Vinicio Morgoni si è candidato a sindaco di Civitanova un anno fa, il 10 aprile 2021
di Franco De Marco
Seconda puntata della rubrica “10 domande”, rivolta ai setti candidati sindaci che si sfideranno il 12 giugno. Dopo Silvia Squadroni, oggi Cronache Maceratesi intervista Vinicio Morgoni, 66 anni, ex democristiano alla prima esperienza da candidato. Originario di Porto Potenza Picena ma poi trasferitosi a Civitanova nel 2010 per seguire la moglie insegnante, laurea in sociologia ad Urbino, funzionario dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro di Macerata, per alcuni anni in forza anche alla Questura di Forlì e di Rimini. Esperto di diritto sindacale e del lavoro. E’ stato campione regionale e nazionale di lotta giapponese.
Come mai ha deciso di candidarsi a sindaco?
«Perché un gruppo di amici, preoccupati per come è stata gestita Civitanova negli ultimi anni, sia prima con sindaco Tommaso Corvatta sia in quest’ultimo mandato con Fabrizio Ciarapica, mi hanno chiesto di dare una mano e di scendere in campo. Sono stato iscritto alla Dc e all’Udc, mi definisco un centrista. In passato ho dato una mano alle campagne elettorali di Amedeo Ciccanti, Maurizio Bertini e Francesco Massi ma non mi sono mai impegnato direttamente in politica. Le liste che mi sostengono sono al momento 5, dovrebbero diventare 6 e forse anche 7».
Nel caso di un ballottaggio tra altri candidati, che cosa dirà ai suoi elettori?
«Decideremo insieme ai componenti delle liste che mi sostengono. Comunque non abbiamo nulla a che fare con l’estrema destra e l’estrema sinistra. Noi civici ragioniamo con tutti. Anche se dovessi diventare io sindaco potremmo chiedere il contributo delle migliori competenze sia nel centrodestra sia nel centrosinistra. Ascoltando e dando la giusta valorizzazione a coloro che fanno parte della nostra squadra. Ci sta a cuore esclusivamente il bene della città. Non credo che a Civitanova possa verificarsi un caso Spazzafumo, il nuovo sindaco di San Benedetto che ha battuto i candidati più forti sulla carta di centrodestra e centrosinistra: qui manca una figura leader centrista, di spicco, trainante».
Vinicio Morgoni durante la conferenza del 28 marzo con Livio De Vivo
L’altro candidato sindaco Livio De Vivo, in una conferenza stampa presente anche lei, ha ipotizzato un’alleanza con la sua coalizione vista la condivisione sul alcuni punti programmatici.
«Sì. La escludo. Con lui non c’è alcuna alleanza. Vedo però che si struscia nelle segrete stanze».
Sottopasso di via Carducci e rotatoria all’uscita della superstrada Civitanova-Foligno: lei è d’accordo?
«Se ne può parlare. Sono due interventi opportuni anche con l’ottica di una programmazione a medio e lungo termine. Sempreché arrivino i fondi necessari. Per una scelta bisogna studiare bene per quanto tempo la circolazione stradale risulterebbe bloccata penalizzando tutta la città. Questo è il punto più delicato. Boccio nettamente la decisione della Giunta in carica di una rotatoria provvisoria. Abbiamo la necessità assoluta di snellire la circolazione con nuove vie di accesso, soprattutto nella zona industriale, e realizzare adeguate piste ciclabili. Invece il sindaco Fabrizio Ciarapica ha scoperto le piste ciclabili sono sotto elezioni».
Cultura, di che cosa c’è bisogno per migliorare l’offerta?
«Penso in primo luogo ad una Casa della Musica a Palazzo Ciccolini a Civitanova Alta. Un luogo dove si possano ritrovare i giovani artisti della città. Anche con una sala di incisione per venire incontro ai tanti gruppi musicali. Abbiamo già lanciato un progetto dell’ing. Serenella Ottone. Inoltre penso ad una grande manifestazione, esempio ad un Festival dei talenti, che duri magari un mese, per far emergere i giovani artisti locali».
La candidata sindaca Silvia Squadroni, leader del cosiddetto terzo polo, ha dichiarato, in sostanza, che voi non contate nulla in rapporto alla campagna elettorale.
«Noi abbiamo un atteggiamento positivo con tutti. Rispettiamo tutti. Ripeto: guardiamo ai migliori del centrodestra e del centrosinistra escludendo le frange estreme però. Racconto però un fatto di cui sono stato diretto protagonista. Ad una finale regionale di lotta giapponese, io che ero poco sopra ai 70 chili, me la sono dovuta vedere con uno di 80 chili. Mi aveva messo sotto, poi, tirando un filo della sua divisa, ho vinto io per strangolamento (nella lotta giapponese si vince anche per strangolamento, ndr)».
