Livio De Vivo, candidato di San Marone
Definitiva la condanna a un anno per Livio De Vivo, ex consigliere comunale e neo candidato sindaco a Civitanova, accusato di simulazione di reato. Nei giorni scorsi è infatti arrivata la sentenza della Cassazione su quanto avvenuto a settembre 2012, quando scomparve dalla città per due giorni tra il 12 e il 14. L’allora consigliere raccontò di essere stato sequestrato da due albanesi che lo caricarono in auto e lo portarono a Pescara, dove lo tennero senza acqua né cibo chiuso in un appartamento. Per poi rilasciarlo a Campiglione di Fermo. Da lì scattarono le indagini, anche se il racconto non convinse fin da subito gli inquirenti. Infatti poi venne fuori che non c’era stato nessun rapimento, come ammise lo stesso De Vivo in tribunale, assistito dall’avvocato Roberto Belardinelli. Per questo era stato accusato di simulazione di reato e condannato sia in primo grado che in appello a un anno. Pena confermata adesso anche in Cassazione.
L’altro giorno De Vivo è ritornato nell’agone politico, annunciando la sua candidatura a sindaco (la settima in totale in vista delle prossime amministrative) con una lista che porta il nome del santo patrono della città, San Marone. E lo ha fatto presentandosi al fianco dell’altro candidato Vinicio Morgoni. De Vivo, infatti, da un lato ha ufficializzato la sua candidatura, dall’altro ha detto che sarebbe disposto a ritirarla se dovesse trovare altri punti in comune proprio con Morgoni. La condanna definitiva per simulazione di reato non intralcerà comunque il percorso del candidato, la legge Severino infatti prevede che non possano candidarsi o essere elette persone che abbiano avuto una condanna superiore a due anni, per reati puniti con pene fino a quattro anni. De Vivo, che ha anche altri procedimenti, dovrà però in ogni caso scontare la pena di un anno e potrebbe farlo con l’affidamento in prova ai servizi sociali, svolgendo un periodo di volontariato.
(redazione CM)
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Ma non avete capito che sta simulando anche la candidatura a sindaco?
Quindi il problema è da imputarsi alla legge Severino….
Mah…