Livio De Vivo, candidato di San Marone
Livio De Vivo, che ieri sera ha annunciato la candidatura a sindaco assieme all’altro candidato sindaco Vinicio Morgoni (leggi l’articolo), ha attaccato duramente Silvia Squadroni. Lei cosa risponde? «De Vivo? Non merita nessuna risposta. L’ho visto insultare una signora e tirargli una sedia durante un incontro che avevamo fatto con la lista Uniti per Cambiare – dice la Squadroni – E’ stata un’ulteriore conferma che non merita nessuna considerazione».
Silvia Squadroni, candidata sindaca sostenuta da quattro liste
Un nuovo attacco nei confronti di Silvia Squadroni è invece arrivato oggi dalla civica di destra Vince Civitanova che torna a parlare di accozzaglia. «Al peggio non c’è mai fine, ma per fortuna, come disse Toto’ “Ca nisciun è fess”. L’ultima sparata della Squadroni e della sua accozzaglia di sinistra “Via tutti i simboli dei partiti, il progetto è civico” (leggi l’articolo) è chiaramente una presa in giro nei confronti degli elettori. Ma davvero pensano di riuscire a far credere ai civitanovesi che Stefano Mei, un grillino che per 5 anni si è schierato con Silenzi e company in Consiglio comunale, è diventato improvvisamente civico? O ancor peggio, cancellare i simboli di Azione di Calenda e Cinque Stelle, nemici a livello nazionale, per far credere che vadano tutti d’accordo. O la stessa Squadroni, da sempre in Forza Italia ora rinnega il suo passato perché non è riuscita ad ottenere un assessorato e si candida, oltre ai partiti già nominati, insieme all’avvocato Ghio, con un passato nel centrosinistra o con Paola Macerata che alle scorse elezioni correva per Corvatta sindaco? C’è solo una cosa che accomuna questo coacervo di nomi: la spartizione delle poltrone e la sfacciata presunzione di voler ingannare gli elettori».
Fausto Troiani, vicesindaco uscente e leader della civica Vince Civitanova
La lista del vicesindaco Fausto Troiani invece si autodefinisce «ben altro. Una civica cresciuta negli anni e che oggi, ancor più di ieri, è pronta a portare avanti un progetto di crescita, serio e affidabile, per Civitanova. Un progetto iniziato 5 anni fa che ha incontrato non poche difficoltà, prima fra tutte la pandemia, ma che ora, con la fiducia degli elettori, può davvero far diventare Civitanova la città che merita di essere. Niente accozzaglie, le lasciamo agli altri, niente vendette, portano all’autodistruzione, niente maquillage sui simboli per ingannare gli elettori. Le adesioni sono tantissime e la lista è in dirittura di arrivo».
Non passa neanche un’ora dall’invio e dalla pubblicazione sui social della nota di Vince Civitanova e Silvia Squadroni risponde indirettamente anche alle accuse di De Vivo sulla presenza di alcuni “camerata” dichiarandosi «orgogliosamente contraria ad ogni fascismo» e «resto intimamente convinta che anche nel centrodestra italiano militino moderati lontani mille miglia dalle idee di Fausto Troiani e Claudia Giulietti. Il comunicato delirante di Vince Civitanova costituisce l’archetipo del boomerang concettuale poiché le accuse che mi vengono rivolte da chi non ha il coraggio di firmarsi si rivolgono, evidentemente, contro la stampella reducistica del sindaco Fabrizio Ciarapica. Evidentemente a questa gente la lezione di San Benedetto del Tronto non è servita, dal che tenteremo di ripeterla – e questa volta amplificata – anche a Civitanova dove si sta compiendo un esperimento di portata nazionale: il superamento di steccati ideologici per il bene supremo di una comunità, poiché tutti hanno chiaro quale sia oggi il male assoluto che affligge la nostra città».
Una foto del 2017 di Silvia Squadroni con il sindaco Fabrizio Ciarapica
«Ho lasciato Forza Italia da oltre 10 anni nella convinzione che le metodiche e gli uomini che la componevano risultavano essere il peggio che la politica cittadina potesse produrre ed entrai, come molti altri, nell’esperimento di Vince Civitanova, che si professava civica, ma dalla quale uscii velocemente dopo la pretesa dell’allora leader Fabrizio Ciarapica di iscriversi alla Destra di Francesco Storace – continua Silvia Squadroni -. Per i 5 anni di governo del centrosinistra ho osservato e nel 2017, chiamata da Fabrizio Ciarapica a ricoprire il ruolo di assessore, ho formalmente rifiutato, accettando la presidenza dell’Azienda Teatri proprio nella convinzione che la cultura non avesse colorazioni o partiti di appartenenza. Quel che accadde, poi, e le ragioni delle mie dimissioni dalla presidenza dei teatri sono di dominio pubblico. La provocazione di accettare l’assessorato che la Legge imponeva a Ciarapica di affidare ad una donna, sostituendo un assessore uomo era una provocazione. Mai Ciarapica avrebbe permesso l’ingresso di un’altra donna nella Giunta se non avesse subito il procedimento da parte del comitato alle Pari Opportunità, che ha imposto il rispetto della Legge. E come poteva, se il suo vice, nel frattempo, scriveva post sessisti su facebook tanto da essere ancora oggi sotto processo?
