Due medici militari alla casa di riposto di Villa Cozza di Macerata e di Mogliano, in entrambe nelle scorse settimane ci sono stati decine di casi: attualmente sono 58 gli ospitivi positivi (sei sono ricoverati in ospedale) nella struttura di Macerata, e 22 i dipendenti di cui 4 infermieri, mentre sono 10 i positivi a Mogliano (solo ospiti, nessuno del personale).
Gli ospiti riceveranno «un’assistenza sanitaria aggiuntiva rispetto ai servizi praticati dall’Asur con l’impiego della sanità militare, per superare i gravissimi disagi che sono emersi a seguito della diffusione del virus all’interno delle strutture stesse – dice l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini -.
Due medici verranno rispettivamente inviati a Villa Cozza di Macerata e a Mogliano dove la situazione è particolarmente critica. In questo modo le Rsa diventano delle para-corsie, perché gli ospiti così fragili meritano un’attenzione aggiuntiva.
Nelle Marche – ha aggiunto l’assessore alla salute -, c’è stata un’estensione di contagio in modo veramente devastante e finora ha riguardato i plessi di Mogliano, Fabriano, Jesi, Macerata, Santa Maria Nuova, Loro Piceno e San Severino. Garantire l’appropriatezza delle cure e la continuità dei trattamenti impegna risorse rilevanti del Servizio sanitario e l’aiuto dei medici militari risulta veramente fondamentale». Saltamartini ha pure dato mandato alle strutture regionali di verificare se il personale delle cooperative e degli enti che gestiscono i servizi nelle Rsa sono muniti dei presidi di protezione e se lo stesso personale è stato sottoposto ai tamponi periodici per verificare la positività al Covid poiché con il blocco delle visite non si spiega la diffusione massiccia dell’epidemia.
Il personale militare integra i 5 equipaggi che la stessa sanità militare ha dispiegato per l’esecuzione dei test antigenici rapidi. Ieri l’assessore Saltamartini, oltre che alla Marina Militare, ha rinnovato la richiesta di aiuto anche al Comitato Operativo della Protezione Civile Nazionale presieduto da Angelo Borrelli per figure specialistiche da impiegare nel Covid center di Civitanova.
DONAZIONE – Cinquecento mascherine chirurgiche donate all’Ircr dal bar tabacchi edicola Il Ponte, che si trova in via Falcone, nel quartiere di Collevario. Sono destinate agli operatori sanitari delle case di riposo gestite dall’istituto. «Un bellissimo gesto, che ci aiuta in questo momento complicato a non disperdere risorse importanti, ma che soprattutto ci fa sentire vicina la cittadinanza con gesti concreti: in questi giorni difficili, infatti, si è riattivata la bella consuetudine dei maceratesi di farci delle donazioni con grande generosità» dice il presidente Giuliano Centioni.
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