Insulti sessisti su Facebook,
Laura Boldrini in aula contro Troiani
«E’ stata un’umiliazione»

MACERATA - L'ex presidente della Camera in tribunale come parte civile nel processo che vede imputato il vicesindaco di Civitanova: «Mi ha offeso e non mi sento di riderci sopra. I peggiori insulti misogini vengono bollati come una goliardata, non sono disposta ad accettarlo». Sentiti come teste quattro giornalisti di Cronache Maceratesi, che aveva sollevato il caso. L'esponente del Pd, nata proprio nel capoluogo, ha anche parlato dell'attuale situazione politica: «Draghi è al lavoro, abbiamo fiducia riuscirà a mettere insieme una bella squadra di ministri e ministre»
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Laura Boldrini (a destra) con l’avvocato Caterina Flick questa mattina al tribunale di Macerata

 

«E’ una umiliazione voler colpire una donna con epiteti a sfondo sessuale. Lui (Fausto Troiani, vicesindaco di Civitanova, ndr) mi ha offeso e non mi sento di riderci sopra» dice Laura Boldrini, ex presidente della Camera, che oggi era al tribunale di Macerata perché si è costituita parte civile in un processo in cui Troiani è imputato perché, gli contesta l’accusa, aveva scritto su Facebook una frase «cesso».

boldriniBoldrini, riferendosi ad un documento della maggioranza del comune di Civitanova che uscì all’epoca dei fatti (nel novembre 2018), aggiunge: «I peggiori insulti sessisti e misogini vengono bollati come una goliardata, non sono disposta ad accettarlo». La ex presidente della Camera continua: «Mi ha dato doppiamente fastidio perché è avvenuto nella mia regione, io sono nata a Macerata. Per me è un impegno civico. Nel 2017 ho lanciato la campagna “Ora basta”, perché non possiamo far vedere ai giovani che conviviamo con la violenza. E quindi quando è venuto l’ispettorato della Camera a mostrarmi gli articoli comparsi su Cronache Maceratesi con quei post, ho deciso di fare querela. Che poi sia stato fatto nella mia regione l’ho trovato doppiamente irritante, fastidioso, umiliante. Ho processi anche in altre regioni per gli stessi motivi e mi presento sempre alle udienze». Boldrini, che si è costituita parte civile con l’avvocato Caterina Flick, è stata sentita questa mattina come parte offesa al processo che si sta svolgendo davanti al giudice Paolo Properzi.

Il passaggio a Macerata è stata una occasione anche per chiederle di quanto sta succedendo a Roma e del nuovo governo.

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Fausto Troiani

«Draghi è al lavoro, abbiamo fiducia riuscirà a mettere insieme una bella squadra di ministri e ministre. Spero ci sia un programma che riesca a dare le risposte, è una figura che merita il massimo rispetto e che merita una maggioranza parlamentare coesa è solida». È stata una vittoria di Renzi? «Se abbiamo Draghi lo dobbiamo al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, non a chi ha picconato il precedente governo. Il merito va sempre a chi costruisce, non a chi distrugge. Ora però dobbiamo trovare un senso a tutto ciò che è accaduto e la figura di Draghi mi sembra ci dia da sperare in un futuro positivo». Su quali possano essere le priorità del governo «premetto che starà a Draghi deciderle. Personalmente ritengo che la cosa più importante sia rimettere in ordine il Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza, ndr), dobbiamo riuscire a far sì che il piano abbia tutti gli elementi per rilanciare il Paese nei prossimi anni. Poi c’è il piano vaccinale e c’è la ripresa economica dell’Italia. E poi servono le riforme, perché il Recovery fund è uno strumento per cui sono richiese le riforme».

Tornando al processo, oltre a Boldrini oggi sono stati sentiti il capo della Digos di Macerata, Nicoletta Pascucci, e quattro giornalisti di Cronache Maceratesi che avevano seguito il caso e portato a galla diverse frasi che erano comparse sul profilo di Troiani, tra queste c’era quella riferita alla Boldrini.

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L’avvocato Gian Luigi Boschi

Secondo l’accusa Troiani, a commento di un articolo del 2015 in cui si diceva che il giornalista Gad Lerner era stato chiamato dalla ex presidente della Camera a collaborare, avrebbe scritto «Una troia e un frocio, chissà che oscenità programmeranno», e inoltre avrebbe definito Boldrini «cesso». Oltre alla frase sulla Boldrini, in aula le domande rivolte ai giornalisti hanno riguardato anche altri articoli che sono comparsi su Cm e che riguardavano la vicenda. Si è parlato di una intervista concessa da Troiani a Cronache nei giorni in cui scoppiò il caso e in seguito ad un articolo (anche questo oggi oggetto del processo) in cui, con una ricerca, erano emerse altre frasi scritte da Troiani su Facebook, tra queste proprio quella sulla Boldrini. Tra le frasi che avevano destato clamore c’erano state quelle relative al Papa, a Macron, a Merkel, e a Kyenge. Per le frasi su Merkel («culona inchiavabile»), Macron («diversamente maschio, negrofilo»), Moscovici («ebreo rinnegato»), e Littizzetto («ammazzatela sto cesso») non era stato indagato. Mentre resta imputato per quelle su Papa Francesco ed è stato assolto per la frase «Rimane negra» riferita a Cecile Kyenge in quanto secondo il giudice non è provato che sia stato proprio il vicesindaco a scriverla. Il processo in corso a Macerata riguarda le presunte offese a Boldrini. Frasi sulla Boldrini che comunque la difesa (Troiani è assistito dall’avvocato Gian Luigi Boschi) contesta. E argomento del processo è se Troiani sia stato autore di quella frase o meno. Il processo è stato rinviato al 10 settembre.

(Redazione Cm)

 

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