La storica insegna “Pane”
lascia corso Cairoli
Chiude il panificio Tamburrini:
«Decisione sofferta, non ci ho dormito»

MACERATA - L'attività è aperta dal 1944, sempre gestita dalla stessa famiglia. Ivo Tamburrini: «Da solo non potevo continuare». Lungo la via una quindicina i negozi sfitti

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Corso Cairoli, trovate l’insegna “Pane”

di Gianluca Ginella

Quella targa “Pane” non ci sarà più tra cinque giorni (romanticamente, materialmente ci vorrà più tempo a toglierla). È un bel pezzo che spiove su corso Cairoli, a Macerata, anche se probabilmente non ci si fa neanche caso passando, tanto è parte del panorama. Se volete provare, un po’ come giocando a “Dov’è Wally?”, tentate di scovare l’insegna nella foto del corso scattata questa mattina ad hoc (non è difficile, si individua in pochi secondi).

tamburrini-panificioEcco se l’avete cercata (e non la conoscevate già), ora non è più una qualsiasi targa lungo una via, ma è quella targa lì: la scritta Pane, divisa in quattro segmenti uguali che contengono ognuno una lettera maiuscola di colore blu. Non è una di quelle targhe fashion, non ha lucine intorno o ghirigori, ma è semplice e onesta la nostra scritta.

Non vi affezionerete certo a quell’insegna così facilmente, ma pensate a chi ogni giorno della sua vita l’ha vista andando ad aprire il suo negozio (come faceva Ada Perroni, la fornaia di corso Cairoli, scomparsa nel settembre 2021 e che fino a qualche anno fa gestiva l’attività a cui fa capo la targa, il panificio Tamburrini). O pensate al commerciante vicino, o al signore che abita nella casa di fronte. “Pane”, non un nome da poco, in Francia per il pane è iniziata una rivoluzione (sempre a voler essere romantici).

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Ivo Tamburrini impegnato a impastare

Se comunque un po’ vi siete affezionati a quella scritta in questi pochi secondi in cui ne avete sentito parlare, allora magari vi dispiacerà un po’ di più sapere che sparirà al tramontare del 2022. Perché quella targa è del Panificio Tamburrini che chiuderà il 31 dicembre. Un luogo, per chi è nato dopo la Seconda guerra mondiale, che esiste da sempre. Ora è gestito da Ivo Tamburrini, figlio di Ada e di Alberto Tamburrini. «È stata una decisione presa da pochi giorni – dice Ivo Tamburrini, 67 anni -. Ho sempre tenuto un profilo basso, le cose si fanno in silenzio. Ma da solo non ce la faccio più a seguire tutta l’attività (il panificio e il punto vendita di corso Cairoli) e così alla fine dell’anno chiudo.

Il panificio di corso Cairoli era aperto dal 1944, sempre stato lì sul corso: la mia è la terza generazione di panificatori, dopo mio nonno e mio padre Alberto. Ci ho pensato tanto, non ci ho neanche dormito la notte, è stata una decisione sofferta ma necessaria». Poi rivolge a chi vive nella zona del corso, i casettari: «Un abbraccio a tutti loro, ci hanno sempre dato fiducia».

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Corso Cairoli anche se non avrà più uno dei suoi storici negozi resta un autentico faro del commercio in città.

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Attività sfitta in corso Cairoli

Al momento, contate alla meglio, lungo il corso ci sono circa 66 attività aperte (a partire dal bar che si trova all’inizio del rettilineo, guardando verso lo Sferisterio). Non per fare reclame, troviamo: agenzie immobiliari, una banca, negozi di alimentari, pizzerie, tabaccai, edicole, negozio di giocattoli, negozi di abbigliamento, parrucchieri, negozi di ottica, orefici, negozi di telefonia, negozi di articoli per la casa. C’è di tutto.

Ma ci sono anche spazi vuoti. Sempre contate alla svelta sono circa 15 le vetrine che affacciano sul corso e che sono in cerca di attività. Per dirla con i numeri, ogni 4,5 negozi uno è chiuso.

 

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E’ morta Ada Perroni Tamburrini, la fornaia di corso Cairoli



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