sono anche gli accessi alle grotte di Palazzo Chiappini, oggi sede del dipartimento di Economia dell’università di Macerata. Su vicolo dell’Abbondanza non solo sono stati abbattuti alcuni muri, ma ricostruita anche la fognatura, rifatti gli allacci delle utenze, la ripavimentazione del vicolo e la ripresa a cuci-scuci di ampi tratti murari a faccia vista, oltre a diverse intonacature e tinteggiature».

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Volta dell’oratorio della congregazione dei contadini dipinta da Giuseppe Mattei nel 1775

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