Parcheggi all’ex Anconetani, Squadroni:
«E’ un’area demaniale e non del Comune
Piena violazione delle norme»

CIVITANOVA - La candidata sindaca contro l'amministrazione Ciarapica: «Furia pre-elettorale, non sanno più come recuperare lo scontento popolare che colpirà ancora di più i cittadini civitanovesi qualora l'Ente fosse condannato in futuro al pagamento dei danni erariali per l'illegittimità delle opere eseguite»

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La zona ex Anconetani

 

«La fretta di questa amministrazione di realizzare quanto non fatto in 5 anni ha portato alla continua violazione di norme e oggi la più eclatante è quella relativa alla realizzazione del parcheggio nella zona portuale ex Anconetani», così Silvia Squadroni, candidata sindaca alle prossime elezioni di Civitanova. «L’amministrazione avrebbe dovuto dare risposte serie e concrete al problema dei parcheggi nella città, con studi e progetti da valutare insieme a tutta la cittadinanza, ma nulla ha fatto» dice e con il «Piano Ceccotti (sonoramente bocciato dalla Sovrintendenza), che avrebbe consentito di realizzare in pieno centro i parcheggi tanto richiesti da anni dalla popolazione e dai turisti. Ed ecco che, ai soli fini elettorali ed in totale sbando, spendendo soldi pubblici, delibera la “sistemazione” di un’area, in piena violazione di tutte le norme. L’area ex Anconetani è area demaniale e, dunque, non è di proprietà del Comune».

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Silvia Squadroni al porto

Squadroni spiega che la licenza di concessione demaniale marittima «con validità al 31 ottobre 2020 è decaduta ma è ancora in essere vertenza al Consiglio di Stato con i precedenti concessionari. Con le delibere di giunta 657 e 658 del 31 dicembre 2021 cui sono seguite le determine di affidamento diretto dell’appalto, l’amministrazione vuole realizzare, anche se non menzionato in delibera, ma affermato pubblicamente dal sindaco su tutta la stampa, un parcheggio». Squadroni spiega che «l’opera appare illegittima», se si considera «il Codice della navigazione ed il Prg vigente che individua con il Piano Norma 3.2 il piano particolareggiato da progettare per poi essere adottato ed approvato secondo le leggi nazionale e regionale (e precisamente all’articolo 1 “Obiettivo del progetto: il progetto risponde alla necessità della Capitaneria di porto e dell’Amministrazione comunale di regolare e riorganizzare le aree produttive nell’area del porto e quelle delle sue pertinenze. Si è definito il perimetro dell’area accettandone il ruolo di enclave urbana”».

L’area in oggetto è zona omogenea D destinata ad insediamenti industriali artigianali commerciali Sistema P1 aree produttive. Dovrebbe diventare F zona destinata ad attrezzature e impianti di interesse generale».

La candidata sindaco puntualizza: «Si ritiene che la destinazione a parcheggio sia variante urbanistica per cambio di destinazione di parte dell’area portuale che appunto da area portuale produttiva Ip a servizio delle attività portuali diventa area a parcheggio pubblico per la città senza seguire la legge urbanistica nazionale e la legge urbanistica regionale e poi il Codice della navigazione e la Direttiva Europea Bolkestein. La Capitaneria ha ricevuto il progetto per valutare solo la sicurezza del porto con il nuovo progetto del parcheggio, senza che gli sia stato richiesto parere della non evidenziata variante urbanistica».

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L’area ex Anconetani

Squadroni inoltre sottolinea come «per la sicurezza del porto si dovrebbero anche valutare le lavorazioni nei cantieri limitrofi, in contrasto con il parcheggio pubblico. Il codice della navigazione giustifica il cambio di destinazione per finalità pubbliche del Comune sempre dopo autorizzazione di autorità superiore (Demanio o Regione); ma nel caso di specie il Comune si è appellato all’articolo 37 del Codice della navigazione. Per l’applicazione dell’articolo 37 la legge proclama che deve essere rispettato il regolamento del codice della navigazione. Mantenere la destinazione di area portuale produttiva, dando la concessione a chi opera nel settore, avrebbe creato, tra l’altro, posti di lavoro. Lo spazio nel porto è molto ridotto e non consentire agli operatori di settore di utilizzare anche questo spazio penalizza tutte le categorie che lì operano».

La candidata sindaco del terzo polo prosegue: «Nelle delibere di Giunta 657 e 658 del 31 dicembre 2021 viene allegata la relazione tecnica, al cui punto 4 si legge: “trattandosi di lavori di manutenzione straordinaria per il mantenimento della funzionalità di una scogliera esistente per circa 60 ml collocata a protezione di una parte della banchina del prolungamento molo est (parte centrale lato nord sita nelle immediate vicinanze del faro rosso)”. E’ uno scherzo? E la Giunta non se la prenda anche questa volta con i dipendenti comunali o “gli uffici” che, invece, lavorano alacremente e, probabilmente, a volte subiscono questa furia pre-elettorale imposta dagli Amministratori che non sanno più come recuperare lo scontento popolare – conclude Squadroni -. Ma lo scontento colpirà ancora di più i cittadini civitanovesi, qualora il Comune fosse condannato in futuro al pagamento dei danni erariali per l’illegittimità delle opere eseguite in totale violazione delle norme».

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