Da sinistra, in alto: Narciso Ricotta, Alberto Cicarè, Roberto Cherubini e Andrea Marchiori
di Luca Patrassi
Si riavvicina, almeno sembra, la data del voto per il rinnovo del Consiglio comunale e per l’elezione del sindaco. Doveva essere il “maggio odoroso”, poi è arrivato il Covid 19, quindi il rinvio ed ora una nuova finestra indicata per decreto tra settembre e dicembre. Un balletto di date e di dati che movimenta l’azione politica e complica un pochino la vita dei candidati.
Narciso Ricotta, in una delle sue dirette Facebook durante l’emergenza Covid
«Credo sia stata saggia la decisione del Governo di rinviare le elezione – commenta Narciso Ricotta, assessore e candidato Pd del centrosinistra – sarebbe stato impraticabile proporle ora per l’impossibilità di comunicare con le persone e per la mancanza di serenità dovuta all’emergenza. Ora attediamo la fissazione della data? Cosa cambia? Vedremo, dal punto di vista organizzativo se potremo tornare alle assemblee molto partecipate come quella iniziale che ho fatto all’Asilo Ricci o se affronteremo una campagna social, cartacea o via Skype». Quanto ai contenuti il cambio di linea appare obbligato: «Bisogna adeguare il programma impostando una fase di uscita dall’emergenza, necessario analizzare la complessità della situazione che si è venuta a creare senza però iscriversi al partito dei catastrofisti – continua Ricotta – Dobbiamo impostare un programma di mandato che si articola in cinque anni e che nella fase iniziale dovrà tener conti dei risvolti del Covid 19, quelli sanitari si dirigono verso l’esito mentre quelli economici sono tutti da affrontare». Esperienze e strumenti: «Abbiamo avuto l’esperienza della crisi seguente al 2008, quella di una crisi strutturale di sistema – conclude – oggi ne è arrivata un’altra causata da un fatto eccezionale. La speranza è che stavolta, trattandosi appunto di una crisi non di sistema, la capacità di reazione sia rapida ed efficace. Quanto agli strumenti però penso sia necessario metterne in campo di nuovi, non credo sia produttivo rivolgersi a quelli utilizzati nel passato» .
Alberto Cicarè, durante la presentazione della lista, pre emergenza Covid
Alberto Cicarè, candidato sindaco di Strada Comune, è pronto a tornare in azione con il suo movimento evidentemente con tempi e modi diversi . Non cambiano i contenuti, anzi: «Tornare alla normalità? No, grazie -spiega – Per dirla con Papa Francesco: “Siamo andati avanti a tutta velocità, sentendoci forti e capaci in tutto. Avidi di guadagno, ci siamo lasciati assorbire dalle cose e frastornare dalla fretta”. Il pilota automatico che avevamo inserito – continua – ci guidava dritti verso la distruzione dell’ambiente e la depressione delle nostre vite. Ora abbiamo imparato che quella normalità non ci piaceva, siamo stati costretti a guardare dentro noi stessi per scoprire ciò che è essenziale per le nostre vite, che non coincide con quanto ci hanno abituato a comprare; abbiamo imparato che insieme possiamo determinare la nostra sorte e che ci sono tante alternative al percorso che il pilota automatico stava tracciando». Cicarè bolla subito una proposta rilanciata da diverse forze politiche, come la rivisitazione degli orari di apertura della Ztl: «Non ha alcun senso, né in prospettiva ed ancor meno ora. Non persegue alcuna idea di sviluppo della città ». Quanto all’Università Cicarè osserva: «L’azione online di Unimc si è dimostrata efficace, sicuramente andrà meglio articolata in futuro sia per il personale che per i docenti restando fermo il concetto che non deve essere un Ateneo online ma in presenza. Bisognerà muoversi anche sul fronte degli affitti per gli studenti fuori sede». Le proposte per la ripartenza: «Al pareggio di bilancio contabile vogliamo sostituire il pareggio del bilancio sociale. Chiediamo l’azzeramento degli interessi sui mutui contratti dal comune con Cassa Depositi e Prestiti, la possibilità di accendere mutui a tasso 0 sempre con Cdp, alla stregua di quanto il Governo sta facendo per gli imprenditori privati, per favorire gli investimenti del comune, un fondo speciale destinato al Comune per garantire la sostenibilità dei servizi in un periodo in cui le entrate saranno ridotte» .
