Troiani, offese al Papa:
niente messa alla prova
e parte il processo

IN AULA - Il vice sindaco di Civitanova è imputato al tribunale di Macerata per una frase comparsa su Facebook e che riguardava il Pontefice

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Fausto Troiani

 

Offese a Papa Francesco, niente messa alla prova per il vice sindaco di Civitanova, Fausto Troiani, partito oggi il processo al tribunale di Macerata. Troiani, contesta l’accusa, aveva scritto sul suo profilo Facebook commenti offensivi su alcune personalità politiche europee (come il presidente della Repubblica francese Macron e il cancelliere Angela Merkel) con scritto «perché l’Italia dovrebbe esser succube di certi personaggi» e aveva aggiunto, in un altro messaggio, la frase «per non parlare di Francesco e del suo staff di pedofili». Una frase che, dice l’accusa, sostenuta dal pm Francesca D’Arienzo, era riferibile all’attuale Pontefice. Oggi c’è stata opposizione alla richiesta della difesa dell’imputato, di fare la messa alla prova (che consente di evitare il processo e di svolgere una serie di lavori di utilità sociale decisi in accordo con il giudice) e così si è aperto il dibattimento. Il processo è stato poi rinviato al 14 gennaio del 2022.

Troiani è imputato al tribunale di Macerata anche per un’altra vicenda che riguarda delle offese fatte su Facebook. In quel caso la parte offesa è l’ex presidente della Camera, Laura Boldrini, che ha partecipato all’ultima udienza (il 5 febbraio scorso) che si era svolta al tribunale di Macerata (si è costituita parte civile al processo). Nel caso della Boldrini Troiani è accusato di aver detto, a commento di un articolo del 2015 in cui si diceva che il giornalista Gad Lerner era stato chiamato dalla ex presidente della Camera a collaborare: «Una troia e un frocio, chissà che oscenità programmeranno», e inoltre avrebbe definito Boldrini «cesso». Boldrini, al tribunale di Macerata, aveva spiegato di voler essere presente per sottolineare che certi insulti non sono accettabile: «è stata una vicenda umiliante». Troiani è difeso dall’avvocato Gian Luigi Boschi. In un altro procedimento, relativo alle offese razziste all’ex ministro Cecile Kyenge, Troiani era stato assolto al tribunale di Macerata.

(Gian. Gin.)

 

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