Dove ha fallito secondo lei il sindaco uscente Fabrizio Ciarapica?
«Nel metodo. In Consiglio comunale si portano provvedimenti solo dopo uno studio approfondito, sentendo tutte le parti, a cominciare dalla cittadinanza, e quando si è certi che possano essere approvati».
Quali ritiene che siano le opere pubbliche più importanti alle quali metter mano nei prossimi 5 anni?
«Prima di tutto io sono, come metodo, per la concertazione. Si deve ascoltare la cittadinanza poi ragionare tra pubblico e privato e trovare la soluzione più vantaggiosa. Per l’Area Ceccotti, con il progetto fermo da 5 anni, bisogna riaprire il confronto con i proprietari e riaggiornare l’ipotesi di riqualificazione. Nuove residenze? Ci sono già tanti appartamenti non utilizzati. Parlando con i proprietari potrebbe venir fuori qualche altra idea. Stella Maris: penso a minialloggi per anziani con servizi collettivi. E’ una carenza che si sente molto a Civitanova. Comparto Trieste: vedo una destinazione a carattere culturale con spazi per i giovani, una sala conferenze, corsi di formazione per i giovani, eccetera. Porto: la nova darsena è indispensabile per ospitare altre imbarcazioni da diporto e favorire il turismo senza togliere spazi ai cantieri e agli stabilimenti balneari. Per i pescatori propongo di realizzare singoli box per la vendita al minuto».
L’incontro di sabato
Nuovo stadio o riqualificazione di quello attuale?
«Concordo pienamente nella realizzazione di una cittadella dello sport tra Santa Maria Apparente e Civitanova Alta. Lasciando il vecchio polisportivo alle tante società sportive che sono in stato di sofferenza e naturalmente garantendo i servizi oggi mancanti. No a nuovo cemento. E se c’è da costruire, dovunque, utilizziamo materiali leggeri».
Lo sviluppo dell’economia civitanovese di che cosa ha bisogno?
«Sabato alle 12, al Bar Maretto, presenteremo una proposta di legge, che parte proprio da Civitanova, per garantire maggiori aiuti ad aziende, partite Iva e imprenditori per il rilancio dell’occupazione. Ci saranno, con me, l’on. Laura Venitelli, che ha redatto la legge per la pesca, e l’avv. Laura Aramini (Casa dei Diritti Abruzzo). Più aiuti alle imprese, meno burocrazia e più legalità».
Ma come? Prima ci fa la conferenza stampa ci brinda e mo prende le distanze?
Tipo le vite dei gatti
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Per questo signore proveniente dalla Dc, a cui bisognerebbe fare la convergenza in quanto proveniente anche dall’Udc, partito di natura coerente con le idee degli altri e che sia oggi la destra, domani la sinistra poco importa. Pertanto, dichiarandosi politicamente di centro e disposto a parlare con tutte le migliori personalità espresse in questi ultimi anni dalla famosa Scuola delle Frattaglie, visto che è così attento alle prossime scelte che magari avrà già intercettato grazie ad un indovino, cartomante e truffatore come di solito ci si imbatte, non può lasciarsi sfuggire un vero Jolly che gli spianerebbe la strada verso il successo. Un Jolly con cui sembrava avesse già simpatizzato e non vorrei che incapaci consiglieri lo avessero traviato e sospinto a cambiare idea dopo aver finalmente trovato in lui la “ pietra filosofale “ che tutto tramuta in oro senza trascurare anche un altro suo potere,” l’elisir di lunga vita” che gli permetterebbe di amministrare Civitanova per chissà quanti anni. Farselo soffiare sarebbe più da incosciente che insensato ed in questo caso si rinuncerebbe ad un’arma implacabile per la vittoria. Orribile il pensiero che visto che dicono si strusci nelle stanze segrete venga soffiato dal temibile CpK . Se così fosse, non si vada per niente a votare perché una coppia così nun se bbatte. Non c’è neanche bisogno di farne il nome visto che è già passato a perenne memoria decantando che Ciara è il più onesto e pertanto prego ogni mattina di non incontrare il più disonesto anche se vado sempre in giro a mani vuote e qualche sospetto su chi sia ce l’ho. Eh sì, sono quelli che oggi fanno finta di non vederti o di non conoscere e il giorno dopo, se opportuno ti abbracciano e ti baciano come si usa tra “ Galantuomini”. Orami è giunto il momento di farne il nome, ma è un Jolly con” precedenti” quinquennali pure a sinistra e non come osservatore ma proprio come “attore” della vita politica cittadina e un po’, forse tanto, anche delle cronache giornalistiche. Insomma non solo particolarmente dotato ma proprio su misura per chi proviene , forse mi ripeto… non tanto dal centro… o la Dc… ma dall’Udc.