La prefettura di Macerata è al lavoro con il comune del capoluogo e quelli della costa, con le forze di polizia e la capitaneria di porto, per individuare e coordinare la strategia di controllo da attuare per bilanciare tutela della salute dei cittadini e vivibilità della stagione estiva in arrivo. Si è riunito questa mattina in videoconferenza il Comitato provinciale per l’Ordine e la sicurezza pubblica, alla presenza dei vertici delle forze di polizia, insieme con il sindaco di Porto Recanati, gli assessori alla Sicurezza dei comuni di Macerata e Civitanova, il comandante dei vigili del fuoco e dell’Ufficio circondariale marittimo e con la dottoressa Fermani di Confcommercio per esaminare le linee di intervento e le possibili misure di attuazione, che puntano a evitare assembramenti di persone per scongiurare il rischio contagio sul litorale.
Nel corso della riunione è stato deciso che i controlli delle forze di polizia si concentreranno nelle aree più a rischio di assembramento: nelle zone centrali del capoluogo, in quelle della movida e lungo il litorale. Per quanto riguarda l’afflusso di turisti nelle spiagge, la visione comune è quella di una gestione attenta per evitare folla e disagi attraverso un piano coordinato di controlli mirati al quale, oltre che le forze di polizia, parteciperanno, per rendere più tempestivi ed efficaci gli interventi, le polizie locali dei comuni della riviera opportunamente potenziate negli organici.
Movida a Macerata sabato sera
Tra le misure per gestire in sicurezza gli afflussi turistici in modo da evitare i contagi, anche l’informazione sull’epidemia e sulle misure per contrastarla, che fanno leva sul senso di responsabilità personale ed il supporto delle associazioni di volontariato. E’ stato affrontato anche il tema dell’abusivismo commerciale che sarà oggetto di uno specifico piano d’intervento per il contrasto al fenomeno. L’obiettivo è quello di favorire un nuovo approccio al fenomeno, culturale e di forte contrasto, con il massimo coinvolgimento, accanto alle forze di polizia, delle amministrazioni locali e con l’apporto delle associazioni di categoria da inserirsi fra gli interventi a presidio dei circuiti legali dell’economia e, quindi, nell’ambito delle azioni di prevenzione e di contrasto a possibili fenomeni di illegalità o di ingerenze criminali, con particolare riferimento ai fenomeni di infiltrazione della criminalità organizzata, che andrebbero ad incidere sfavorevolmente sul già provato tessuto economico e sociale in questa fase così delicata per il Paese, di ripresa e di riavvio delle varie attività imprenditoriali a seguito del lockdown correlato alla emergenza epidemiologica da Covid-19.
Fervida volontà di farsi del male...
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Mai visto tanto accanimento contro i delinquenti…
Va ricordato a codesto Comitato che è vigente l’art. 85 del Testo Unico di Pubblica Sicurezza (TULPS) e se si vuole essere pignoli, tale articolo contrasta con le attuali norme del DPCM vigente. Pertanto pur concordando con l’attuale emergenza sanitaria, sarebbe stato opportuno, al momento, sospendere o addirittura abrogare tale articolo, altrimenti questa è l’ennesima prova dell’INCAPACITA’ di certi legislatori. Ribadisco a me va bene la norma del DPCM 17 maggio 2020 art. 3 comma 2, ma quando questa contrasta con un’altra legge……!!!!!!!!