In aula la protesta delle magliette
di Laura Boccanera
Troiani salvato dalla maggioranza, fra la protesta delle magliette. Passa la Ceccotti, è la terza adozione di un progetto negli ultimi 15 anni. Prima della chiusura delle porte per la seduta secretata del Consiglio comunale che ha discusso la mozione di sfiducia al presidente del consiglio Fausto Troiani, è andata in scena la protesta silenziosa delle t-shirt. Alcuni cittadini e attivisti politici si sono presentati con magliette bianche con frasi vergate in rosso con scritto: “adesso basta”, “la violenza è per piccoli uomini”, “per le donne”. Tra loro gli attivisti politici Andrea Doria, Alice Pennesi, Tiziana Streppa, Gianfilippo Bianchi.
Fausto Troiani in Consiglio
Il riferimento è alle vicende giudiziarie del presidente del Consiglio, già condannato per diffamazione a Laura Boldrini e al centro di un’indagine per lesioni e violenza privata nei confronti di una donna che lo accusa di averle perforato il timpano con uno schiaffo. Per questo motivo la discussione si è svolta a porte chiuse. Il Consiglio ha trattato subito la mozione per l’assenza nella prima parte del consigliere Francesco Micucci che aveva proposto le interrogazioni sull’intitolazione di aree pubbliche a Toro Seduto e Sergio Ramelli e così l’assise è passata subito alla discussione della mozione. Il segretario ha fatto uscire tutti dall’aula ed è a quel punto che i “manifestanti” hanno mostrato ai presenti e alle telecamere dello streaming le magliette di protesta. Attorno alle 23 i presenti sono stati fatti rientrare in aula. Quel che si sa della discussione è che a lungo la maggioranza ha proposto di mettere al voto l’inammissibilità della mozione, ma alla fine su proposta del sindaco è stata regolarmente discussa. Compatta la maggioranza che salva Troiani bocciando la mozione.
L’altro punto cruciale del consiglio comunale l’approvazione del progetto per l’area Ceccotti. L’assessora Roberta Belletti ha illustrato il piano come fatto all’assemblea della scorsa settimana parlando di «svolta epocale che proietta nel futuro la città» e di «area strategica per lo sviluppo di Civitanova» riportando i numeri principali del progetto che prevede 7 edifici di cui la maggior parte a 4 piani con park interrati per i privati e altri due parcheggi pubblici a due livelli di cui uno interrato, un terminal bus e il recupero della fornace. Presentato anche un emendamento per la riduzione a 50 metri della fascia di rispetto del cimitero rispetto alla zona del terminal bus.
Interventi sulla proposta solo dalla minoranza che ha criticato aspetti in ordine alla viabilità, alla sostenibilità economica dell’operazione e alla mancanza di un piano strategico, col rischio di vedere “un’altra cattedrale nel deserto”. E’ l’osservazione del consigliere Piero Gismondi de La nuova città: «ho fatto una valutazione economica delle opere di urbanizzazione – ha detto essendo anche un tecnico – perché pur essendo una lottizzazione pubblica, la realizzazione è privata e se il privato non ha un vantaggio economico ciò che andiamo ad approvare è una cattedrale nel deserto e una scatola vuota. Le opere di urbanizzazione, fra park interrati, recupero della fornace con ristrutturazione, verde, rotatoria, illuminazione costerà all’operatore economico 40 milioni di euro. Sfido chiunque a riuscire ad avere un ritorno economico da un’operazione del genere. E per cui farà la fine di progetti che abbiamo già visto. Abbiamo la Cecchetti di fronte agli occhi». Sovradimensionata, secondo Gismondi, anche la percentuale di commerciale: «il rapporto è 65% commerciale e 35% residenziale, ma abbiamo visto proprio nella Cecchetti come tutta la parte commerciale e uffici sia vuota mentre quella residenziale si è riempita. Inoltre è sbagliata anche la scelta di parcheggi pubblici interrati: Civitanova ne ha già due inutilizzati, quello in zona Simonetti e quello della Coal usato attualmente dagli arcieri».
Francesco Micucci ha ribadito le criticità già espresse in assemblea affermando che «non si può parlare di data storica, la città aveva bisogno di altro, le esigenze pubbliche non sono soddisfatte» criticando il verde parcellizzato, l’isolamento e mancanza di collegamento col centro (unico bypass è il sottopasso pedonale ferroviario) e l’assenza di una strada di collegamento con la zona ovest, verso la chiesa di Santa Maria Ausiliatrice che nel progetto non è prevista, ma che invece è contemplata nel piano del traffico allegato al progetto e indicata come necessaria. Stesse indicazioni anche dalla consigliera Mirella Paglialunga: «non vedo facilità di collegamento né con corso borgo marinaro né con la zona a fronte di san Marone. Un buon collegamento non è portare le macchine dentro, ma pensare anche a collegamenti pedonali e ciclabili che qui non ci sono – e poi domanda – i commercianti lo sanno che è previsto il 65% di commerciale? In campagna elettorale si stracciavano le vesti e ora tacciono di fronte a 12mila metri quadri di commerciale?»
