Marina Raschia e Mariella Scattolini con lo staff della parrucchieria (foto precedente alle misure restrittive)
di Federica Nardi
«Il nostro lavoro è fatto anche di abbracci e sorrisi. Sappiamo che questo per adesso ci verrà un po’ a mancare. Saranno gli occhi a lavorare per noi». Sono giorni intensi per Mariella Scattolini che insieme allo staff della parrucchieria Marina e Mariella di Macerata sta ripensando completamente locale e approccio alle clienti per inaugurare al meglio la riapertura del negozio lunedì. Dal 18 maggio infatti entrano nella Fase 2 anche tutti quei negozi e attività che fino a ora hanno dovuto restare chiusi per l’epidemia di coronavirus, comprese estetiste e parrucchiere (che di solito il lunedì erano chiuse).
«E’ una situazione un po’ particolare e surreale. È come se fosse la terza inaugurazione del negozio – ammette Scattolini -. E’ strano perché c’è tanta paura di non essere all’altezza, non a livello professionale, ma con l’attuale momento storico. Abbiamo dovuto cambiare totalmente il nostro modo di lavorare con il cliente, dato che si basa molto anche sul contatto. Più che un cliente da noi c’è un ospite e cerchi di dare il meglio come quando viene un ospite a casa. Adesso dobbiamo rimetterci in gioco totalmente. Anche nel semplice pianificare la mappa giornaliera dei lavori. Non ci sarà più la persona in attesa, al cliente devi dire già cosa devi fare. Quello che poteva essere il lavoro di contatto, la consulenza, ora devi farla al telefono. Per fortuna ci è venuta incontro la tecnologia». Insomma, per scegliere il taglio più adatto o il colore o il trattamento per un po’ bisognerà adattarsi ai nuovi mezzi. «Abbiamo Whatsapp business, ci mettiamo in videochiamata e cerchiamo di stabilire la consulenza così. Rassicuriamo la cliente, ci prendiamo già cura di lei prima che viene». Sarà diversa anche la gestione delle prenotazioni. «Da giovedì ho preso alcune prenotazioni telefoniche, da oggi ho iniziato a fare una mappa giornaliera. Non avendo una recezionista abbiamo attivato una segreteria telefonica – spiega Scattolini -. Il lavoro è cambiato totalmente. Ho 52 anni, lavoro da 38. Per me adesso è di nuovo una sfida misurarmi con questa nuova situazione. Quello che eravamo prima dell’8 marzo…nessuno lo è più. Sia a livello psicologico, sia di impatto. Bisogna rimettersi in discussione».
Maria Luisa Bianconi insieme al suo staff
Maria Luisa Bianconi invece è estetista, titolare di Gea benessere e spa di Colmurano. Anche oggi è in riunione telematica con le sue collaboratrici per farsi trovare pronte alla riapertura. «Procediamo spedite. Stiamo facendo il punto su come gestire la cliente quando entra, come arriva alla cabina, come adottare i presidi». Bianconi ha bene chiaro tutto, dall’inizio alla fine: «Immaginiamo la cliente tipo che arriva. Ancora prima nell’appuntamento chiediamo di indossare la mascherina, poi l’accortezza di non venire se hanno sintomi e di dirci se nei 15 giorni precedenti sono venute a contatto con Covid conclamati, nel qual caso ovviamente non possono venire. Poi, per quando arriva, abbiamo allestito all’ingresso un angolo con gel sanificante, guanti e mascherine “di cortesia”, copri scarpe e un sacchetto dove far mettere la borsa e gli effetti personali in modo che sia tutto “sotto controllo”». In tempi di distanziamento Bianconi ha pensato anche a come non rinunciare ai piccoli rituali riservati alle clienti, dal kimono alle ciabattine. «Manterremo questi aspetti ma evitando lo spogliatoio, evitando così di far spostare la cliente in mille stanze. Poi se la cliente deve fare più servizi cercheremo di farle tutte in un’unica cabina». Lei e le sue collaboratrici si proteggeranno con «la mascherina, Ffp2 o 3 senza filtro, chiaramente i guanti e poi, nel caso di trattamenti ravvicinati come quelli al viso, anche la visiera. In più sopra la divisa avremo un camice monouso da cambiare dopo ogni cliente. La divisa, come prima, viene lavata tutti i giorni a 60 gradi con varichina».
Maria Luisa Bianconi insieme alle altre dipendenti (foto prevedente alle misure restrittive)
Bianconi spiega che «non vediamo l’ora di riaprire. Però c’è un po’ di ansia per fare al meglio e organizzarci bene con gli orari. Già normalmente tra una cliente e l’altra programmavamo 20 minuti. Sotto questo punto di vista non è cambiato molto. in pratica già abbiamo l’agenda piena fino a metà giugno. Abbiamo riempito maggio immediatamente». Tra i trattamenti che più sono mancati alle clienti «pedicure e depilazione, anche perché andiamo verso il caldo. L’unica cosa che non potremo fare è l’idromassaggio. Per il resto ripartiamo bene. L’agenda è già piena, le clienti sono contente. Vorrei ringraziare le associazioni di categoria come la Confartigianato perché ci hanno seguito passo passo – conclude Bianconi -, hanno navigato a vista insieme a noi. Ci hanno aiutato in tutto, dai materiali fino al districarci tra i bandi. Sono una guida importante».
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