di Luca Patrassi
«L’ordine del giorno verte sulla necessità di dare organicità e sistematicità alle dotazioni organiche mediche e del comparto delle due strutture dedicate al trattamento dei pazienti Covid positivi», è l’inizio dei lavori della “unità di crisi” dell’Area Vasta 3 guidata dall’appena nominato direttore medici del presidio ospedaliero unico Carlo Di Falco. Chi verbalizza la seduta dice che Di Falco ha aperto i lavori «illustrando alla metodologia da utilizzare». Un sospiro di sollievo, c’è chi sa cosa fare e, soprattutto, con chi. Vengono nominati i responsabili della gestione delle due strutture individuate che sono il Covid Hospital di Civitanova e la Palazzina ex Malattie Infettive di Macerata: per Civitanova i referenti sono Nadia Mosca (per le funzioni igienico-organizzative), Daniela Corsi (per i moduli di terapia intensiva) e Francesca Marchesani (per i moduli di terapia semintensiva), per Macerata il responsabile è Alessandro Chiodera. Il fabbisogno di personale medico: per il Covid Hospital per ogni modulo da 14 posti letto che viene aperto ci vogliono 10 medici per la terapia intensiva, 8 per la semintensiva e 7 per la terapia ordinaria o mista, per l’ex Malattie infettive di Macerata, con i suoi 43 posti letto su due piani, sono richiesti 11 medici. Il direttore Di Falco spiega pure con quali criteri ci si muoverà: «I direttori di dipartimento indicheranno i nominativi dei medici per la formulazione finale degli ordini di servizio, trattandosi di una fase emergenziale non è esclusa da tale individuazione alcuna disciplina o specialità, fatta eccezione di quella oncologica ed ematologica. Il criterio da adottare nella individuazione dei medici è il seguente: disponibilità individuale, età anagrafica (dal più giovane)». Una nota economica, giusto per dire che è previsto il pagamento delle prestazioni aggiuntive già autorizzate.
Poi Di Falco spiega che da lunedì prossimo cambia lo scenario: «potranno essere svolte esclusivamente le sedute operatorie in classe A (in genere quelle con tempi di attesa brevi, prevalentemente neoplasie, ndr), e le urgenze con anestesista in base alla seguente attribuzione: «Camerino, solo urgenze e una seduta di chirurgia a bassa complessità e piccoli interventi di ortopedia.
San Severino, solo urgenze oculistiche e chirurgia oculistica ambulatoriale. Macerata, 15 sedute, più terapia del dolore e dermatologia. Civitanova, due sedute. A Recanati si conferma una seduta di dermatologia, di terapia del dolore e di oculistica, mentre viene interrotto temporaneamente l’ambulatorio chirurgico del sabato». Detto delle sedute operatorie, salve anche in emergenza le cataratte e i relativi ambulatori dei presidi territoriali dell’entroterra dove i pazienti – secondo l’Asur regionale – dovrebbero recarsi invece di ostinarsi nel continuare ad andare a Civitanova o a Macerata, cambia anche l’attività ospedaliera nelle varie strutture. A Camerino ci sarà «l’accorpamento della Chirurgia con l’Ortopedia sul piano della Chirurgia per un totale di sedici posti letto divisi al 50% con opportuna flessibilità. Contrazione degenze di Cardiologia a 4 posti letto da trasferire in Medicina, chiusura della Rianimazione mantenendo una presenza medica di anestesia e un infermiere h 24 per la gestione delle urgenze, utilizzando anche la pronta disponibilità.
A San Severino viene sospesa temporaneamente l’attività di Week surgery, sospesa tutta l’attività chirurgica ad eccezione dell’Oculistica per le solo urgenze e la relativa chirurgia ambulatoriale. A Macerata saturazione dei 43 posti letto della Palazzina Covid, accorpamento di Urologia con la Chirurgia sull’ala della Chirurgia per 30 posti letto, divisi tra 8 di Urologia e 22 di Chirurgia. Accorpamento della Ginecologia in Ostetricia per un totale di 47 posti letto. La Medicina A e B deve garantire una dotazione non superiore ai 24 posti letto ciascuno, comprensiva della Gastroenterologia e dell’Oncologia. La Geriatria si attesta su 19 posti letto. A Civitanova riduzione della Urologia (12 posti letto) e Chirurgia (20 posti letto). Accorpamento Otorinolaringoiatria con Ortopedia sulla Ora per un totale di 16 posti letto (6 di Ora e 10 di Ortopedia)».La frase finale: «Conseguentemente la dottoressa Mara Buccolini provvederà al recupero (così è scritto, ndr) del personale del comparto».
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Ecco. Questo si. Questo farà molte più vittime del virus
Non vorrei essere nei panni di chi deve decidere chi salvare e chi lasciare indietro. E’ come in una battaglia, dove alcuni reparti combattenti sono sacrificati per il bene dell’intero esercito. E’ giusto che si salvi la mia vita di ottantenne, al posto di quella di un giovane padre di famiglia? No, è giusto salvare il giovane padre di famiglia…
Ci stiamo accorgendo che una delle migliori sanità dove nessuno è abbandonato, è stata sacrificata per altri tipo di politica. Io credo che questa pandemia ci chiarisca le idee.
Se potessi parlare con la dott. Marchesani le chiederei se veramente le mascherine fermano il virus… Però, dobbiamo portare la mascherina, come dovremmo portare occhiali e guanti, sanificando tutto. Dobbiamo avere la giustificazione di avere fatto il nostro dovere, qualora fossimo colpiti dal virus…
So prattutto dobbiamo continuare a considerare dei cittadini eroici coloro che ad ogni livello si prodigano a salvare la vita del maggior numero di pazienti, siano essi colpiti dal covid, sia colpiti da altre malattie.