Sottolinea aspetti più teorici Roberto Mancini di Dipende da noi: «quella che vedo può essere una bozza su cui ragionare, non di certo un progetto da adottare in pieno. Le scelte che faremo stasera avranno conseguenze per anni. Non vedo una visione, quello che viene indicato è così convenzionale rispetto alle esigenze del mondo contemporaneo ad esempio su verde e viabilità che rischia di essere già vecchio».
La votazione a porte chiuse
Stoccata politica da parte di Silvia Squadroni di Siamo Civitanova: «il progetto è lo stesso di marzo 2022 ma non è stato presentato dalla scorsa amministrazione pur non essendo variato. Forse perché in campagna elettorale non conveniva portarlo? – e nel merito – il piano del traffico prevede il prolungamento con via Santa Maria ausiliatrice, ma nel progetto non c’è. Inoltre non è da sottovalutare che ancora pendono trattative per la chiusura tramite transazione dei contenziosi, ma ad oggi non c’è ancora un atto firmato».
Mentre nessun intervento si è registrato dalla maggioranza rimasta in silenzio per tutta la durata del consiglio comunale, il punto è stato approvato con 14 sì e 8 no della minoranza.
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Stavolta non si scherza. Maggioranza compattissima stile “chi magna magna ma le bevute deve esse pari”. Del resto non si poteva rinunciare a quello che si pensa sia l’ Oculus domini saginat equum , a cui poi devono passare tutti in fila per la verifica con una posizione non ancora ben comprensibile del sindaco, sicuramente il primo ad esser controllato e soppesato dell’ingombrante signoria che anche come semplice simpatizzante avrebbe continuato a ” dettar l’agenda” pure da casa. Un sindaco politicamente incerto visto che ha cavalcato tutto quello che c’era a disposizione, persino offerto dalla premiante ditta Lega Salvini che è un tutto dire ma che comunque almeno in questo si presenta poco saldo in sella come il suo compare d’anello, famoso più per le sue simpatie per il tempo che fu che del fatto che si vergogna di dirlo arrivando al punto di negare un innocente quanto doverosa visita al sacrario del Duce. Certo che se il pesce puzza dalla testa che ci sarà arrivando alla coda? Civitanova: piatto ricco mi ci ficco! E fanno bene anche se ad ogni campagna elettorale migliaia di convinti poi profondamente delusi li votano aiutati anche da chi si opponeva per poi passare con tutti i voti che portava, allo sfidato e nella speranza di rimanere in quota da qualche parte sparisce come giustamente meritava, predicatore da strapazzo che per due secondi di risalto, ben lontani dei quindici minuti di celebrità alla Wharol molla trascinandosi con se anche qui poveri cristi che gli avevano dato fiducia. Poi per non parlare di un fallimento che ha del patetico fino ad arrivare persino a parlare male dell’eletto che non gli ha dato neanche un posto da zerbino. In questa tornata elettorale veramente si è visto il peggio che c’era sulla piazza dove non sono mancati i soliti mendicanti che falliti nel loro lavoro ricevono in cambio un pezzo di pane da rosicchiare in qualche ente pubblico e qui ritorniamo all’esempio della testa che manda per prima quel cattivo odore .Se ci si piazza al centro di Piazza XX Settembre sentirà arrivare sempre lo stesso olezzo, cambia soltanto la direzione da dove arriva il fetore ma questo dipende dal vento. Mi sono stancato, tanto da queste parti siamo abituati a farci prendere a calci nel didietro e poi a fare riverenze al passaggio di ogni squallido individuo che ci attraversa la strada. (Detto valido per molti ma non per tutti). Chiudo con un piccolo ricordo. Un commento di qualche anno fa diceva che Cronache Maceratesi dove ad ogni articolo che meritava oppure il suo contrario c’erano decine di commenti ma passando al “io ci metto la faccia” sarebbe diventato, non è che sia sbagliato ma quando lo è quasi del tutto…. un giornale per presentare cordogli e solidarietà. Certo, perde per forza la possibilità di avere quel contatto con i lettori che a torto o a ragione avevano la facoltà di esprimere un loro pensiero. Leggere e poi se, i soliti pochi commenti e sempre degli stessi o sporadicamente quelli in numero maggiore ma proprio in caso di eventi straordinari come omicidi, baby gang ecc. fa perdere molto non al giornale che tanto il suo compito di riportare l’articolo lo fa, ma a quello scambio o semplice sguardo dei commenti dei lettori che diciamolo diventava anche fonte di divertimento, passatempo e soprattutto uno sguardo sul modo di vedere una certa cosa sotto la propria luce. Un articolo come quello scritto sopra chissà quanti commenti avrebbe scaturito visto che i personaggi non hanno mai fatto niente per nascondere…. chiamiamola la propria mediocrità.