L’avvocato Giuseppe Bommarito
di Giuseppe Bommarito*
E’ albanese la regia del traffico di cocaina a Civitanova. Sulla costa maceratese-fermana gli albanesi sono indiscutibilmente i più forti, qui – con prevalenza a Porto Sant’Elpidio, zona di confine tra province e quindi più difficile da controllare – sono solidamente insediati da decenni, ma si relazionano costantemente a livello criminale e commerciale con i nuclei familiari rimasti sull’altro versante dell’Adriatico con un flusso continuo di sostanze e soldi, fissano il prezzo della cocaina (riuscendo a tenerlo relativamente basso per estendere la platea dei consumatori) che fanno arrivare a fiumi tramite i loro canali di rifornimento e, per lo spaccio minuto, si avvalgono della manovalanza locale e soprattutto dei pusher tunisini. Senza dimenticare il giro della prostituzione, oggi quasi interamente effettuata al chiuso, che pure frutta, ma che tuttavia non è di loro esclusiva pertinenza, vista la concorrenza nigeriana. Le loro principali attività di copertura sono le imprese edili, che, anche senza dipendenti, hanno saputo bene creare ed inserire pure, grazie a numerosi prestanome, nelle truffe relative ai vari bonus messi in campo per contrastare la crisi economica legata al covid, e le rivendite di autovetture nuove e usate, tutte di alto livello.
A disposizione, per lo spaccio e il traffico della cocaina, un bacino di circa 250mila persone che, partendo da Montecosaro, Monte San Giusto, Montegranaro, Potenza Picena e Porto Potenza, Porto Sant’Elpidio, Sant’Elpidio a Mare, in parte anche Porto San Giorgio, gravitano su Civitanova, costituendo sostanzialmente una realtà unitaria, un agglomerato economicamente molto importante (sicuramente il più consistente dell’intera regione), dove gira molto contante nei settori del commercio e del turismo, l’edilizia ancora in qualche modo tiene, si spaccia alla grande e si riciclano i soldi sporchi con una certa facilità (basta guardare le continue aperture di esercizi commerciali, soprattutto pub, gelaterie, pizzerie, birrerie, con società a responsabilità limitata del tutto evanescenti che nel giro di due-tre anni chiudono, lasciando debiti consistenti con dipendenti, fornitori, Agenzia delle Entrate e enti previdenziali, ma avendo nel frattempo scontrinato a tutto spiano, per poi riaprire quasi subito con una diversa ragione sociale e ricominciare daccapo). Certo, ci sono anche l’hashish, la marijuana, le amfetamine, a Civitanova, e pure l’eroina, ma questa, di provenienza afghana e pakistana, arriva quasi tutta dall’Hotel House, nonostante la continua sorveglianza da parte della polizia.
Un sequestro di cocaina a Civitanova nel 2020
I consumatori civitanovesi appartengono a tutte le categorie sociali e a tutte le fasce di età dai 14 anni in su, e comprendono anche professionisti, imprenditori, commercianti, anche politici di lungo corso che ogni tanto fanno pure proclami contro la droga, e molti giovani, allettati dai prezzi altamente competitivi. E sono talmente tanti che la cocaina, con tutto quanto ne consegue a livello criminale, sanitario, economico, a Civitanova è ormai un vero e proprio problema sociale, sul quale si dovrebbe prendere posizione anche nella presente campagna elettorale. Ma, a quanto risulta, il problema continua ad essere ignorato, così come peraltro avviene per il gioco d’azzardo legale ed illegale, che funesta e rovina decine e decine di famiglie. A Civitanova ci sono ben sette candidati sindaci, su Cronache Maceratesi leggiamo ogni giorno notizie sulla campagna elettorale, e ancora nessuno ha nemmeno sfiorato quello che è uno dei problemi più grandi di questa città: il consumo di droga. Talmente grande che contrastarlo farebbe perdere voti?
Molto abili e determinati, impuniti, tutti con mezzo metro di pelo sullo stomaco, i boss albanesi si avvalgono quasi sempre di macchine a noleggio per rendere più difficili le identificazioni, le fanno controllare settimanalmente da specialisti per verificare che non vi siano stati installati microchip da parte degli investigatori, cambiano una volta alla settimana le proprie schede telefoniche. Insomma, fanno scrupolosamente il loro sporco mestiere e non è facile prenderli con le mani nel sacco. A contrastarli, in una lotta sempre più impari, le forze dell’ordine, numericamente insufficienti, con elementi solitamente non più giovani, con scarse risorse e con la palla al piede di una normativa penale che, in materia di spaccio e traffico di di droga, è generalmente lassista, se non ridicola, sia per quanto concerne le pene edittali che le misure cautelari e i benefici in corso di esecuzione di pena. Praticamente è come se, giocando a guardia e ladri, il ladro, una volta fermato, potesse continuamente ritornare in gioco, facendosi beffa dei tutori dell’ordine.
