di Laura Boccanera
Centri commerciali chiusi, parchi commerciali aperti, mercato settimanale di Civitanova pieno: sono i diversi volti dell’ultimo Dpcm del presidente del Consiglio Conte. «Decreto scritto coi piedi, questa è concorrenza sleale». Infuriato il direttore del centro commerciale Val di Chienti di Macerata, Gianluca Tittarelli, che si ritrova con negozi, anche di grande superficie, aperti a poche centinaia di metri o addirittura un intero parco commerciale a distanza di qualche chilometro, aperto senza alcuna limitazione perché non inserito nel Dpcm. Al Val di Chienti aperti solo supermercato e parafarmacie. Ma basta fare qualche metro e catene di grande distribuzione invece restano aperte. Così come a Civitanova il centro commerciale “Cuore Adriatico” ha le serrande abbassate in galleria, ma questa mattina si è svolto regolarmente il mercato cittadino con notevole afflusso. Complice la bella giornata Civitanova era piena di persone in giro tra le bancarelle. Tanti ne hanno approfittato per una sosta al bar, per l’aperitivo. Molti anche i controlli, quasi tutti erano in giro con la mascherina.
Un’anomalia e un corto circuito che non solo renderebbero vani gli sforzi per limitare gli assembramenti, ma che secondo il direttore del centro rappresenta un danno economico senza precedenti.
Il mini lockdown che prevede anche il coprifuoco alle 22 e i locali di bar e ristorazione chiusi alle 18, vede oggi per la prima volta i centri commerciali chiusi, ma appunto a macchia di leopardo. Così a Montecassiano ad esempio lo shopping continua senza alcuna limitazione, a Tolentino trattamento opposto per i due centri commerciali che distano tra loro qualche chilometro. All’interno del Cuore Adriatico di Civitanova e a Piediripa nel centro commerciale Val di Chienti le gallerie sono transennate, i negozi sono chiusi. Unica deroga quella per il supermercato e per la parafarmacia.
Qui davvero invece è tutto come nella prima ondata, tranne che fuori è tutto aperto. E lo sottolinea con forza Gianluca Tittarelli direttore del Val di Chienti, 50 negozi e oltre 240 dipendenti. «Parlo sia da cittadino che da direttore – afferma – sono abituato a rispettare sempre le regole e non contesto che siano necessari provvedimenti per contenere il contagio ed evitare gli assembramenti, ma non riesco proprio a capire la ratio di questo decreto. Il punto è che trovo incredibile quanto si è deciso. Nella prima stesura si parlava della chiusura delle medie e grandi superfici commerciali, poi nella seconda stesura invece sono usciti fuori i centri commerciali. Questo ha un solo nome: concorrenza sleale». Infatti mentre nel primo lockdown tutte le attività commerciali erano chiuse, stavolta negozi di abbigliamento, di ottica, servizi, bar e ristoranti sono aperti il week end, ma non se si trovano in un centro commerciale. «Perché una parrucchieria all’interno di un centro commerciale deve tenere chiuso e al di fuori no? Addirittura abbiamo dovuto chiudere la parte di abbigliamento dell’ipermercato, ma fuori di qui i negozi sono aperti, è incredibile – continua Tittarelli – non ha alcun senso. Ancora portiamo addosso le cicatrici del primo lockdown, non sono qui a difendere il commercio, ma è la logica stessa del provvedimento che non va bene: o le regole sono uguali per tutti o non ci stiamo. Abbiamo chiuso teatri, cinema, musei. E’ un danno irragionevole ed enorme». In centro a Civitanova invece nel frattempo l’associazione dei commercianti Centriamo lancia la Black week: da domani fino al 15 novembre sconti nei negozi aderenti per incentivare il commercio.
Self chiuso a fianco al cityper non ha senso, ha proprio un altro ingresso.. durante il lockdown le ferramenta erano aperta, oggi self chiuso, io boh..
Francesca Matteucci esatto.. io oggi sono andato perchè mi servivano dei pezzi ma con mio stupore l'ho trovato chiuso, non ho capito neanche io il perchè avendo l'ingresso separato, poi al corridomnia tutto aperto
Diego Passeri io uguale, mi serviva la pittura... controsensi Infiniti
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non a caso il centro storico stasera è stracolmo di persone!
Non è giusto chiudere nulla. Sarebbe giusto annullare i pagamenti di quei dipendenti statali e parastatali che non abbiano garantito le 36 ore di lavoro da marzo (non si capisce perché non 40). Poi se la gente ha paura di ammalarsi sta a casa
Il solito governo che non mette d'accordo nessuno e scontenta tutti. Giustissimo chiudere,ma altrettanto giusto era chiuderli tutti, galleria o non galleria. Una volta che ne prendono una, sbagliano il modo
Ha perfettamente ragione. Unieuro a Civitanova chiuso e a Tolentino aperto, cosa cambia? E perché nel centro commerciale deve essere chiuso? Altra contraddizione, al supermercato hanno sbarrato i giocattoli il sabato e la domenica, ma Toys è aperto! Che vogliano farci fare la caccia al tesoro?
Il mercato è all'aria aperta, i negozi purtroppo al chiuso
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Forse qualcuno ancora non ha capito che la chiusura di centri commerciali è per non creare assembramento..pazienza piano piano ci arriverete
Lockdown e pandemie a parte,forse il signor Tittarelli non sa o non ricorda quanti negozi e negozietti di tutta la provincia sono stati costretti a chiudere dopo le aperture di questi inutili centri commerciali…o meglio,utili d’inverno per far riscaldare un po’ la gente e d’estate per rinfrescarla…Pensiamo sempre e solo per le tasche proprie…
A mio parere, ma è solo una ipotesi sulla base di quel che conosco, il fatto che le strutture commerciali come Corridomnia non siano coinvolte dal decreto di. chiusura dipende dal fatto che non sono considerate centri commerciali. Se ricordate bene queste strutture devono la loro tipologia proprio alla “necessità” di aggirare la normativa che prevedeva la saturazione delle grandi strutture di vendita (sotto lo stesso tetto) . Quindi 10 scatole da mille metri quadri non sono uguali ad una scatola da 10mila. Hanno quindi potuto realizzarle ed oggi riescono anche a resistere ad una norma (che evidentemente ne ignora l’esistenza) anti-covid. Tutti capiamo però che dal punto di vista urbanistico – commerciale e oggi sanitario le due tipologie sono assolutamente identiche o quasi . Se così stanno le cose sarebbe opportuno modificare ilDpcm e comprendere anche queste strutture all’interno delle limitazioni.