Macerata, politica in quarantena

CITTA' DELLA PACE - Dalle uova di Pasqua agli inviti per il 25 aprile, passando per la Ztl. Le polemiche corrono sui social

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La celebrazione del 25 aprile a Macerata: l’assessore regionale del Pd Angelo Sciapichetti (a sinistra) non era stato invitato dal sindaco del Pd Romano Carancini

 

di Luca Patrassi

“Vengo anch’io. No, tu no. Ma perchè? Perché no”. Semplice, uno deve anche farsene una ragione. Non ti voglio, punto. Lo cantava, non così per dire, Enzo Jannacci che pure con Macerata ha avuto molto a che fare, dai concerti (Lauro Rossi, Sferisterio) alle cene del dopo teatro. Un ricordo campeggia ancora sui muri del ristorante “da Silvano” in piaggia della Torre: foto con dedica che non poteva essere diversa (“A Silvano, Non Valevole, Ciccioli”). Ai tempi del coronavirus Jannacci (che è anche stato un brillante medico, quella cena da Silvano la passò quasi ininterrottamente a “rincuorare” al telefono un suo paziente) è ancora attuale in città, pur in un contesto legato ai social.

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Andrea Marchiori dona le uova di Pasqua all’asilo della pietà

Ha iniziato, su Facebook, Deborah Pantana a prendersela con il leghista Andrea Marchiori “reo” di aver consegnato, in tempo di lockdown, uova di Pasqua a – secondo l’accusa – presunto rischio di contagio agli ospiti dell’istituto “La Pietà”. Il leghista – che nel blitz benefico all’asilo della Pietà era con l’altro portauova Simone Merlini – ha replicato con altri 7-8 post non solo alla Pantana ma anche a quella sinistra che aveva colto l’occasione data dalla Pantana per attaccarlo. Ci aveva messo del suo anche il presidente del Consiglio comunale e noto esponente del civismo maceratese Luciano Pantanetti che non aveva dato in Consiglio diritto di replica a Marchiori “per fatto personale” dopo le dichiarazioni di Lina Caraceni. Un fatto personale, di solito, non è la fine del mondo, non si nega quasi a nessuno e Marchiori l’ha presa male chiedendo le dimissioni del civico presidente Pantanetti. Dalle uova alla Pasqua il passo non è breve ma ci si arriva lo stesso. Sono rimaste negli occhi e nel cuore di tutti le immagini di Papa Francesco che ha celebrato da solo il rito pasquale in piazza San Pietro. A Macerata hanno fatto le cose più in grande e sono passati in due: il vescovo Nazzareno Marconi e il sindaco Romano Carancini e qui nessuno ha trovato da ridire, neanche la sinistra antipapalina e i nuovi civici. Uno in piazza San Pietro, due in piazza a Macerata e tre (diventati quattro) al Monumento dei Caduti. Siamo arrivati al 25 Aprile, la festa della Liberazione. Il sindaco Romano Carancini decide chi deve essere presente alla cerimonia: lui (ovviamente), Lorenzo Marconi presidente dell’Anpi e Annalisa Cegna, direttrice dell’Istituto storico di Macerata. L’assessore regionale Angelo Sciapichetti, non invitato dal sindaco – e su questo nessuno poteva aver dubbi – si presenta lo stesso ritenendo che la Regione abbia voce in capitolo e rappresenti qualcosa. Cosa succede? Fa un post il leghista Marchiori accusando il Pd di doppiopesismo: “Le regole valgono per il popolo e le istituzioni, non per il Pd” dice. Annalisa Cegna non gradisce l’iniziativa e lo fa presente a Marchiori. Non va meglio al candidato sindaco del centrosinistra Narciso Ricotta che pure, da mesi, fa tranquillamente il suo lavoro: il candidato pentastellato Roberto Cherubini lo accusa di utilizzare le dirette Facebook e la pandemia per fini di campagna elettorale. Alta acrobazia invece sulla Ztl, qui siamo allo “straordinario” per usare una parola ricorrente nella dialettica caranciniana. Il Pd attacca il sindaco dicendo che è ora passata di riaprire la Ztl, specie di questi tempi contagiosi, e il sindaco neanche risponde. In Consiglio, anzi, a notte fonda, non viene messo in votazione l’ordine del giorno presentato dal capogruppo dem Maurizio Del Gobbo perché – rileva il presidente del Consiglio comunale Luciano Pantanetti – non c’è il numero legale. Ieri il sindaco ha firmato l’ordinanza che “allarghicchia” – una non parola per un non luogo, appunto il centro storico di questi tempi – la Ztl permettendo l’ingresso per qualche ora in più. Tutto bene? No, arriva Marchiori che osserva che così non serve a nulla, nemmeno a quelli che fanno il take-away al mattino iniziando dalle colazioni. Il clima è pesante ed anche un “pacifista” cosmico come il commerciante Alzo Zeppilli che sbotta sui social dopo un chilometrico post in cui elenca le cose che non vanno bene in Italia: “Se devo state chiuso ancora perché è giusto, lo faccio con serenità…ma prima davvero voglio iniziare a vedere qualcosa di giusto…e magari di buono”. Dentro le mura, fuori le mura. Il gruppo “ A sinistra per Macerata bene Comune” propone un tracciato pedonale di 27 km intorno alla città: “un percorso che può aiutare i cittadini di ogni età a godere dell’ambiente naturale e fare passeggiate in sicurezza” scrivono tra l’altro Lina Caraceni e Michele Verolo. Infine domani alle 21 sulla piattaforma Cisco Webex Macerata Insieme di David Miliozzi organizza un incontro sulla crisi economica in corso e sulla necessità di una ripartenza con gli imprenditori Simona Reschini e Emanuele Conforti e con il commercialista Cristiano Soccionovo. Alberto Cicarè, candidato sindaco per la civica Strada Comune, chiede invece conto della situazione dei senzatetto in città: «Le autorità pubbliche hanno realmente sotto controllo il fenomeno? – domanda il Cicarè – È una questione di sanità pubblica, oltre che di umanità: non si può abbandonare chi non ha un punto di riferimento dove alloggiare, lavarsi e mangiare. E non si può sempre fare affidamento sulla spontanea e generosa assistenza dei privati». La proposta: «si potrebbe sollecitare un accordo con Asur, Prefettura, organizzazioni di volontariato, in modo da trovare uno o più locali e comunicare la disponibilità dell’alloggio per chi se ne trovi sprovvisto». La scorsa settimana proprio su questo argomento Luciano Pantanetti, presidente del Consiglio comunale, aveva però già assicurato che a Macerata «non c’è nessuno che dorme per strada» (leggi l’articolo).

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