Offese all’ex ministro Cecile Kyenge, assolto il vicesindaco di Civitanova Fausto Troiani. Il processo si è chiuso oggi al tribunale di Macerata. A Troiani veniva contestato di aver scritto su Facebook, riferendosi alla Kyenge «rimane negra». L’accusa gli contestava la diffamazione con l’aggravante dell’odio razziale. Una aggravante che ha aperto le porte alla richiesta della procura di fare il processo con rito direttissimo. Questa mattina il pm ha chiesto la condanna a 7 mesi per Troiani, difeso dall’avvocato Gian Luigi Boschi.
Il vicesindaco di Civitanova ha sempre respinto le accuse, sostenendo di non essere un razzista e di non voler offendere nessuno. Oggi è arriva l’assoluzione, il Tribunale si è preso novanta giorni per le motivazioni. Ma le frasi che sarebbero state scritte da Troiani su Facebook hanno portato anche ad altri procedimenti. Oltre che la Kyenge, c’erano stati altri personaggi che secondo la procura erano stati presi di mira dal vicesindaco. Tra questi Laura Boldrini, ex presidente della Camera (il procedimento è in corso dopo la chiusura delle indagini) e il Papa («Per non parlare di Francesco e del suo staff di pedofili»). In questo caso nel novembre dello scorso anno Troiani aveva chiesto la messa alla prova (si tratta di uno strumento che consente, una volta svolti lavori di pubblica utilità secondo un programma approvato dal giudice, di estinguere il reato). Il giudice Francesca Preziosi aveva ammesso la richiesta e rinviato al 18 settembre di quest’anno per l’approvazione del programma. Per altre frasi invece non era stato indagato. Erano relative alla Merkel («culona inchiavabile»), Macron («diversamente maschio, negrofilo»), Moscovici («ebreo rinnegato»), e la Littizzetto («ammazzatela sto cesso»).
(Gian. Gin.)
Incredibile
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ma dai, razzisti, al giorno d’ oggi ma quando mai..