Quando decisi di scendere nell’agone e candidarmi sindaco venni immediatamente contattata da Fabrizio Ciarapica il quale in presenza di testimoni mi invitò a desistere offrendomi l’assessorato alla Cultura dietro appoggio alla sua candidatura. Rifiutai seccamente ponendo come condizione l’azzeramento in toto proprio della sua giunta. Il civismo è una cultura completamente estranea a seguaci di dottrine dittatoriali ed arriviste.
La mia un’accozzaglia? Forse dimenticano che Ciarapica viene proprio da Vince Civitanova ha immediatamente abbandonato la casacca del civismo, per indossare quella di un partito (Forza Italia) che gli avrebbe potuto garantire la candidatura prima a presidente della Regione, poi a consigliere regionale, quindi a presidente della Provincia o chissà quale altra bramosia ha ancora in cuore.
Il massimo esponente di Vince Civitanova, che dal 2012 al 2017 ha rappresentato quella lista civica in consiglio comunale, appena ha subodorato la possibilità di fare carriera, ha abbandonato il civismo. I miei sostenitori hanno fatto esattamente il contrario, abbracciando un progetto civico, per un governo di salute pubblica che metta riparo alle devastazioni che hanno compiuto questi signori e che riproporranno immediatamente, non appena eletti.
Ciarapica ha mantenuto quale vice sindaco (cioè, la persona di massima fiducia del sindaco) Fausto Troiani nonostante appoggiasse – durante le regionali – apertamente e pubblicamente un altro candidato; ha mantenuto quale segretaria Claudia Giulietti, che alle regionali ha appoggiato pubblicamente ed apertamente un altro candidato. E parlano di accozzaglia nei miei sostenitori?
Nella mia formazione ogni aderente ha rinunciato a simbologie nazionali compiendo encomiabili sacrifici pur di riaffermare un concetto sacro: spazzare via una classe dirigente inetta merita l’affratellamento su di un progetto chiaro ed un metodo nuovo conosciuti a questi soggetti che non hanno il coraggio di firmarsi singolarmente.
Con me non c’è chi vive o è vissuto di politica, ma soltanto uomini e donne che vivono del proprio lavoro e con il proprio lavoro alimentano una struttura che ogni giorno vede ampliare i propri consensi.
Tanto ci temono che oggi tentano l’ultima carta: dipingerci come bramosi di potere, mossi dall’unico fine di conquistare poltrone alle quali sono pervicacemente attaccati.
Resta un dato di fatto che sostenitori di Vince Civitanova della prima ora si siano oggi pentiti amaramente abbracciando un sogno di lealtà, onestà, trasparenza e comunità. Se vinceremo governeremo insieme fuori da ogni steccato ideologico e di partito, ma senza la presunzione di sostenere che nei partiti tradizionali operino soltanto soggetti legati al potere, poiché moltissimi elettori del centrodestra (e dei partiti che lo compongono) dichiarano già che non voteranno Fabrizio Ciarapica».
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CONFRONTO TRA CANDIDATI -. Le sezioni locali di Fiab, Legambiente, Lipu e Wwf attive a Civitanova, hanno organizzato un confronto tra i candidati sindaci di Civitanova per ascoltare la propria posizione sui temi della tutela della costa e del mare, della qualità di vita e dell’ambiente in generale. ” Sarà un confronto all’americana – si legge nella nota inviata questa sera dal Comitato Tag Costa Mare – trasmesso in diretta social. La speranza degli organizzatori è quella di poter meglio illustrare a tutti i candidati quali siano i temi che più a Civitanova risultano delicati per la tutela dell’ambiente e consentire ai cittadini di comprendere le sensibilità e le scelte programmatiche che ogni candidato reca con se”. Sono stati invitati sei candidati sindaci, tutti tranne Livio De Vivo che ha annunciato ieri la scesa in campo.
