Fausto Troiani in Consiglio comunale
di Gianluca Ginella
Il presidente del Consiglio comunale di Civitanova, Fausto Troiani, condannato a 600 euro di multa e al risarcimento di 3mila euro alla parte civile per diffamazione all’ex presidente della Camera Laura Boldrini.
La sentenza è arrivata oggi al tribunale di Macerata. Troiani, secondo l’accusa, aveva scritto, a commento di un articolo del 2015 in cui si diceva che il giornalista Gad Lerner era stato chiamato dalla ex presidente della Camera a collaborare: «Una troia e un frocio, chissà che oscenità programmeranno», e inoltre avrebbe definito Boldrini «cesso».
A sinistra Laura Boldrini in tribunale di Macerata
La ex presidente della Camera aveva deciso di denunciare e poi di costituirsi parte civile. In una delle udienze del processo è venuta a Macerata e aveva spiegato: «Nel 2017 ho lanciato la campagna “Ora basta”, perché non possiamo far vedere ai giovani che conviviamo con la violenza. E quindi quando è venuto l’ispettorato della Camera a mostrarmi gli articoli comparsi su Cronache Maceratesi con quei post, ho deciso di fare querela».
Ad assistere Boldrini è l’avvocato Dario Piccioni, oggi sostituito dall’avvocato Roberto Acquaroli. Il pm Luisella Tassi nella requisitoria ha citato il lavoro di ricerca che era stato fatto da Cronache Maceratesi portando a galla, tra le altre (indicate nei correlati in calce a questo articolo), le frasi che Troiani è accusato di aver scritto contro Boldrini.
L’avvocato Gian Luigi Boschi
«Nelle interviste, negli articoli, Troiani (all’epoca vice sindaco di Civitanova, ndr) non ha mai messo in dubbio di essere l’autore delle frasi – ha detto il pm -, non ha mai detto “non sono io”, “non è il mio profilo”. La mancanza di un indirizzo Ip che possa indicare Troiani come autore di quel commento è irrilevante e non c’è giurisprudenza che tenga perché non c’è stata una minima iniziativa di Troiani a dissociarsi da quei commenti. Diceva che non sapeva di avere un profilo pubblico». Il pm ha chiesto la condanna a 1 anno.
Il difensore di Troiani, l’avvocato Gian Luigi Boschi, è stato di avviso completamente diverso, chiedendo l’assoluzione: «Non ci sono indagini tecniche che provino che ha scritto lui quelle frasi. Ci si è basati sugli articoli e sulle dichiarazioni dei giornalisti chiamati in udienza a confermare ciò che avevano scritto». La parte civile aveva chiesto un risarcimento di 20mila euro. Alla fine il giudice Marika Vecchiarino ha deciso per 600 euro di multa e 3mila euro di risarcimento. Dopo la sentenza, l’avvocato Boschi ha detto: «Aspettiamo le motivazioni ed impugneremo».
“Baldracche”, “cessi”, “checche” Troiani su Facebook ne ha per tutti Altro che «leggerezza»
Questo Signore rappresenta l’amministrazione Ciarapica
Forza Fausto !!
Lidia Iezzi no, addirittura tutto il Consiglio!
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con tutti i delinquenti che ci sono in giro come bisogna intasare la macchina della giustizia ….però se un cittadino denuncia un sopruso delle pubbliche amministrazioni tutto archiviato…
è la persona che più detesto ma offendere verbalmente è reato.
Il presidente del consiglio comunale rappresenta il consiglio comunale e dunque anche, indirettamente, l’intera cittadinanza.
Per togliere quest’ultima dall’imbarazzo Le dimissioni immediate mi sembrano il minimo.
La diffamazione è una cosa seria, meglio starne alla larga.
Oggi insultare una donna, darle della “troia” e del “cesso”, costa soltanto 600€ … poco più del valore di un eccesso di velocità.
Il pensare che la “leggera” condanna sia stata decisa da un Giudice donna, conferma che probabilmente Macerata e provincia abbiano bisogno di una rivoluzione culturale e morale.
E considero un autentico insulto aver assistito allo stesso soggetto recarsi ufficialmente a omaggiare la panchina installata contro la violenza sulle donne.
Ma che insegnamento diamo alle nuove generazioni?
Si può dire tutto con minime conseguenze?
E se la donna in questione non fosse stata la Presidente della Camera? Come sarebbe andata? Assoluzione?
Che ne penseranno il Presidente Giorgia Meloni e Carlo Nordio? Anche in materia di apologia di reato per coloro che esprimono solidarietà non alla donna offesa ma al condannato.
Che vergogna.
Poco….gli e’ andata bene!!
l’insulto è un reato considerato dai tribunali solo per qualcuno evidentemente la legge non è uguale per tutti!
purtroppo oggi non sono così pochi gli uomini che si dedicano alla politica attiva che non sono capaci di andare molto oltre l’insulto,sia nei confronti degli uomini sia delle donne.
Non a caso la nostra politica è di basso livello.
…perdonate la mia ignoranza in materia di giustizia, di condanne e di reati gravi, ma adesso lo impiccheranno nella pubblica piazza, come accade, ultimamente spesso, in altri stati!!? gv
Lo spogliatoio del Monza Calcio non ha pareti ma alberi, alberi infinitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii