«La Ceccotti, una storia kafkiana, il piano Secchi aveva delle incongruenze». Giorgio Medori, ingegnere ed ex presidente dell’associazione coordinamento tecnici di Civitanova interviene dopo le sentenze del Tar che hanno bocciato oltre 20 anni di politica e di progetti sulla Ceccotti, un’area strategica della città che per vizi e criticità che si sono sovrapposte hanno creato una matassa difficile da districare. L’unica certezza ora è il risarcimento che il Comune deve al privato, ancora da quantificare, ma che pesa tantissimo sulle finanze dell’Ente. Una responsabilità che secondo Medori inizia nel 1978 con il piano regolatore: «l’area “Ceccotti” viene inserita nel piano regolatore come area di piano particolareggiato di iniziativa pubblica su area privata. Dopo qualche progetto mai approdato all’adozione, viene nominato da parte della giunta Pistilli l’ingener Secchi per progettare la variante generale al piano regolatore». Il piano particolareggiato viene approvato nel 1996. Gli anni a seguire sono quelli della giunta Marinelli: «una lottizzazione così complessa di opere pubbliche dovrebbe necessariamente essere unitaria – continua Medori – ma il piano prevedeva tre comparti. Irresponsabilmente parte una porzione della lottittazione con la società Terzo Millennio che costruisce la sua porzione di lottizzazione. Il ricorso al Tar delle Marche di altri proprietari annulla tutto nel 2005 e si ritorna al punto di partenza cioè che tutta l’area è “bianca” urbanisticamente cioè da riprogettare anche con le direttive della giunta provinciale nel 2007. Dal 2005 all’interno dell’area sono previsti solo interventi di manutenzione ordinaria». A seguire sulla progettazione pesano due scelte, come anche sottolineato dalla sentenza, da un lato la bocciatura in consiglio del progettazione elaborata sotto la giunta Mobili nel 2012 e nel 2018, in un ritorno degli eventi, la bocciatura in consiglio del progetto elaborato dalla giunta Corvatta con la consulenza dell’architetto Polci. Parallelamente alle progettazioni urbanistiche, negli anni vanno avanti anche i ricorsi: «c’è quello del fallimento Prica Immobiliare srl (già società immobiliare Terzo Millennio) e quello del signor Frontoni contro il Comune di Civitanova Marche, entrambi giungono a sentenze con il primo che condanna il Comune al risarcimento danni da valutare per l’inconcludenza urbanistica e l’altro alla eventuale retrocessione al legittimo proprietario dei beni espropriati per il parcheggio comparto 3 mai avviato – conclude Medori – dai fatti è chiaro che la città nelle sue varie espressione politiche-tecniche non è riuscita a risolvere il problema dell’area sicuramente più vitale del suo territorio. Come ex presidente dell’associazione dei tecnici più volte sollevai le incongruenze del piano Secchi che hanno portato allo stallo dopo più di venti anni dalla prima adozione 1996. Avevo suggerito allora di copiare l’esperienza del parcheggio Stamira di Ancona in stralcio alle proprietà e in varie ipotesi si sarebbe potuto fornire da subito il parcheggio pubblico e oggi dopo 20 anni l’infrastruttura si sarebbe già ripagata da sola».
Pasticcio Area Ceccotti, ricorsi accolti dal Tar: i ritardi rischiano di costare milioni
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