Una nave carica di oltre 200 chili di cocaina al centro di un’operazione internazionale che ha portato all’arresto di uno skipper civitanovese nel 2012
Intanto, a Macerata continua a girare eroina tagliata male o tagliata poco. Nelle ultime settimane, ad aggravare una situazione già pesantissima, altre due overdosi, una delle quali mortale. L’impegno della Questura ha portato all’arresto in tempo veloci di uno spacciatore nigeriano che si sospetta sia colui che dispensa questa eroina mortifera. Le analisi ce ne daranno probabilmente conferma, ma la situazione nel frattempo continua a peggiorare, e, in questo contesto, anziché intensificare l’attività di prevenzione, il prefetto Ferdani, andando contro l’operato di tutti i prefetti che l’hanno preceduto dal 2010 in poi, ha pensato bene di depotenziarla, affossando, con una decisione assurda, il comitato “Uniti contro le droghe”. Misteri della burocrazia! Questa sottovalutazione istituzionale è incomprensibile, anche perché è notorio che la diffusione della droga porta con sé l’avanzata della criminalità organizzata, italiana e straniera, ed è il principale motore di tutte le attività illecite svolte dai grandi sodalizi criminali. Tanto per esemplificare: nel periodo 2020/21 le interdittive antimafia nelle Marche sono passate da 16 a 31, con un incremento del 94 per cento. I clan italiani, nelle Marche, stante l’egemonia locale delle mafie etniche in materia di droga, si stanno preoccupando soprattutto di fare affari, e questo vale specialmente per la camorra e la ‘ndrangheta, che qui da noi fanno shopping, cioè acquistano e rilevano decine di aziende, messe in ginocchio da una concatenazione di eventi negativi che non ha eguali: il terremoto del 2016, il fallimento della Banca delle Marche, la crisi economica internazionale di qualche anno fa, il Covid e adesso la guerra in Ucraina, che ha chiuso del tutto l’importantissimo mercato russo. Aziende comprate a quattro soldi che poi le nostre mafie utilizzano per rilevantissime frodi fiscali, per gli affari illeciti con i vari bonus e per riciclare soldi di provenienza illecita. Voglio qui citare il caso di una grande azienda commerciale del Maceratese, che recentemente, nel silenzio e nell’indifferenza generali, è finita nella mani di un’impresa campana, denominata nell’ambiente, e non certo a caso, la “lavatrice del sud”.
I panetti di cocaina nascosti nell’imbarcazione
Per finire, ancora una volta alziamo lo sguardo al di fuori dei nostri confini, e segnaliamo una fiera veramente da sballo, veramente stupefacente, autorizzata dal Comune di Roma e svoltasi una decina di giorni addietro. Si chiama “Canapa Mundi”, un evento pubblicizzato a tamburo battente e con grande dispendio di mezzi pubblicitari per illustrare i tanti possibili impieghi della canapa, compresi quelli ludici. In questa fiera, tuttavia, nel silenzio e nella subalternità di chi avrebbe dovuto vigilare, sono stati pubblicizzati e venduti tanti prodotti che sono illegali, perché la legge (la n. 242/2016) che ha inteso promuovere la coltivazione e la filiera agroindustriale della canapa ne consente solo la produzione per uso industriale, ma non la commercializzazione. E, visto che al peggio non c’è mai fine, a questa fiera, come se si pubblicizzassero giocattoli, sono stati ammessi anche i bambini, gioiosi e festosi, che così, sin dalla più tenera età, vengono abituati a ritenere normale ciò che normale non è. Saranno loro i futuri consumatori di sostanze ritenute innocue, che invece sono devastanti per il sistema cerebrale degli adolescenti. Ma tant’è: in Italia le grandi organizzazioni criminali, piene di soldi come sono, determinano gli stili di vita, gli orientamenti culturali, persino a volte le scelte politiche e istituzionali. Questa è l’amara verità.
* Avvocato e presidente associazione “Con Nicola, oltre il deserto di indifferenza”
Indagini dopo le ultime overdose, arrestato pusher dell’eroina Analisi sulla droga sequestrata
Se la situazione è veramente quella che è rappresentata in questa analisi, ho sinceramente paura per l'autore della stessa, oltre che per il futuro della zona fermano/maceratese.
Probabilmente gli umbri e i romani arrivano a frotte non solo per il mare.
E da quando????
Da Anni
Bisogna inasprire le pene anche per i consumatori
Hai scoperto lacqua calda!
Più che aver scoperto l'acqua calda, come qualcuno afferma, credo si voglia mantenere viva l'attenzione su un problema che, ad oggi, non ha trovato soluzioni e che è sottovalutato. Bravo.
Scoop ... C'è lo si sapeva da sempre..
Ma se si sanno tutte queste cose come mai non vengono presi?
Il problema è che le forze dell'ordine da 70 anni danno la caccia alla canna di marijuana!!! e questa è una delle conseguenze...
Il denaro però gira!!
Basta che stanno tutti seduti in ufficio.
grazie, Giuseppe Bommarito.
Grande Avvocato Bommarito. La droga come tutti gli altri problemi seri del resto, non entra in campagna elettorale, ma e' un filo rosso che lega tanta parte del potere.
