L’incontro di oggi di Mirella Paglialunga con gli operatori del porto al mercato ittico
di Franco De Marco
Un governo per il porto di Civitanova. E’ l’idea forte che è stata lanciata questa mattina, nel corso dell’incontro-consultazione con le categorie marittime, nella sala convegni del mercato ittico, dalla coalizione di centrosinistra e liste civiche che sostiene la candidata sindaca Mirella Paglialunga. E’ stato in particolare il prof. Roberto Mancini (Dipende da noi), intervenuto a chiusura dell’appuntamento, a indicare la strada di un coordinamento di associazioni e operatori portuali, a carattere naturalmente consultivo, in grado di esaminare problemi e fornire indicazioni operative all’Amministrazione comunale. «Un governo del porto che parta finalmente dal basso – ha affermato Mancini – e che favorisca la partecipazione alle scelte del Comune. Invece fino ad oggi, con la giunta del sindaco Fabrizio Ciarapica, ci sono state scelte solo calate dall’alto. E’ ora di cambiare metodo con una reale partecipazione dei cittadini alle decisioni del Comune. Civitanova è oggi un esempio di non governo in tutti i settori».
L’idea avanzata dal prof. Mancini è stata naturalmente subito fatta propria dalla candidata sindaca che sul futuro dell’area portuale ha preso altri importanti impegni. «Prima di tutto – ha sottolineato trovando il consenso unanime dei presenti (una cinquantina di persone) – bisogna garantire la sicurezza del porto sia in acqua sia a terra. Questo è fondamentale. E’ una vera emergenza. Oggi non c’è sicurezza». Il discorso non poteva non toccare il faraonico progetto Dubai proposto dai privati e rigettato in primis da chi nel porto di lavora. «Nella maggioranza, al momento del voto, – ha sottolineato Paglialunga – in tre hanno votato a favore del progetto e 5 non erano presenti. Non c’è stata quindi unanimità nel respingere la proposta dei privati e questo potrebbe far pensare che c’è ancora chi pensa a tale intervento. Noi lo respingiamo. Come garantire sicurezza e maggiori servizi? Io non sono un tecnico e non so dare la soluzione. Ma con l’apporto delle categorie interessate e dei tecnici si possono individuare gli interventi da fare. Interventi che servono e non sogni irrealizzabili. Il progetto Dubai, una montagna di cemento, è stato uno spot elettorale. Noi ci impegniamo a garantire sicurezza, a realizzare tutti i servizi necessari e a dare sostegno alle imprese cercando le risorse con l’Europa, lo Stato, la Regione e dentro il bilancio comunale. Anche se dovesse chiudere una sola, la più piccola, delle attività sarebbe il fallimento di tutta la città. Vogliamo avere un rapporto forte con pescatori, commercianti, cantieri e tutti gli operatori del porto. Instaurare un dialogo continuo». Altri impegni presi da Paglialunga: favorire l’utilizzo del pesce a chilometro zero nelle mense scolastiche e creare piste ciclabili e pedonali all’interno dell’area portuale (anche in una ottica di sicurezza).
Molto duro, verso l’operato dell’Amministrazione comunale, l’ex consigliere regionale Francesco Micucci (Pd). «C’erano progetti pronti ma non sono stati presi in considerazione. Oggi non c’è più una mollica di progetti e risorse adisposizione – ha affermato – L’ultimo finanziamento della Regione risale a quando io ero ad Ancona. Come avvenuto con l’agricoltura, anche per la pesca , bisogna dare la possibilità di sviluppare attività turistiche».
L’aspetto principalmente urbanistico, sempre in relazione allo sviluppo del porto, è stato toccato dall’architetto Piero Gismondi (La nuova città) che ha denunciato inaccettabili ritardi dell’Amministrazione comunale uscente. «La bozza del piano particolareggiato del porto, che quando era sindaco Claudio Corvatta era stata affidata all’Università di Camerino, è rimasta nel cassetto salvo spuntare dopo la bocciature del Progetto Dubai. Stesso ritardo il piano particolareggiato del Borgo Marinaro. I proprietari non possono fare ristrutturazioni».
