Uno dei container fuori dall’ospedale di Macerata
«Situazione molto critica all’ospedale di Macerata. Al Pronto soccorso la situazione è diventata insostenibile. Gli accessi sono cresciuti in modo esponenziale, il personale operante nella struttura non è più in grado di far fronte alle continue richieste di assistenza, è al collasso». A denunciarlo Sonia Prosperi e John Palmieri della Fp Cgil, in relazione all’emergenza coronavirus in corso.
Diverse le criticità rilevate dai sindacalisti. In primis «l’apertura dei due container e l’ampliamento dei posti letto della medicina d’urgenza trasformata in semi intensiva Covid hanno aumentato significativamente i carichi di lavoro in questo reparto. Il personale infermieristico e oss è sottodimensionato, assolutamente insufficiente per far fronte all’afflusso del Pronto soccorso ed alla contemporanea gestione dei pazienti Covid nei due container esterni. Molto occorre garantire la sicurezza di questi operatori aumentando le unità in servizio (il rischio di errore è altissimo). Molto spesso gli stessi operatori sono costretti ad occuparsi sia dei pazienti che afferiscono al Pronto soccorso che agli ambienti Covid, quest’ultimi necessitano l’utilizzo di Dpi adeguati (vestizione/svestizione) che impedisce di passare velocemente da un tipo di lavoro all’altro. Da sottolineare inoltre che i due containers sono collocati nel parcheggio esterno, senza la possibilità di avere alcuna protezione dalle intemperie che metta al riparo sia i pazienti che il personale sanitario nel caso in cui sia necessario eseguire degli esami quali ad esempio una radiografia o di una tac. Riteniamo vengano messe in campo delle misure urgenti da parte della direzione».
John Palmieri
Altra nota «dolente è l’organizzazione della Palazzina malattie infettive di Macerata – dicono Palmieri e Prosperi -. Scarse tutele sia per quanto riguarda i pazienti che gli operatori che sono obbligati a lavorarvi. Non è dato sapere quali siano i criteri che la Direzione ospedaliera ha adottato per reperire il personale operante nella struttura. Se era comprensibile all’inizio, quando siamo stati travolti dalla prima ondata del Covid, ora non lo è più. Era necessario arrivare preparati a questa recrudescenza del virus senza incappare negli stessi errori. Vengono recapitati ordini di servizio a dirigenti medici che già in precedenza hanno lavorato alle Malattie Infettive, senza tener conto di chi non vi ha mai prestato servizio (non si comprende il criterio adottato). Appare evidente che sia auspicabile una rotazione equa del personale per non sovraccaricare sempre gli stessi professionisti».
Covid, alta tensione negli ospedali I medici attendono strutture dedicate
Abbiamo vissuto personalmente come sta lavorando il pronto soccorso...tutti gli operatori danno il massimo ma la mole di persone che accede è impressionante....
i concorsi non si fanno, personale non si assume assurdo quei pochi in servizio finiranno per licenziarsi poveretti se non si ammalano prima
L'italiana incapacità. Nulla di nuovo.
È una pessima abitudine italiana quella di precipitarsi al pronto soccorso anche quando non ce ne sarebbe bisogno. Anche in tempi normali sono sempre pieni di gente che attende per ore. Ci sono i medici generici e le guardie mediche. Al pronto soccorso ci si deve andare solo per le emergenze
Il 30 luglio codice giallo dalle 19 della sera visitati alle tre... quindi era già al collasso e non solo nel 2020...
Spesso sono i medici di famiglia a inviare al pronto soccorso.
Meno dirigenti e più infermieri
Adesso salta fuori a parlare che c è governo di destra! Percbe nn l ha fatto quando c era Ceriscioli
Era al collasso anche l'anno scorso prima della pandemia...
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