VERO.... parlano solo di scuole per genitori. educazione di strada per la prevenzione, disagio giovanile come malattia ,però non affrontano l'argomento spaccio, droga, prostituzione e gioco d'AZZARDO. Nella città che chiamano dell'infanzia si favorisce la nascita dei commerci e nessun controllo negli affitti hot rilevabili con l'utilizzo dei sacchetti per l'immondizia, da li vedi e ti rendi conto!
Il denaro però gira!
Pippano in tanti, si rovinano per poppare roba scadente, tagliata all’80% , che non fa sballare manco un canarino. Il problema a monte è la stupidità umana.
Fanno solo pena !
Però l'importante è rompere i c..... a chi fa uso di cannabis
Finché c'e la richiesta ci starà sempre chi la vende albanesi o non.
Chi sarà il politico di lungo corso?
Grazie Avvocato Bommarito per questa analisi dettagliata.Tenere alta l'attenzione sull'argomento è sempre importante.
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Tutto indiscutibilmente vero, maaa…”il tema è fuori dalla campagna elettorale”!!! Ma perché, scusate, a qualcuno risulta che sia stato un tema (o almeno un “riassunto”…) di qualche altra amministrazione del passato, sia di destra che di sinistra, considerando che il problema è iniziato ad esplodere più di venti anni fa!!? Se a qualcuno risulta, me lo faccia sapere, poiché sono veramente curioso, è imperdonabile che mi sia fatto sfuggire qualcosa del genere!!! gv
Giuseppe Bommarito , autentico galantuomo e coraggiosissimo combattente della lotta alla droga , ha tracciato un’analisi chiara e pienamente rispondente alla realtà. Non è e non sarà mai solo in questa sua battaglia : piuttosto dovrà chiedersi il perchè quello che definiamo ” il potere ” non intervenga decisamente in punto. Certamente nell’agenda di chi , al cemento privato , preferisce la salvaguardia dei nostri giovani.
Complimenti all’avvocato BOMMARITO per l’ennesima, dettagliata e realistica analisi sulle organizzazioni criminali che gestiscono la droga.
Alla faccia dei controllii !! Guardano le caxxatee, e non le cose serie. Attenti al “greeeeeennnnnn”(sigh).
Che posso dire? Solo grazie Avvocato per l’impegno che profonde nel trattare la materia. Mi pongo delle domande – che ahimè sono solo retoriche -. Il problema della droga è una questione capitale che oltre a toccare la salute, soprattutto, delle nuove generazioni, infetta alla base l’assetto democratico di una nazione per via delle infauste ricadute economiche e quindi politiche. Però tutti “zitti e mosca”. Siamo alle solite: tanto più l’opinione pubblica è debole, quanto maggiori sono i condizionamenti della politica da parte dei portatori di interessi economici – riciclatori compresi.
Bommarito, insuperabile, avrei paura…..i 4 gatti pensanti che gestiscono il mondo vogliono questo, narcotizzare i sani per farli diventare futuri consumatori…..Civitanova la ricca, dove c’è tutto……anche le persone che erano serie, affascinate dal guadagno facile si lasciano coinvolgere ….il resto è film…
un articolo vero, sembra il telefilm Miami Vice anni 80″ e invece questo schifo è quì, questa non è democrazia ma mafia, infatti L’Italia insieme alle più povere Bulgaria, Grecia e Romania è la nazione più CORROTTA dell’UE. dixit all
Negli anni settanta l’eroina stava dappertutto. Poi per overdose, epatiti che si sono aggravate in cirrosi e cancri e dulcis in fundo l’Aids, c’è stata una strage. Anche qui nel circondario se ne sono andati prematuramente centinaia di giovani e meno giovani e anche chi magari aveva smesso e poi beffato dalle malattie contratte. Ora il mercato dell’eroina è circoscritto mentre è esploso quello della cocaina da movida o da sollazzo o da inclusione o da che…, dalla droga di Hitler (metamfetamina pare usata maggiormente da extra comunitari per non sentire la fatica di massacranti orari di lavoro, droga dello stupro e tante altre … Mille sostanze stupefacenti in circolazione e anche più che magari vengono definite nuove ma sono soltanto delle miscele appropriatamente selezionate che come si fa con il caffè per cercare sapori e fragranze lo si fa pure per cercare la giusta mescolatura per cercare nuovi effetti. Naturalmente agiscono sul cervello, e un uso smodato lo massacra, soprattutto psicologicamente. Con l’uso di queste sostanze poi, infarti ed ictus non sono rari. Dicono che l’uso vada dai 10 anni ai sessanta. Tutto questo per dire che il mercato è enorme, assolutamente fuori controllo e a mangiarci sono in tanti, non solo chi spaccia ma anche ciarlatani di ogni tipo, spesso pure sotto camici bianchi o con tanta di quella bontà che non sanno come consumarla tutta. E chi fermerebbe tutto questo? Forse quei politici di lungo corso drogati, viziosi di cui si fa cenno nell’articolo? L’ultimo sindaco fece della sicurezza il suo cavallo di battaglia. Forse avrebbe dovuto spingere per una carrozza trainata da sette somari più il postiglione.
Pipperanno anche i “carambensitaaa” !! Che si danno la zappa sui piedii !!