La ex Mestica
di Luca Patrassi (foto di Fabio Falcioni)
A buon fine l’asta condotta per conto di Cassa Depositi e Prestiti Immobiliare spa per la vendita del monumentale immobile ex Mestica di via Sibillini, nel cuore di Macerata con splendido affaccio sulle mura e sui Sibillini. Non è noto (ancora) il corrispettivo economico mentre è noto che a firmare l’operazione è stata nelle scorse settimane l’impresa Paolini di Recanati.
Materiale ammassato nel cortile
Pubblico o privato che sia risultato essere l’acquirente, di sicuro l’operazione va valutata positivamente nell’ottica del recupero di un bene monumentale importante della città e del ritorno agli investimenti anche in centro storico. Lo stabile ex Mestica era stato chiuso, perché inagibile, dallo sciame sismico del 2016, la chiusura della scuola aveva creato una emergenza che si era definita poco dopo anche grazie alla disponibilità di Cassa Depositi e Prestiti che aveva riscontrato positivamente la richiesta avanzata dall’allora sindaco Romano Carancini.
Il Comune aveva acquistato da Cassa depositi e prestiti l’area delle ex Casermette dove poi sono stati realizzati due edifici per ospitare le scuole Mestica e Alighieri mentre a Cdp erano finiti, oltre a un conguaglio, gli edifici che ospitavano la scuola Dante Alighieri in via Giuliozzi e la Mestica in via dei Sibillini.
Sono passati alcuni anni, ma alla fine Cassa Depositi e Prestiti è riuscita a vendere anche l’ex Mestica, all’epoca valutata 1,5 milioni di euro.
Presentando l’operazione di compravendita nel 2017 l’allora sindaco Romano Carancini la definì come “la più importante della storia del Comune” che si andava a realizzare grazie alla collaborazione di cassa Depositi e Prestiti.
Da alcuni giorni gli operai sono al lavoro in via dei Sibillini per ripulire l’immobile ex Mestica, in particolare panche, banchi (non a rotelle, erano altri tempi) e cattedre che stanno riempiendo i cassoni posizionati lungo il viale sottostante. Acquisto perfezionato, sarà il tempo a far vedere come si evolverà il progetto edilizio legato all’ex Mestica. Sicuramente comunque si tratterà del recupero di un immobile che rischiava concretamente di finire nel degrado.
Mi dispiace,ho trascorso degli anni belli come insegnante
La mia amata scuola
Spiace. Però sarebbe bello se ci facessero un hotel, per sopperire alla grave mancanza di strutture ricettive in città
Peccato
La mia amatissima scuola, con una palestra spaziale per l'epoca, bellissima
Claudia ....palestra meravigliosa, con quegli oblò sul soffitto.
peccato, ricordo quando ospitava i ragazzi del balletto....certo che movimentava il centro....ora è un mortorio
Ci ho insegnato...quanti ricordi dall'affaccio di quelle finestre...e le grida dei bambini nel cortile, dopo la mensa...i giochi...la palestra...le camminate per arrivare a scuola o tornare a casa.
Sibilla Aggarbati noi ci siamo conosciute lì. Che anno meraviglioso!
Rosalia Del Pizzo Rosalia vero!!! Nonostante la classe difficile
Graziana Piccinini Quanti ricordi in quella scuola ! E nella sua all'epoca bellissima palestra !
Quanti ricordi in quella scuola! Spero davvero che lo stabile venga riqualificato, potrebbe essere una bella occasione per il centro storico.
So' contento! C'è andato a scuola mio fratello Jon Tanfo . È uscito malissimo!
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Dove andavo io a scuola quando ero piccolo.
ha mura belle possenti, chi ha comprato ha fatto bene ! Scommetto che ci apriranno un’Hotel o un residence per studenti universitari, comunque sia bene così.
La vicenda è un po’ più complessa e oscura di come la riassume l’articolo. Il Comune fece una serie di magheggi, con l’alleanza dell’allora Commissario Errani e di Cassa Depositi e Prestiti, per acquisire l’area delle Casermette, dove puntava a fare o favorire una serie di speculazioni. Il trasferimento della Mestica in quell’area (grave mazzata per il Centro storico) avvenne solo perché c’era una “donazione” di milioni di euro, guarda un po’, dal Qatar. Ma in realtà Carancini & soci avevano già deliberato un anno prima del terremoto di trasferire la Mestica presso i Salesiani. Quella scuola era già da prima merce di scambio per l’amministrazione Carancini (i Salesiani avevano bisogno di una scuola che occupasse le loro aule). Alla fine comunque l’impatto tremendo lo ha subito la residenzialità in Centro storico.