Roberto Cheubini, durante l’ultimo Consiglio in streaming
Quanto ai pentastellati ecco la posizione del candidato sindaco Roberto Cherubini: «Dovrà essere la politica a modificare i nostri stili di vita affinché l’uomo (0,02 % della massa vivente) non incida più così pesantemente sull’equilibrio della terra (disastri ambientali e disastri sanitari) – spiega – Nei prossimi giorni riattiverò il mio dialogo con la città mettendo a disposizione sui miei canali social le straordinarie poesie maceratesi di Giordano De Angelis. La politica deve nel futuro mettere al centro il bene comune, ma non a parole come ha fatto fino ad ora. Deve ragionare su cos’è il bene comune ed agire di conseguenza. Il bene comune è avere una sanità all’altezza ed invece negli ultimi 15 anni è stata devastata da centrodestra e centrosinistra per un amore curioso verso i privati. Il bene comune è assicurare l’integrità fisica dei nostri ragazzi a scuola – aggiunge – ed invece abbiamo la gran parte delle scuole con valori di vulnerabilità sismica pessimi. Il bene comune è assicurare un lavoro ai nostri ragazzi mettendo al centro competenze e professionalità ed invece da decenni vince il clientelismo e i raccomandati e chi merita cerca lavoro all’estero. Il bene comune è assicurare la salute dei cittadini facendo un controllo serio sull’aria che respiriamo (80mila morti all’anno per le polveri sottili) ed invece quando le centraline rilevano valori molto preoccupanti le spostiamo a Collevario. Noto con stupore che parlano tutti di sostenibilità ambientale, ma le parole servono a poco se non per raccogliere voti. Che in città si parli seriamente di piste ciclabili visto che oggi ci sono le biciclette a pedalata assistita, si mettano a disposizione monopattini elettrici, si acquistino piccolo mezzi elettrici per gli ingressi in centro storico, si efficienti il trasporto pubblico per farne usufruire più persone» . Infine l’attacco al candidato del centrosinistra Narciso Ricotta: «Credo che se la politica desidera parlare di questo possiamo anche tornare a discutere, se invece dobbiamo assistere a dirette Facebook dove un candidato sindaco espone i numeri della pandemia che sono istituzionalmente compito del sindaco ed eventualmente dell’assessore alla Protezione civile vuol dire che siamo rimasti alla propaganda democristiana degli anni 80».
Andrea Marchiori durante l’ultimo Consiglio in streaming
Andrea Marchiori è il candidato sindaco della Lega, l’emergenza Covid 19 ha congelato le manovre del centrodestra per arrivare a una candidatura unitaria. «Non c’è un prima e un dopo lockdown per la Lega perché per noi la politica non è tagliare nastri e stringere le mani, ma impegno concreto nel quotidiano – specifica Marchiori – Basta guardare a quello che abbiamo fatto nell’ultimo consiglio comunale per i soldi del bilancio buttati al vento per gli errori di anni o per riaprire la Ztl, una misura che, lo riporta oggi la stampa, dovrebbe essere tra le linee guida del governo mentre a Macerata si ostinano a tenerla chiusa nonostante questo aggravi i problemi a cittadini ed attività. L’emergenza sta reindirizzando il nostro impegno verso i nuovi scenari che Macerata e l’Italia si troveranno ad affrontare e per cui abbiamo le nostre ricette». Nel mirino le scelte di governo locali e nazionali: «Governo e amministratori locali non stanno brillando per reattività al post-covid. Non ci sono le linee guida sulle modalità di distanziamento sociale e neppure una data certa per le elezioni: appena ce le daranno ci organizzeremo di conseguenza, forti del fatto che distanze e fogli di plexiglas non riusciranno a recidere il cordone ombelicale che c’è tra la gente e la Lega che ne è l’espressione più autentica». Quanto alla mancanza di segnali dal centrodestra, Marchiori osserva: «Mi aspetto il meglio, ovviamente. L’ambizione è che si operi bene e tutti insieme, questa però è una domanda che deve fare più agli altri partiti che non alla Lega».
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Bene comune e ambiente , oggi più che mai 5 stelle!
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In apparenza sembra un liberamente tratto dai “i tre moschettieri”.
Senza entrare nel merito di chi sia Porthos e chi D’Artagnan, mi sembra tanto di vedere un B movie, mal interpretato con una trama inesistente.
Il deserto, il buio, il nulla. Sempre e solo mamma “stato”, la solidarietà, il sociale. Idee fallite e stracotte. C’è bisogno di Libertà, Impresa Privata e Libero Mercato. Concorrenza e Meritocrazia. Smantellare la burocrazia pubblica che infetta il Comune. Chi sarà capace di farlo? Questi 4 proprio no!!!