Mirella Paglialunga
di Laura Boccanera
Villa Eugenia, la candidata del centrosinistra Mirella Paglialunga contro l’ultima operazione urbanistica dell’amministrazione Ciarapica. La lottizzazione, dove è prevista la realizzazione di un supermercato e una cubatura commerciale di 3.200 metri quadrati è probabilmente l’ultimo atto dell’amministrazione Ciarapica in materia urbanistica prima delle nuove elezioni amministrative.
Una variante che è andata di traverso anche a parte della maggioranza tanto che la riunione della scorsa settimana è stata rinviata e l’incontro si svolgerà domani. A non piacere è l’ennesima concessione al privato (l’immobiliare Cristallo) di variante da zona verde a zona commerciale per introitare gli oneri di urbanizzazione. E la Paglialunga si dice contraria: «Basta con le colate di cemento – afferma – l’invasione dei supermercati oggi minaccia una delle colline di villa Eugenia dove la giunta prevede di costruire l’ennesimo blocco commerciale portando in consiglio comunale, a pochi mesi dalla fine legislatura, una variante urbanistica di 3.200 mq di cubatura commerciale e direzionale a ridosso di via Costamartina. E’ necessaria questa ulteriore colata di cemento per l’ennesimo supermercato? E’ di questo che ha bisogno Civitanova e che vogliono i civitanovesi».
Secondo la candidata del centrosinistra la scelta appare ancora di più immotivata dal fatto che a poche centinaia di metri giace il “relitto” dell’ex Iper, in via Gronchi, attuale Ecomercatone, area attualmente sotto utilizzata e in stato di degrado. «Quella zona è in uno stato penoso – continua Paglialunga – un triste biglietto da visita di una città per la quale in cinque anni non c’è stata nessuna progettazione urbanistica capace di rispondere alle nuove e forti richieste di benessere dei civitanovesi. La realtà è che siamo davanti a una speculazione immobiliare che si inserisce in un contesto amministrativo sensibile agli interessi di pochi privati a scapito dell’interesse pubblico. Supporter di Ciarapica, seduti in prima fila alle sue convention, aspettano che l’amministrazione voti il progetto da loro presentato per trasformare quel terreno, dove il Prg non prevede edificazione ma solo attrezzature pubbliche, in un’area a destinazione commerciale con un plusvalore enorme per il privato, mentre ai cittadini verrà servita in cambio la solita rotatoria inutile alla soluzione dei problemi di traffico ma necessaria solo ai clienti del nuovo polo commerciale. A giorni si parlerà anche di un’altra variante, riguardante un’area molto vasta nella parte terminale della superstrada, destinata anch’essa, secondo l’attuale giunta di centrodestra, a nuova edificazione commerciale. La fantasia non è patrimonio di questa giunta che sa vedere solo cemento e supermercati. Siamo davanti ai colpi di coda di una giunta che ha amministrato a colpi di varianti e di progetti pensati e voluti – e votati – senza nessuna informazione alla città: porto Dubai, piano Strever al Varco, variante Santini-Boschi sul lungomare, vendita di Villa Eugenia, vendita di Villa Letizia».
A tal proposito la Paglialunga ha organizzato un flash mob manifestazione sabato alle 11,30 nel parcheggio di via Capuana “per dire un forte no all’approvazione delle varianti del duo Ciarapica-Troaini”.
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NON IMPORTA ESSERE ASSOCIATO AD UNA LISTA PER CONDANNARE L’ENNESIMO INSULTO ALLA “BUONA GESTIONE” CHE QUESTA SQUALLIDA AMMINISTRAZIONE PROVA A PROPINARCI. SONO TUTTI CONTI CHE ESSA TENTA DI PAGARE PER PROMESSE PRECEDENTI E A FUROR DI POPOLO SCONGIURATE. E NON BASTANO I CENTO CANTIERI APERTI IN CITTA’ PER GETTARE POLVERE NEGLI OCCHI DEI CITTADINI. SE QUALCUNO VOLESSE DENUNCIARE DISEGNI NASCOSTI O STRATEGIE SOMMERSE, TROVEREBBE BANALMENTE SOLO VOGLIA DI POTERE CHE SI NUTRE DI DEMAGOGIA. SPERO CHE TIRI ARIA NUOVA IN CITTA’
Prima si vota e prima si deterge. A CpK non deve essere più permesso nessun ultimo o precedente atto. Deve tornare a vendere gazzose nella stessa condizione in cui si trovava prima di accettare la prescrizione dal tribunale che diceva non avrebbe mai accettato appellandosi, prima alla facoltà di non rispondere e poi aggrappandosi ad essa per evitare il rischio di una condanna probabilmente dopo aver calcolato il grado percentuale di condannabilità e per questa afferrata al voto. Poi fu “ scelto “ e il risultato si è visto. Evidentemente, già germogliava in lui il desiderio di entrare nell’area berlusconiana fu questa la prima mossa che lo avrebbe portato emulando il Berlusca, re del processo interrotto per scadenza termini , alle seconda e più incisiva mossa “ farsi del tutto i casi propri”. Giocando prima col nero, sperando nel verdesalvini pagato con tante decine di migliaia di euro di nazionalità civitanovese e dedicati alle spese per eventi sportivi giovanili, tradito, è diventato azzurro. Poi ha preso i tre colori che lo hanno reso il “ politico immobiliarista” più trasformista d’Italia, altro che Gruppo Misto, dilettanti in confronto a lui più veloce di Fregoli nel cambiare abito, tuta che è meglio considerata la personalità.. o il carisma di cui forse difetta un po’, forse un po’ troppo…, dicevo, ha preso i tre colori e ha imbrattato il peggior dipinto di Civitanova.
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