Anche il futuro del Varco sul mare rientra naturalmente in una pianificazione degli interventi legati al porto. Su questo la posizione della candidata sindaca è netta. «No al parcheggio sotterraneo ipotizzato dall’Amministrazione comunale. – ha ripetuto – Anche in questa area non c’è sicurezza ed è nel degrado più completo. Noi vogliamo farla diventare una vera Agorà, un luogo d’incontro dei cittadini e un luogo di attività culturali per i giovani. Gli spazi di aggregazione in città mancano. Anche per fare le nostre riunioni con i cittadini. Un tempo, quando c’era don Lino, nei locali della parrocchia San Pietro, si potevano tenere incontri su qualunque tema. Oggi questi locali non vengono più concessi, dicono, per la politica. Come se la politica fosse da appestati”. Nel corso dell’incontro sono intervenuti tra gli altri anche Nicola Romagnoli (imprenditore), Gianni Santori (in rappresentanza dei diportisti ha detto: “Non bisogna perdere nemmeno un posto barca”) e Giuliano De Santis (Assoittica). Quest’ultimo ha posto l’attenzione sulla composizione del Consiglio di amministrazione del mercato ittica ricevendo da Paglialunga ampia assicurazione: “Io credo nella competenza. Le persone giuste al posto giusto. In questo senso ci muoveremo”. Sono stati toccati tanti nodi: dalla nuova darsena, alle concessioni improprie assegnate con leggerezza. Per tutti un punto fermo: il porto di Civitanova, motore di una importantissima economia, città nella città, luogo anche molto frequentato dai cittadini per le passeggiate, vivo, ha bisogno di un’articolata ristrutturazione. Così com’è non soddisfa nessuno.
(foto Federico De Marco)
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…si si, bene, io proporrei, poi, un convegno dal titolo “Futuro in porto”, si si, porto franco, magari (non è che come stiamo messi costi molto, mi sembra), oppure porto un po’ chi mi pare, tanto!!! Passa-porto? Chissà, e chissà chi tirerà i remi in barca, stavolta, mah, e magari dentro al nostro porto, anche se, col mare in tempesta, è sempre meglio restare ancorati dove si è!!! gv
Perché nessuno propone di usare il porto per una vera operazione di restyling, insomma di rinnovamento, di una bella pulizia usando barche a remi senza tenuta stagna dove imbarcare personaggi scomodi, inutili alla città, già colpevoli di aberranti delitti contro se stessi come la presunzione di pensare di essere e non lo sono mai stati, utili, amati e simpaticoni come quelli che bazzicano all’Atac, CpK in prima linea. Qualcuno ancora gira per stanze a loro riservate continuando e persevero nel concetto, a raccontarsi ignobili menzogne che vorrebbero però rendere credibili ad una cittadinanza che chiaramente giudicano ignorante e retrograda. Sicuramente la vedono contraria ad un cambiamento non dico epocale, parola spesso usata da chi ha sprecato cinque anni della vita di Civitanova e dei civitanovesi sempre in seconda fila, ma anche un po’ stupida e da azzittire con un po’ di pelosa carità, qualche lucetta, due palate di cemento e quattro di asfalto in cui ultimamente “ O professore “ sta dando con quest’ultimo le solite ripassate pre elettorali a strade da anni ridotte a pantani. Per cinque anni costretti a subire le più incredibili piroette di un’amministrazione che presa dai suoi problemi ha mollato Civitanova insozzandola e degradandola ed è inutile fare la solita lista di stupidaggini a cui si volevano far seguire scempiaggini degne di uno schizofrenico che si credeva un ducetto e poi è diventato un sottomesso forzista dove sta cercando di fare fortuna dopo i suoi clamorosi fallimenti politici . Chiunque riesca a cacciarli avrà vinto molto di più che una tornata elettorale.