(redazione CM)
“Baldracche”, “cessi”, “checche” Troiani su Facebook ne ha per tutti Altro che «leggerezza»
"VINSE CIVITANOVA" (e non è un errore di battitura) sfodera il consueto armamentario di banalità e non ha compreso che proprio questo stucchevole presenzialismo sulle testate social è uno degli atteggiamenti che ha sempre più allontanato i cittadini dalla politica e gli elettori dalle urne. Silvia Squadroni e il suo gruppo CIVICO non ha mai esibito patenti di nuovismo politico, eccezion fatta per un gruppo di ragazzi che merita rispetto e attenzione. Per tutti gli altri CIVICO non significa rinnegare esperienze e culture politiche differenti, ma significa creare un gruppo che abbia come unico obiettivo il BUON SENSO nell'amministrazone della cosa pubblica. Ma non crediamo (e non vogliamo nemmeno) che "VINSE CIVITANOVA" lo comprenda: il buon senso è materia ostica per chi si affida alle frasi fatte, parla di poltrone e tiene in giunta assessori professionisti ormai da quarant'anni, e si autocompiace per il magnifico risultato di aver espresso il sindaco 5 anni fa e di essere riuscita - pensate un po' - nell'intento di candidare oggi lo stesso sindaco con una tessera diversa in tasca, a rappresentare una coalizione disastrata che si tiene col Vinavil. Silvia Squadroni ha un progetto diverso per l'amministrazione di questa città, che già dai primi incontri suscita interesse e coinvolgimento nei civitanovesi ed è questo l'importante. Grazie per averci dato occasione di ribadirlo, anche se non mancheranno ulteriori occasioni di confronto (ci auguriamo su temi reali) dalle quali certo non ci sottrarremo.
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Troiani va colto così, come una barbabietola, disarmonica fuori ma dolcissima dentro. Insieme a tutta quella naturalezza con cui puoi distinguere l’uomo tutto d’un pezzo da quello che si disgrega sotto il peso delle sue dichiarazioni. Ma non quelle roboanti famose in tutto il mondo, ma quelle più intime. “«Non sono fascista. Sono di destra. Come faccio ad essere fascista? Sono nato nel ‘58», frase molto furba, ci cadono… tutti e poi la dice anche la Meloni anche lei nata in tempi…. non sospetti. Poi i due tatuaggi orgogliosamente mostrati sul braccio superbo: “ la rosa col teschio, non è quella della “Decima Mas, ma è un simbolo di confraternite di mutuo soccorso che risale al medioevo e l’aquila pure non c’entra con quella del Terzo Reich “. Se non avesse quello sguardo sempre poco sorridente, quasi arcigno ti farebbe pensare ad un tipo veramente spiritoso e simpatico ma tant è così non è. E siamo arrivati alla fine, a quello che direi definisce finalmente, l’uomo, l’amico, la persona di cui puoi sempre fidarti, che fino alla estrema conseguenza difenderebbe il suo onore e quello di tanti fascisti che ancora gli rivolgono la parola: “ Non sono mai stato a Predappio sulla tomba di Mussolini!!!!!”. E allora le cose qui sono due: fino adesso ho scritto di un altro oppure proprio di chi con faccia tosta rinnega la linfa del suo politicare e che gli ha dato quelle basi storico culturali che gli sarebbero poi servite per riuscire a far ridere tutta Italia a Canale 5? Lui che doveva essere uno dei nuovi patrioti che rinnega il Padre!?! E così facendo sembra vergognarsi dei suoi camerati che lo postano proprio a Predappio da dove un amorevole viaggio viene trasformato in una vergognosa gita di cui cercare di far scomparire ogni traccia, ogni ricordo fino a quando un dardo scagliato da chissà chi ti colpisce il didietro e allora capisci che ti conviene dire che a Predappio ci sei stato. ECCE HOMO !!!
Di CpK, non diciamo niente? E che c’è da dire, sta ai civitanovesi a Maggio far capire che cosa ci hanno capito di questo signore. Comunque nell’articolo un bel 2% di quello che vale è ben riportato. Solo che mi tornano in mente le dichiarazioni di Marzetti e allora penso: “ Si può amministrare per cinque anni tra meschinità e falsità fino ad arrivare ad avere il beneplacito persino di Marzetti che per cinque anni lo ha avversato in tutte le maniere o quasi visto che su qualche voto si è vista una strana mano ritrosa, abbagliato chissà da quale luce divina, forse sulla strada di Girgenti come in quella famosa e spiritosa canzone cantata da Franco Franchi Ciccio Ingrassia e Domenico Modugno: Siamo rimasti in tre, tre somari e tre briganti sulla strada longa longa di Girgenti…
Si’, ma se stasera, se incontriamo la corriera, uno balza sull’arcione, uno acciuffa il postiglione, due sorvegliano di fouri, uno spoglia i viaggiatori e ce ne andiam…!”
Ma se siamo tre, tre somari e tre briganti solo tre…!
AHI AHI AHI…